Los Angeles, novembre 2000
In una stanza della Mandalay Pictures le segretarie hanno fatto un buon lavoro. Sul tavolinetto predisposto fanno bella mostra di sè canapè con salmone e avocado, voulevant con caviale sia nero che rosso importato direttamente dalla Russia, e crudité di vario genere, perché uno degli ospiti attesi è a dieta.
Nella stanza un ragazzetto magrolino e di un biondo non troppo definito suda nervosamente seduto su una seggiola. In mano ha un voluminoso copione, lo sfoglia velocemente saltando di pagina in pagina e approfitta di questa cinetica mossa per sventolarsi anche il viso, paonazzo dall'attesa snervante.
Si apre la porta.
Eccolo. Finalmente è arrivato. Non sembra vero, è come un'apparizione mariana per il giovane ragazzo, che di mestiere fa l'attore. Di fronte a lui si erge in tutta la sua potenza espressiva l'uomo che più di ogni altro, ad Hollywood, può essere definito "mito". Il ragazzo, timidamente, si alza (facendo cadere il copione, ma perché è sempre così dannatamente goffo!) e fa per stringere la mano al nuovo arrivato:
- Ma..Maestro..Mr... Mr De Niro... per me è un grande onore. Sono davver.. davvero lusingato...ben arrivato Maestro De Niro. Io sono Edward Norton.
In risposta un lungo silenzio. De Niro fissa il ragazzino tutto sogni e speranze con una dei suoi visi imprescrutabili. L'intensità dello sguardo atterrisce Norton, che diventa piccolo piccolo. Sembra quasi che quel neo sia un terzo occhio capace di guardarlo dentro.
De Niro si siede. L'assistente si fionda a versare dell'Evian in un bicchiere di cristallo. Solo la prima sorsata. Il resto della bottiglietta viene gettato, ha già perso di purezza.
Edward è seduto sulla sedia. Edward Norton è un attore emergente, "Cavolo! - pensa - Devo darmi una mossa! Io comunque ho già ricevuto una candidatura all'Oscar che diamine! Dai Edward dai!". Inizia a parlare:
- Ma..Maestro... Signor De Niro... - [arriverò mai a chiarmarlo Bob?] - Ecco... come le dicevo. Per me è una grande emozione. Sa, è la prima volta che recito con una grandezza del suo calibro. Un attore che rappresenta più di chiunque altro la dedizione, il metodo. Lei per me è più di un esempio da seguire, lei è un faro, le è la mia Stella Polare. Ho visto tutti i suoi film. Ma che dico visto, li ho studiati, sezionati. Ogni sua espressione, i piccoli tic, le camminate. E poi Toro Scatenato. Oh, Toro Scatenato... E poi Il Padrino part II... la recitazione in italiano. Signor De NIro, per me davvero è difficile spiegare a parole l'emozione che provo anche solo nello stare in questa stanza con lei. E poi recitare insieme! Dio santo! Chi l'avrebbe mai detto. Certo, in molti mi chiamano "il nuovo De Niro", ma ogni volta io rido perché davvero.. grandi come lei... non ce ne sono. Io spero di imparare da lei il vero significato della recitazione, la costruzione del personaggio, i dialetti, gli sguardi. Il metodo, l'Actor Studio. Maestro De Niro, per me davvero, questa spero sarà l'occasione per diventare un attore a 360°. Io ho sete di sapere, ho voglia di imparare, la prego, mi faccia diventare un Attore con la A maiuscola.
De Niro, impassibile, indugia in uno snervante silenzio. Norton è preoccupato, ha rovinato tutto con la sua parlantina? Finalmente De Niro rompe il mutismo:
- L'hai visto Risvegli?
- Certo, certo. Risvegli... l'ospedale...sì sì, l'ho visto...favoloso Risvegli favoloso.
- Hai presente il mio personaggio?
- Il malato? Sì certo grande interpretazione grande...
- Ecco lo sapresti rifare? Intendo bava alla bocca, mano guercia, zoppia, parole strascicate, bacino sbilenco?
- Be' sì credo insomma spero certo non come lei ma sì in effetti
- Ecco. Di Hollywood posso dirti solo questo: tu impara a fare lo storpio, il ritardato, il "mio piede sinistro" per capirci. Se fai bene quello vedrai che anche tu tra una quindicina d'anni avrai sette ville con piscina come me e forse ti sarai scopato Naomi Campbell. Del resto, della recitazione e di tutte quelle puttanate lì, fidati, non glie ne frega un cazzo a nessuno.
Los Angeles, novembre 2009
In una stanza della Minrar Shur Pictures le segretarie hanno già preparato tutto. Trafelati entrano due uomini. Si siedono.
- Bob..
- Ed...
- Che cazzo di film è questo?
- Boh 'na roba che tu ti devi mettere delle treccine in testa e dei tatuaggi finti e io non ho capito se faccio la guardia di un carcere o lo psicologo ocheneso, sai quanto mi frega. C'ho un casino con una segretaria del Tribeca che mi sono scopato sette anni fa, hanno fatto il DNA al figlio risulta mio, checazzo
- E lo so. 'ste stronze... senti vabbè, come al solito. Io faccio un po' il matto tu gli spari due pose alla DeNiro e passiamo alla cassa..
- Ma certo, che devi fa.
- Certo certo... senti ma lo sai che proprio ieri ripensavo a quando ci siamo incontrati la prima volta. Era una stanza simile a questa. Non ti ho mai ringraziato per il consiglio che mi hai dato. Che scemo ero... con tutte quelle pippe dell'attore... ci credevo all'epoca..
- Lo so, lo so, ci abbiamo creduto un po' tutti... ma tanto alla fine ci si arriva. Fare l'attore è solo un fottuto lavoro del cazzo. Le bollette le devi pagà...
- Einfatti. Senti ma qual è il titolo di sto film?
- Boh. So solo che sul contratto quando ho visto che c'era quella fica che ha fatto quei film di zombi ho preteso di mettere una scena di sesso. E che so' stronzo?
- Ma chi Milla Giovocic, Jovivovic... Ah, cazzo allora pure io. Comunque ecco il titolo sta sul copione, si chiama...
Stone
Trama: C'hanno i sassi nella testa. Poi va tutto a fuoco.
I film inutili. E noi che sprechiamo il tempo a vederli. Su De Niro/Norton credo vi sia bastata l'intercetazione dei loro incontri che vi ho riportato qui sopra. Il film è di una noia rara. E poi c'è Milla, che fa quello che sa fare meglio Milla, cioè questo:
(non vi ho messo la scena di sesso con DeNiro che è francamente imbarazzante). Milla ci tiene altresì a ricordare che se a qualche regista interessa può anche essere usata come appendiquadri:
De Niro fa solo questa espressione per tutto il film:
Norton neanche quella. E sarebbero Attori?
Los Angeles, novembre 2000 - Reprise
...De Niro e Norton procedono ad una lettura svogliata del copione. DeNiro salta interi passaggi dicendo "Vabbè qui improvviseremo". Norton è ancora un po' scosso dalle parole di Deniro, ma inizia ad accendersi in lui un lumicino... Ad un certo punto il pavimento inizia a tremare. Nei bicchieri colmi di Evian iniziano a formarsi dei cerchi concentrici. Incuriositi, i presenti si girano verso la porta. LA PORTA SI APRE CON GRANDE FRAGORE, e dietro la porta, lui:
- Ecchime ggente! Serecita? Statebboni! Che c'è da magna'?
E in otto secondi di canapè, voulevant e cruditè non v'è più traccia.
Nessun commento:
Posta un commento