Cemetery Junction
Trama: Tris di amici in gabbia provinciale, tra fabbriche, fish'n'chips e pantaloni a zampa.
Ricky Gervais. Presente no? Profeta in patria con The Office a vari one man standing, ovazioni, applausi, grandi risate. Arriva in america, relegato a comparsate per Ben Stiller al museo, un discutibilissimo film fantasma e un esordio alla regia carino per carità, ma non indimenticabile (Invention of Lies). Poi ecco l'asso nella manica, un film che è una macchinetta perfetta, i cui ingranaggi sono oliati alla grande e che fila via liscio che è un piacere. Poi, per carità, non è che rimarrete sconvolti dall'originalità, anzi, storie di sogni di gloria di tre tipetti provinciali, fiiiu, figurati. Però fa piacere vedere che si fanno ancora film sinceri, quando racconti una storia così stai su un filo del rasoi, scivoli e tac, inneschi una sequela di banalità che levati. Invece Gervais, se ne sta in equilibrio sul brio, sui personaggi, sulle sue comparsate per nulla istrioniche, su Ralph Fiennes piacevolmente stronzo e lontano dalle mossette di Voldermort. Ripeto, nulla di nuovo sotto il sole, ma sempre meglio di una scottatura. Per fare un esempio, un giovane ribelle per sconvolgere una serata di babbioni cosa farà? Ma cosa, se non la famosa Mossa McFly: orchestrina dietro con le giacchette pastello e lui davanti scatenato che sconvolge il pubblico (ma non sconvolge la più vecchina che invece si diverte un mondo). Ecco cose così... con garbo e un po' di indulgenza. Sì, in effetti l'unico neo del film sta proprio nella troppa carezzevole girandola di ricordi che Gervais e socio (l'ha fatto con l'altro, sempre di The Office... vabbè un altro) mettono in piedi. L'autobiografia sprizza da tutti i pori, solo che è la nostalgia che li frega ogni tanto, insomma, sono i più fichi della città, vannp nei club e li fanno entrare che manco fosse arrivato Tony Manero! Quando ti ricordi della tua giovinezza è tutto un po' migliorato, quando la racconti hai sempre detto una cosa meglio di quella che davvero ti uscì di bocca, anche tu eri più bello. E forse a volte, si sono anche un po' scordati che un ragazzino di 18 anni non è necessariamente un comico navigato, difficilmente centrerà una tale sequela di battute brucianti, ciniche, dai tempi comici perfetti, come i tre protagonisti del film (e non solo loro). Il sarcasmo mica lo compri a pesa al mercato...eh!
Belli comunque i ricordi. Mi ricordo ad esempio che alle medie ero il più ricercato dalle ragazzine e il cocco dei professori, bei tempi.
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