Trama: la storia allucinante e allucinanatemente vera di questa folle qui.
Che ha la faccia della pazzia vera. quella che a tutt'ora nessuna attrice è mai riuscita ad interpretare (forse giusto Bette Davis in Baby Jane). Ecco che cosa ha fatto (per stomaci forti)
Salto a pie' pari possibili commenti sulla storia vera (VERA) che fa da base ai racconti di questo film e parlo, appunto, solo del film.
Qualche giorno fa parlavo del fatto che i grandi (o comunque medi alti) budget dei film (horror/thriller nello specifico) spesso finiscono per rovinare o al limite peggiorare la resa della pellicola e per la paura di dover rientrare delle spese e quindi dover edulcorare la violenza, magari andare più sl sicuro, trovare una forma narrativa più trasversale e semplice, che possa essere fruita a più livelli di "comprensione cinematografica".
Questo An american crime è, unito a The gril next door (uscito lo stesso anno e che racconta esattamente lo stesso fatto di cronaca ) l'esempio perfetto.
American crime ha un cast di rilievo (ellen page, catherine keener, james franco) mentre girl next door no. mentre nel primo le scene di violenza sono ridotte all'osso e solo verso la fine si "entra nel particolare" in girl next door la violenza è esibita (ma non morbosa, è un torture movie ma non alla hostel, la violenza psicologica prende il sopravvento su quella fisica). AC poi fa l'errore madornale di cercare quasi una "scusante" nella malattia dell'aguzzina (interpretata alla benemeglio dalla keener) mentre GND riesce ad infondere nello spettatore un tale odio nella protagonista (bravissima, incredibilmente nella parte, Blanche Baker, misconosciuta attrice TV) che ti viene maldipancia.
L'intera tragedia, consumata in un ambiente di squallore proviciale americano, assume in GND, grazie anche ad una regia scarna e ai poveri mezzi di messa in scena (il che perlappunto, riesce a sottolineare la pochezza dell'ambiente che circondava il martirio) una dimensione quasi assurda. Davvero impossibile pensare che sia una storia vera.
Insomma vedere questi due film è stata proprio la dimostrazione della mia teoria: i film a basso budget spesso hanno il coraggio necessario per tirare fuori la maledizione di certe storie e non avere nessuna costrizione da studios (ad esempio il fastidioso finale che sembra anticipare di anni Amabili Resti, con Ellen Page che "sogna una vita" dopo l'ultimo colpo) ne diventa la vera forza.
ps. detto questo non esistono film brutti come i film brutti a basso budget!
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