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sabato 16 luglio 2011

TOFU&BROCCOLI • 13 Assassini


13 Assassini [十三人の刺客]
Trama: 13 piccoli Rambo in epoca feudale.

Il film di Takashi Miike arriva nelle sale italiane a quasi un anno dalla sua partecipazione al Festival di Venezia, se dicessi che lo aspettavo come la manna dal cielo mentirei spudoratamente.
Tutto il gran parlare che si fa del cinema del suddetto, nell’ultima decina d’anni, l’ho sempre trovato esagerato ed esagitato. Ma non lo conosco così a fondo da poter dire i perché e i percome di ogni cosa. Penso solo che girando in media tre film l’anno qualcuno devi imbroccarlo per forza, ed è innegabile che il caro Takashi non sia un arraffazzone qualunque ma porti avanti un discorso estetico coerente.
Sarà che l’estetica della tortura non è mai stata il mio forte e sarà che spesso ci vedo solo compiacimento gratuito, sta di fatto che non l’ho mai particolarmente amato.
Se aggiungiamo anche che le faccende di samurai mi annoiano terribilmente, da questo 13 assassini poteva uscirne tranquillamente una dormita epocale.
Invece non proprio, non è di certo il film della mia vita ma trovo che Miike qui abbia domato con una certa saggezza ed eleganza la sua voglia di strafare e buttare tutto in caciara, girando una prima parte tutta di presentazione dei personaggi e degli antefatti (il fratello dello shogun è un pazzo sanguinario che si diverte a torturare, daje, gli innocenti, finché un manipolo di baldi samurai si mette insieme per farlo fuori) per poi lasciare i fuochi d’artificio per l’ultima mezz’ora. 
Certo, nell’ultima mezz’ora c’è una carica di MUCCHE IN FIAMME (ebbene sì) che è un po’ la carica di Miike che non ce la faceva più a tenersi e ha strafatto col botto, però le legnate non sono male e lo sterminio dei 200 cattivi ad opera dei 13 buoni è divertente. Alcuni buoni sono tratteggiati molto bene (un paio) mentre gli altri ti scordi anche che faccia hanno. Il cattivone invece ha una faccia da stronzetto che la metà basta, perciò funziona.
Forse non tutti sanno che…
Ci sono forti richiami alla vicenda (realmente accaduta) dei 47 ronin, di cui agilmente potete leggere qui.
Sono occidentalista, perché mai dovrei vedere questo film assurdo?
Perché l’etica e l’estetica dei samurai valgono sempre un’occhiata.
Bonus, il poster ad opera di Yuko Shimizu.

6 commenti:

  1. io sono anni che cerco il libro dei 47 ronin (di Soulié de Mourant), ormai fuori produzione....mi vedrò il film per consolazione! :(

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  2. Ciao Giulia, provo a informarmi presso mie fonti ;)

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  3. Mi sono informata e in effetti questo libro pare non esistere. Mi dispiace :(
    Comunque sui 47 ronin ce ne sono diversi, o volevi proprio quello?

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  4. sbaglio o LRNZ ne voleva fare un fumetto?? chiedere...

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  5. arieccomi.
    no volevo proprio quello mannaggia!
    niente...aspetto la botta culo, chissà che nn mi capiti di trovralo usato su una bancarella...(see vabbè)
    supergrazie per esserti informata però!!:)))

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