venerdì 1 luglio 2011

Il giustiziere delle botte

Bronson
Trama: 30 anni di isolamento. 30 anni.

Che film. Fanno bene i più (sin dalla locandina) a paragonarlo ad Arancia Meccanica. Certo, si scomoda di nuovo la Storia del Cinema, ma davvero per la prima volta il paragone - o perlomeno la strizzata d'occhio - non è del tutto azzardata. L'andamento grottesco, la vita carceraria contrappasso dell'incapacita quasi biologica di vivere inquadrati nella società (società folle quanto quella di un manicomio criminale), un personaggio (vero, vivo, realmente "impossibile"), questo qui sopra, che riesce a sentirsi vivo solo chiuso nelle quattro mura di una cella.
Ma sono le scelte stilistiche che davvero lo accomunano al film di Kubrick. La musica classica e l'ultraviolenza, il carattere grottesco del protagonista e i suoi pezzi di teatro tra Artaud e il vaudeville, uno che sta decisamente "fuori" di gulliver.
Bronson è il detenuto più famoso d'Inghilterra. Ha passato 35 anni in carcere, di cui 30 in isolamento. Vi rendete conto? Stare con voi stessi per TRENT'ANNI. Credo si possa formare un mondo, si possa creare una nuova lingua, una personalità che vada oltre la pazzia. Una volta ha organizzato una rivolta - nel film si vedono le immagini di repertorio - talmente costosa in quanto a danni che la soluzione è stata... rimetterlo in libertà. Per poi, figurati, tornare in carcere pochi mesi dopo.
Un film davvero diverso, denso, muscolare (l'interpretazione di Tom Hardy, ai limiti della metamoforsi, è pazzesca, una di quelle che ti ricorderai. A tratti mi ha richiamato alla memoria quel giovane e pingue Eric "Chopper" Bana, ma dieci volte meglio), che definisce un modo di fare bio-pic ben lontano dai canoni hollywoodiani del "santo" o "diavolo". Da vedere.
Il regista al momento è uno di quelli che tutti stanno leccando, lucidandolo come il next big thing. La trilogia Pusher mi riprometto di recuperarla, dopo questo Bronson (uscito da noi tipo con 4 anni di ritardo, vabbè sempre meglio che 30) c'è stato Uollala Rising che continuo a ricordare come un esperimento noioso, e tutti aspettiamo Drive. Poi però, dice, farà Wonder Woman. Ahi. Comunque Bronson è troppo lui:

1 commento:

  1. Mi è piaciuto! E' un bel film recitato bene, solo un neo (che poi magari Bronson è proprio così) a volte il protagonista è un po' troppo macchietta, quando fa le "faccette simpatiche". E' come se passasse da essere un bravo attore a caratterista, magari lo voleva così il regista... A me faceva calare la tensione.
    Cmq da vedere.

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