Humpday – Un mercoledì da sballo
Trama: Lui e lui non gay si vorrebbero inchiappettare per amore, dell'arte povera. Poveracci.
Il dubbio è grosso: ho 12,50 dollari. ho varie possibilità: mi compro un McDonaldMenu Big. mi compro un trittico di calzini da K-Mart, cotone spesso e righe multicolore. metto un po' di benza alla macchina. faccio un film.
Vada per l'ultima va.
Ecco questo è il cinema mumblecore, cioè giovani registi indie destoca che vogliono tanto fare i film un po' dogma poveri ma belli. senza soldi ma con le idee. Ma a noi che ce frega? Anche nulla a dire il vero. è un po' la patina che hanno intorno, che fa fico se sei amante del mumblecore no? sei avantissimo.
Invece io ne ho visti pochi perché me rompono ampiamente i coglioni (e non è che C&B vede film solo quando i protagonisti sono omoni blu fatti col computer), però da lì al film del vicino di casa... boh. Se po' dì? sticazzi.
Baghead era pure carino, ma qui si ripete troppo il trucchetto del lowbudget (patito e patiendo), e ho il sospetto che sia anche un po' per finta.
Alla visione annoiata e urticante si è aggiunto un erroraccio da parte mia: vederlo nella versione italiana. Doppiata da Lillo & Greg. Ora, Lillo & Greg... certo non è che ve li sto vendendo come Buster Keaton e Groucho Marx, però fanno ridacchiare, spesso e volentieri. E invece qui, vi giuro, sono una cosa IM BA RA ZZZAN TE. Sembra un film doppiato da ragazzi di un centro per ottusi mentali balbuzienti che come terapia gli fanno fare doppiaggio. Una cosa che neanche DJ Francesco in Robots, neanche Ilaria D'amico in Eragon. Cose che prendono a calci un cadavere già in putrefazione (il doppiaggio in generale).
C&B apre il favoloso capitolo mumblecore, gli dà un occhiata, ci sputa sù, e chiude sbattendo la porta per farsi sentire da tutti.
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