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martedì 31 gennaio 2012

Arrabia esaurita

The Devil's Double
Trama: Hussein, dittatore per un giorno.

Oltre alla splendida locandina c'è poco da dire di questo Doppione del Diavolo: Il Diavolo in questione è uno dei figli di Saddam Hussein, schizzoide, Iraq.ondo, viziato e vizioso, il Doppione è il suo sosia, quello che ogni dittatore che si rispetti si crea per mandarlo avanti nelle situzione a rischio attentato.
Il primo è un figlio di papà (e che papà!) con sbalzi d'umore, complesso di Edipo e almeno un'altra dozzine di psicosi prese da questa lista (sceglietele voi a caso), l'altro, contraltare facile facile, è pacato, riflessivo, "serio". I due si specchiano l'uno nell'altro e ne esce fuori una lettura da bignami della psicologia.
Peccato, perché la base era proprio interessante (una sorta di update scriteriato di questo), ma il regista (Lee Tamahori, uno che esplose massacrandoci di botte maori con Once Were Warrior e poi ha continuato a massacrarci - ma in senso negativo - con delle puttanate come il secondo XXX o Next con Nic Cage) proprio non riesce. L'Hussein originale è niente più che una macchietta, un Caligola saudita meet Scarface con la kefia:
sempre sopra le righe anche un po' ridicolo. Mentre il suo sosia: 
è un eroe taciturno e tout court che protegge gli altri (la famiglia, il popolo iraqeno, il figone) prima di se stesso (tanto che anche tenta una sbilenca "Manovra di Gosling" in un ascensore proteggendo alla bene e meglio la sua belle dai sicari del suo gemello diverso). Sarebbe stato meglio fondere i caratteri piuttosto che separarli così nettamente. L'attore che interpreta i due se la cava, anche se nel cercare gli opposti (nelle intenzioni e nelle psicologie) li "allontana" anche troppo. E poi quando si decide di usare lo stesso attore per farlo recitare con se stesso, non si deve notare troppo l'utilizzo degli effetti speciali, riesce pochissime volte Social Network docet, il resto no.
Occasione sprecata, com'è sprecata la presenza di Ludovine Sagnier, l'abbiamo conosciuta qui, tutte e tre.
La locandina - ripeto la cosa migliore del film - mi ha ricordato le foto di Dan Tobin Smith, queste:
Ma è solo il primo che mi è venuto in mente 'ché il concetto di stanza monocromatica non è del tutto nuovo. Anzi è proprio sputtanato. Quindi contrariamente a quanto ho appena detto la locandina è sputtanata, non più splendida.

3 commenti:

  1. Cioè i gemelli di Social Network non erano gemelli veri ma UNO SOLO?!?!?!?
    No, vabbè.
    (sempre sul pezzo Alabama)

    Bello il nuovo Cinedesign, finalmente una cosa un po' diversa (gli ultimi che hai messo NOIA)

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  2. ciao, com'è stato uscire dal COMA?!?!?

    fico ve'... si quello prima non avevo fatto in tempo a metterlo su che mi aveva annoiato (non facciamoci sentire). questo è uno (un po' un mix tra willoughby e foldvlari, però fico)

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  3. a me invece è piaciucchiato abbastanza, anche se mi aspettavo qualcosa di più...

    e dominic cooper è un grande!

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