Hereafter
Trama: Epicuro disse: "Non dobbiamo temere la Morte. Quando ci siamo noi non c'è Lei, e quando c'è Lei arriva Matt Damon".
Ogni tanto ad Hollywood qualcuno si inizia a chiedere "o cazzo! Ma che ci sarà dopo la morte?". Cercano quindi di darci alcune risposte. Ad esempio per Peter Jackson quando moriamo andiamo nel paese dei campi della Barilla oppure Per Robin Williams vai diretto in Indonesia con tanto di Black Angel:
E questo quando ti va bene, perché senno altrimenti ti chiudono in una fermata della metro di NY e diventi brutto e antipatico e prendi a calci le lattine oppure se ti dice ancora peggio finisce che rimani a casa tua e ti tocca fare le faccende di casa per sempre:
Mi raccomando ad Hollywood non fare la spia che chi fa la spia non è figlio di Grisù e quando muore va laggiù:
Insomma ad Hollywood se lo chiedono, anche perché ad Hollywood un giorno ci sei, il giorno dopo chissà. Una cosa è certa, quando inizia a chiederselo anche uno che ha 80 anni portati così>>allora forse un pochino di paura bisogna mettersela. C&B, essendo di filosofia baobab - cioè è un tronco con delle radici per terra che lo tengono saldo al terreno dove poggia i piedi e non gli fanno credere a NULLA di ultraterreno - non ci pensa mai alla morte e a quello che viene dopo. Ma proprio mai, proprio che tanto per C&B non c'è nulla, quindi pace. Certo rosichi quando muori, però vabbè, è andata così.
Quindi, in Hereafter Matt Damon è un sensitivo sensibile, che parla con gli spiriti spiritosi, ma non è un "dono", è una "condanna". Seguiamo la vita, la morte e la quasi-morte di personaggi in cerca di anima che per vie traverse e tsunami vari incroceranno le loro vite (e morti) con Matt. Purtroppo la visione dell'AfterLife che Eastwood mette in piedi è di una cattobanalità imbarazzante, roba da sermone della domenica mattina (fantasmi, luce bianca, "stanno tutti bene"). Un peccato perché la visione di un Ottantenne con quella faccia lì poteva essere interessante, invece alla fine tutto si riduce in un "io speriamo che me la cavo e vado in paradiso e incontro tutti i miei cari e stiamo tutti da Dio". La presenza di queste due non fa che edulcorare la visione angelica e paradisiaca (e dimostrare che anche a 80anni non si perde l'occhio clinico per la topa, anche se è la figlia di Ron Howard):
Ora. Morti o non morti, le anime che restano sono materia di interesse altrissimo. Tralasciando paranormal attività in VHS mi viene in mente Harry Houdini. Allora Houdini pettinatura bellissima, sterno carenato, fughe escapismi mago, ok. Ma Harry Houdini ad un certo punto ha iniziato la crociata contro i sedicenti spiritisti, andava alle sedute mascherate o poi faceva "sim sala bim" e li smascherava. E perché?
Perché voleva parlare con la madre morta, quindi smascherarli nella speranza della delusione, cioè nella speranza di trovare quello vero. Il che ci porta ad un libro (The Perfect Medium. comprare prima di morire).(che forse avevo già citato non mi ricordo) che ha queste bellissime foto di stinti estinti , però non veri fantasmi, più cose come mettersi del cotone in bocca e poi farlo uscire e dire che è un ectopasma, oppure mettere un chiodino minuscolo sul tavolo e fare una tacca sull'anello e poi "prendere" il chiodino con l'anello e alzare il tavolino. Oppure mettere dei suoni preregistrati e farli partire come fossero voci dall'aldilà, oppure fare delle foto finte con trucchetti fotografici antelitteram. Insomma ingegno indegno. Bellissimi!