Dylan Dog
Trama: PORCACCIO GIUDA!
Dopo una settimana piena di mutanti e supereroi idioti ecco che chiudo per un po' - spero - con le anime disegnate e chiudo proprio con l'anima de li mortacci sua.
Fumetti, se li conosci li eviti.
E vi parla uno che volente, ma anche di più nolente, li conosce, e anche se cerca di evitarli GULP! se li ritrova sempre tra le palle e anzi PESTE! deve pure ringraziarli ARGH! i fumetti, che gli danno il pane quotidiano BUM! Eppure c'è stato un periodo (lapsus: avevo refusato "periodo" con "perdio", poi dici l'inconscio...), un periodo, dicevo, in cui i fumetti erano tanto, tutto potrei dire. Non c'erano ragazze all'orizzonte, figlio unico col pallino del disegno, figurati: grandi collezioni, grandi buste di plastichetta trasparente, grandi arrabbiature quando madre lavava i ripiani dei fumetti con la pezzetta umida e bagnava la parte bassa della costina, grandi sogni di fumetti, grandi giri alle fiere facendo vedere i disegni (e col senno di poi, grande vergogna a pensare cosa portavo davanti a gente con l'occhio a mezz'asta e i sogni ormai nel doppiofondo del cassetto che da vent'anni era costretta a vedersi gente arrivare con i loro disegni e dare un'opinione (in)sincera): se in adolescenza avessi sofferto di grave problemi di sebo in faccia e conseguente unisci i puntini brufoli, il quadro sarebbe completo: suicidio subito. Per fortuna sono stato risparmiato, almeno in quello.
Poi un giorno è cambiato tutto.
Ho scoperto che NO, il fumetto NON è propriamente Arte (provate a smentirmi, e voglio i nomi, e per ogni nome, vi rispondo con gli artisti veri). Ho scoperto che alcuni fumettisti si credono ARTISTI perché la repressione da qualche parte la devi anche sfogare, quindi perché non sfogarla su "Nessuno ci capisce niente In Italia! In Francia invece sì che!". Quindi colui che fumetta e magari lo fa con una parvenza un po' più "autoriale", è automaticamente "artista", ma, sveglia!, non è così. Ho scoperto che, no, proprio non faceva per me, e lo sai perché, perché checchè se ne dica, C&B ha il senso della realtà e una volta capito che "no, non disegnerò mai così bene" è meglio che ti metti da parte, è meglio che fai una cosa che sai fare BENE (poi che tu pensi di saperla fare MEGLIO di tutti gli altri, ci sta pure, ma almeno sai che non ha del tutto perso la brocca, e soprattutto non vai a dire "sono un Artista"). Ho scoperto che i VERI artisti, non sanno di esserlo.
Quindi C&B fumettista? OH MY FUCKING GOD! Grazie a chi ha dato adito alla Broccola Maniacalità Sessuale, per avermi salvato.
E Dylan Dog che c'entra? C'entra che Dylan Dog usciva dall'anonimato proprio nel momento in cui il sottoscritto veniva colto da quella brutta malattia che ho appena raccontato. L'altra malattia di cui soffro, lo sapete, è l'elefantiasi mnemonica: mi ricordo il primo numero di DD che ho letto: #46, Inferni, disegni Ambrosini. Il resto è storia, il resto è madre perplessa vedendo i fumetti con le budella di fuori, il resto è spiegare al mio compagno di classe che "guarda che non è sempre lo stesso disegnatore", il resto è collezione completa e numero 1 originale ma pagato meno perché rifilato un po' male.
Poi la svolta. Che possiamo inquadrare storicamente nel giorno in cui: collezione rivenduta IN BLOCCO ad un ragazzetto che consegnava le pizze con me durante il mio primo anno di università. Venduta in Blocco per pagarmi il traghetto per la Sardegna per andarci con una. No, era giusto far tornare a galla anche memorie piacevoli, non solo i giorni passati a leggere DD.
Ma, chiaramente, dai fumetti non esci vivo, e finisce che il mio lavoro è quello: non farli, ma giùddillì. E sentirsi per anni dire "se si desse la giusta importanza al fumetto, la giusta serietà". E pensare incessantemente: INIZIATE VOI. Provate ad essere seri prima VOI, in un mondo dove il «più serio gira con la cravatta di Topolino» [e ringrazio per la citazione].
Ma lo vedi che ti fa il fumetto? Alla fine è un virus, e finisce che vedi uno dei PEGGIORI FILM MAI TRATTI DA UN FUMETTO - questo DD - e ti ritrovi a parlare - a vanvera - della tua vita, anche quando in fondo nessuno vuole sentire davvero parlare dei cazzi tuoi. E infatti passiamo al film.
Il film è la trasposizione amerigana del fumetto Dylan Dog. Nel film l'Investigatore dell'Incubo il pacificatore di mostri a Londra New Orleans, insieme al suo fido assistente Groucho Marcus lo zombie, se ne va in giro con il suo maggiolone bianco nero a uccidere fare amicizia con zombi e lupi mannari e, aiutato dell'ispettore Bloch di nessuno, sconfigge la casta dei vampiri.
Se avete letto anche per sbaglio mentre andavate al mare una domenica di Luglio e non sapevate che fare sul treno nei 40 minuti di tragitto+10 di ritardo un numero qualunque di DD, ODIERETE questo film. Vi basteranno gli assurdi cambiamenti operati a certi "fondamentali" del fumetto originale a farvi gridare allo scandalo, senza contare che il film è una merda indicibile proprio in tutto e per tutto. DD è un idiota, i vampiri dei damerini dediti alla bella vita che spacciano sangue di vampiro (ma che davero?), i lupi mannari dei macellai selvaggioni che devono "tenere a bada la bestia che hanno dentro" (non fosse che poi quando si trasformano sembrano Mickey Rourke in The Wrestler) e gli zombi dei cazzoni che vanno in giro nel mondo in cerca di pezzi di ricambio e si ritrovano a fare delle terapie di gruppo per accettare la loro nuova situazione (e vi sembrerà IMPOSSIBILE, ma la cosa più riuscita del film è proprio tutta la parte dedicata all'assistente di DYD, novello zombi, che scopre tutto questo sottobosco di non morti. Funziona talmente meglio di TUTTO il resto del film che sembra sono sicuro che gli sceneggiatori avessero questo plot da prima, per una serie TV (copiata) o per un film, e poi l'abbiano infilata a forza in Dylan Dog quando i pronipoti illuminati di Groucho Marx non hanno dato il permesso di usare il faccione baffuto per il film (di questo parliamo dopo che mi interessa). Perché tutto questo? Per quale motivo cambiare tutte le carte in tavola? Nella blogosfera fumettista (non fa paura? "blogosfera" + "fumettista"...a me fa paura) ci si è fatti il quesito e le risposte sono del tipo "hanno cambiato tutto perché il personaggio non essendo conosciuto in USA doveva rispondere a canoni meno europei. Doveva accontentare anche i teenager della twilight generation che ormai i vampiri sono solo quelli che vivono nel lusso sfrenato coi vestiti su misura e i licantropi solo dei barbuti muscolari e sudati. Peccato che poi il film sia stato comprato praticamente SOLO dall'Italia, dove invece i FAN (paura anche qui) non è che li puoi tradire così tanto: sono peggio di vampiri, licantropi e zombi, se ci si mettono, i fan.
E non basta che in sede di sceneggiatura hai chiamato/citato due personaggi BORELLI e SCLAVI (dio santo...neanche su Kill Killer) per cavartela. Ma se un fumetto ha venti anni di storia, e sai quanto certe cose sono importanti nei fumetti, perché tu le cambi? Sarebbe come farmi un Batman felice e contento della vita col sorriso a 32 denti o uno Spiderman dongiovanni. O un Lanterna Verde con la faccia di Ryan Reynolds. a.
Quindi ecco che non solo il film è una MERDA come non se ne vedevano da tempo, vero "campione d'estate" per quanto riguarda i film Broccoli di questo primo semestre 2011, ma è anche un mistero in quanto a scelte che si rivelavano fallimentari anche da prima di avere l'idea di farne un film.
Ultima, poi basta fumetti (Ma lo vedete! Sono loro, io mi giro dall'altra parte e loro...): l'utilizzo negato di Groucho nel film. Sacrosanto, per carità, ma mi chiedo: sapete che, soprattutto in italia, soprattutto alla Bonelli (e comunque nei fumetti "bonelliani") si fa largo uso di attori per caratterizzare i personaggi. Questi sono quelli di Bonelli:
Potete riconoscere in ordine sparso Rupert Everett, Audrey Hepburn, Kate Beckinsale, Giorgio Clunei, Daniel Day Lewis, Sigourney Weaver, Ralph Fiennes, un nano. Per non parlare del fatto che i comprimari sono tutti attori pure quelli, e già con John Goodman, John Malkovich, Whoopi Goldberg, Woody Allen, Edgar Allan Poe (?), un nano.
Si dice lo facciano perché: "così non devi fare mille model sheet e ai disegnatori - che non sono sempre gli stessi! Capito compagno di scuola? - vanno sullo web o da blockbuster e c'hanno già bell'e pronte tutte le espressioni". Facile. Ma ora mi chiedo: e i diritti di utilizzo immagine?! Come la mettiamo? Veramente. Perché una cosa è trovare i poster di Marilyn o Bob Marley sulla bancarella di Porta Portese o i personaggi Disney usati in un negozio di ciabattine sul lungomare di Capalbio Scalo, quello non lo puoi controllare; ma trovarsi la propria faccia su un fumetto (che già di per sè, io non vorrei mai, e non voglia che poi il fumetto faccia schifo) che alla fine diventa famoso e magari vende i migliaioni di copie, come si fa? La Bonelli paga? Giuro che non sto facendo il cazzone sarcastico, sto dicendo sul serio, è veramente una domanda che mi sono fatto e di cui non so la risposta (strano ve'?):
"La Bonelli (e gli "altri") paga per l'utilizzo d'immagine degli attori quando "usa" questo o quell'interprete per creare un suo personaggio? Eh?"
Perché non è che tutto sono disperati come Rupert Everett, magari qualcuno si incazza pure. Chiudo dicendo che per tutto il film mi è venuta una gran voglia di rivedere Dellamorte Dellamore, non per i motivi che pensate voi, ma perché, ma sai che è l'ultimo film di genere fatto in Itaglia con dietro una produzione coi soldi (nonostante Stefano Masciarelli) e un metafinale da antologia. Ma ti pare che sarebbe mai venuto il giorno in cui un film mi avrebbe fatto dire che Dellamorte Dellamore è bello? Quel giorno è oggi.