giovedì 19 gennaio 2012

Que sarà Sara

La chiave di Sara
Trama: Vento di Primavera 2

Che poi mi chiedo: avranno usato la stessa scenografia? gli stessi costumi? gli stessi oggetti di scena di Vento di Primavera? Perché guarda che fare nel giro di un anno due film con lo stesso soggetto (ebrei francesi rastrellati e chiusi per giorni nel velodromo prima di essere deportati), finisce che ti prende male a pensare che se ti mettevi d'accordo potevi risparmiare e non fare due volte i costumi uguali, due volte le musiche, uguali, due volte mettere insieme tutte le comparse, uguali, che se ci pensavi prima potevi mettere le comparse tutte belle strette strette nei set e dargli metà rancio e poi farli diventare anche attrezzisti e se non facevano il loro lavoroSCHNELLsubito in sala di soppiaggio!
Quando succede una cosa del genere - cioè di due film che parlano della stessa cosa [come quando c'erano due film sui pinguini, due film sugli animali dello zoo che scappano, due film sulle formiche, due film sulla vita in fondo al mare, due film su Truman Capote] di solito c'è sempre quello meglio e quello peggio. 
In questo caso sono peggio tutti e due, visto che anche questo sconclusionato Le chiavi di Sara non riesce a solleversi da N.O.I.A. Lungo; mette in piedi tutta una serie di linee narrative e non ne porta a termine neanche una, o lo fa con una sciatteria che il tema di fondo non merita proprio (l'Olocausto). Melenso quando non deve esserlo, sbrigativo quando proprio non deve esserlo, inconsistente quando poteva non esserlo.
Che poi - non mi stancherò mai di ripeterlo - è un peccato (e anche un po' un'offesa) fare brutti film sull'Olocausto; perché finisce che lo spettaore si annoia, si distrae e non recepisce il messaggio di fondo, quello invece fondamentale: non dimenticare.
Le chiavi di Sara è un film adatto a quelle coppie di amiche cinquantenni che il sabato pomeriggio hanno l'abitudine di andare al cinema insieme ma non è che sanno il cinema, semlicemente vanno al cinema (cioè inteso più come moto a seggiola), e quello che vedono non è poi così importante. 
Kristin Scott-Thomas e la sua nuova cittadinanza franciosa perché "l'eleganza e la signorilità" (un po' alla Carlà) mi stanno proprio sul gozzo. Ma tenetevele Kristìn, Carlà, Valerià, Monicà, Stefanò! Teneteveli lì. Tenetevelì.

1 commento:

  1. Quella cosa delle amiche cinquantenni è la perfetta definizione di film come questo.
    Chapeau. ;)

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