The Perfect Host
Trama: Perché la differenza tra host e hostage è davvero minima...
Metti che sei un rapinatore di mezza tacca e finisci (ferito, braccato dalla polizia e in cerca di un nascondiglio) a casa di un mesto tizio, approfittane. Il tizio, dalla casa pulitissima e dai modi gentili, ti aiuta e, anzi, ti invita pure a cenare con lui e i suoi amici, approfittane:
e a non sorprenderti se dalla cena si passa ad un party vero e proprio con tanto di trenini e balli coreografati, tu approfittane:
e approfitta per fare una foto ricordo
...non fosse che poi, ad essere proprio realisti, la realtà quella vera, appunto, è un tantino diversa:
Sì, quello è matto da legare! C'ha gli amici immaginari! Potevi citofonare alla casa dopo no?
Il film tratta di questo e ha la sua (a dire il vero unica) forza nell'interpretazione inquietante, divertente e perfetta di David Hyde Pierce (per anni star di Frasier e degli Emmy (vittorie dal 1995 al 2000 di seguito. Mi hanno detto di dirlo anche se non ne ho mai visto una puntata. Io direi che è più importante sapere che è il fratello di Telespalla Bob) che qui gigioneggia e regge da solo il film.
Però a deragliare totalmente è la bussola horrorifica: di solito in questi casi (nei casi cioè di rapinatore che entra in casa di uno più schizzato di lui) la spirale di violenza si apre a raggera e raggela il sangue con torture sempre più efferrate, qui invece si avvita su se stessa e - avranno avuto paura del sangue? - finisce tutto "a cazzo".
Occasione sprecata, dove la parte iniziale, i flashback "spiegoni", e la parte finale sono facilmente dimenticabili quando non irritanti, ma che, in definitiva, si salva per la lunga scena dell'"autoinvito a cena con [quasi] delitto" e per il suo, perfetto, protagonista.
bah, sembra in parte interessante e in parte minchiata.. quindi magari lo vedrò :)
RispondiEliminac'è di meglio. recupera Secuestrados, quello sì.
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