Scampo di Prigionia

To end all wars (ma anche Fight for freedom)

Trama: Nel resort chiamato: Tropiacl Campo di prigionia i giapponoidi servono solo risetto dietetico. I prigionieri, uccisi di noia, aprono una scuola. Una scuola?

Ma i giapponesi che aprivano i campi di prigionia nel bel mezzo della foresta pluviale, ma erano scemi? Cioè li mandavano lì perché avevano brutti voti a scuola? No perché da quei campi, stando a tutti i film che hanno fatto negli anni di gente che ne scappava (da Il cacciatore a Rescue Dawn a questo, che fa schifo) sembra che stavano lì a dormire. bah.

Ad ogni modo tu prigioniero professore che rompi il cazzo agli altri prigionieri con LA SCUOLA, diamine, che stronzo sei. E lasciami in pace, non lo so, manco riesco ad alzarmi in piedi e tu mi dai i compiti per domani? Eddai. La sequela di banalità, luoghi comuni, personaggi ritriti (il buono, il bruto e il cattivo giappo) è sfiancante. Brutto, esempio perfetto dello "spreco attori", (ma te lo aspetti da un film che parte dal presupposto di "finire ogni guerra"(eh?). E poi, che infimo messaggio cattobuonista con tanto di... crocifissione, WTF!

E si ricomincia con la giropeppa delle locandine, evvaicosì, dopo quella sopra, versione Il sol levante dietro, l'ultimo samurai davanti, ecco le altre locandine per vendere il filmaccio:

Versione: scappo in 24 ore, nun c'è problema!

Versione: Nati il 24 luglio, con cappellini ridicoli!

Versione: Cartoline dall'inferno pluviale.

Versione: Per terra a sinistra: niente. In alto a destra: niente. Bendiamoci và.

Versione: Tris di scemi con strana schiena

Versione: Sono il Banksy giapponese

Versione: BASTA! Cambiamo titolo! E viriamo tutto di verde così sembra un po' guerra in Iraq, vuoi mai...