Goon
Trama: You Gotta Fight for Your Ice to Party
Insieme al baseball, l'hockey sul ghiaccio è sempre stato uno di quegli sport che avrei voluto praticare. In effetti non c'era ancora youtube e non mi ero reso conto di questo:
Ho fatto bene a non praticarlo. Ho fatto bene soprattutto perché con tutto quello che è costata la mia dentatura in apparecchi adesso mi scoccerebbe non poco farmi saltare i denti ogni settimana.
Immaginate il protagonista di Defendor, scemo. Ma non scemo tipo stupidello cretinetto caciarone, no proprio scemo, "dumb", retard... e mettetelo sopra un campo di ghiaccio a giocare a hockey, sport che sembra essere uno dei soliti "metti la palla il dischetto nella porta avversaria ma in realtà è solo una malcelata royal rumble, avrete Goon.
Che in effetti ha un merito, quello di regalare a Sean William Scott l'interpretazione della vita. Sarà che Scott Willian Sean (qual'è il nome?) ha un faccia talmente da idiota su un corpo da palestrato che, per una volta, non recita il personaggio, è il personaggio. Inizia come buttafuori che chiede scusa a chi butta fuori e finisce star del pestaggio su ghiaccio, con una purezza di cuore degna del più volteriano dei Candidi. Una bella sorpresa che fa il pari con l'altro protagonista di quel film visto tempo fa, Paul Rudd, altro attore a cui non avevo mai dato molto credito, e che mi ha stupito con un altro stupido. Candidarsi gli ha fatto bene ad entrambi.
Il film, come ogni film sportivo che si rispetti, dipana la sua trama di partita in partita, con i soliti topoi: iniziale rivalità tra la vecchia star e quella nuova (a proposito, la stella ormai appannata è un provetto sguardler canadese:
squadra allo sbando ma piano piano vince vince diventa un tutt'uno etcetera. Il che fai meglio ad accettarlo in partenza, che tanto è così. E c'è anche il marito di Naomi Watts, dai lui il fratello di Wolverine, sì quello il regista di Ogni cosa è illuminata, Liev qualcosa con dei baffoni a manubrio molto belli:
Niente male, con un andamento abbastanza off e scene di menare sul ghiaccio molto ben fatte (vi metto il sanguinolento scontro finale, che se non vi va di vedere il film va pure bene vedere solo questo):
Io poi ho trovato il modo di praticare hockey. Questo.
Che in effetti ha un merito, quello di regalare a Sean William Scott l'interpretazione della vita. Sarà che Scott Willian Sean (qual'è il nome?) ha un faccia talmente da idiota su un corpo da palestrato che, per una volta, non recita il personaggio, è il personaggio. Inizia come buttafuori che chiede scusa a chi butta fuori e finisce star del pestaggio su ghiaccio, con una purezza di cuore degna del più volteriano dei Candidi. Una bella sorpresa che fa il pari con l'altro protagonista di quel film visto tempo fa, Paul Rudd, altro attore a cui non avevo mai dato molto credito, e che mi ha stupito con un altro stupido. Candidarsi gli ha fatto bene ad entrambi.
Il film, come ogni film sportivo che si rispetti, dipana la sua trama di partita in partita, con i soliti topoi: iniziale rivalità tra la vecchia star e quella nuova (a proposito, la stella ormai appannata è un provetto sguardler canadese:
squadra allo sbando ma piano piano vince vince diventa un tutt'uno etcetera. Il che fai meglio ad accettarlo in partenza, che tanto è così. E c'è anche il marito di Naomi Watts, dai lui il fratello di Wolverine, sì quello il regista di Ogni cosa è illuminata, Liev qualcosa con dei baffoni a manubrio molto belli:
Io poi ho trovato il modo di praticare hockey. Questo.
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