Dying Breed
Trama: Vi ricordate Van Diemen's Land? (stava nel Summer Reportage che tutti avrete certamente letto. be' ve ne ricordete domani, tanto). Trattavasi di storia vera cannibale di Alexander Pearce, che scappato con altri galeotti in giro per la Tasmania, se li era trangugiati. In questo survival horror si presuppone che la stirpe di Pearce sia sopravvissuta fino ad ora ed abbia aperto un ristorante. Sabato merenghe, Domenica cabaret e giovedì sconto per le coppie.
Tutti i survival horror si riducono tutti ad un gioco di società: chi muore per primo? come? Lui sicuro scompare e lo crederemo morto poi riapparirà all'improvviso salvando l'ultima superstite, morendo? Di chi si vedranno le tette? Dying Breed non delude (ma neanche esalta) questo aspetto della visione horror. Francamente (ne scrivo il giorno dopo) mi sono anche un po' scordato di quello che ho visto ieri. Poi pensando che il tema rifletteva lateramente quello di Van Diemen's Land, non reggendo minimamente il confronto, mi sono svogliatamente avviato al finale. Però nel film ci sono dei Tilacini. Fatti, male, al computer. E lo sapete perché fatti al computer, tipo i dinosauri? Perché li abbiamo fatti estinguere, bravi noi, applausi.
Ecco il filmato dell'ultimo Tilacino vivente.
Triste forte, che con quell'apertura mascellare pare gridare: MAVVAFFANCULO.
Riapre solo per voi amanti del genere la rubrica: E SE VOI FOSTE IL GIUDICE?
(entrambi del 2008)
Nessun commento:
Posta un commento