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lunedì 30 aprile 2012

Nobel Lady

The Lady
Trama: Aung San Sun Kyi (ho fatto il copia/incolla)

Luc Besson, lo abbiamo ampiamente ripetuto, gli piacciono le Donne. A parte la battuta facile facile, non c'è film dove la pappagorgia di Luc non suggerisce al suo proprietario di non fare un film che non abbia una protagonista femminile coraggiosa, forte, unica, bella e brava. (Nikita, Mathilda, Leeloo, Angel-A, Giovanna, Adele)
Anche questa volta (come fu per la Giovanna d'arco, anzi meno male che con la Jovovich si sono lasciati da anni sennò faceva fare a lei pure Aung San) Luc racconta la vita di una donna reale e proprio come l'altra volta inciampa nella didascalia e nella faciloneria.
Certo, la vita di Aung San Sun Kui è talmente densa e importante e simbolica che da sola basta per rendere il film interessante, ma la messa in scena è banalotta e troppo troppo troppo didascalica, cioè un biopic da Canale 5 con protagonista Claudia Pandolfi...
Comunque anche questa volta mi rifugio nel mio cestinello di vimini e salto a pie' pari le implicazioni politiche altissime di questa storia, prima di tutto perché non ne so proprio un bel nulla, ignoranza totale da parte mia, mea culpa mea maxima culpa.
Certo è che negli ultimi giorni qui da me si sono scatenate ferventi discussioni sulle ditatture, sulle violenze, sul vivere in pace tutti insieme io e Claudia Pandolfi e auguri coca cola e poi un mondo in armonia bevi insieme a noi.
Io, bastian contrario per antonomasia, mi trovo sostanzialemte a pensare: è inutile vivere nell'Utopia di poter cambiare la dittatura dei potenti sui deboli, perché è una "cosa" che fa parte dell'animo umano, quello vero. Cioè sarebbe come dire: bene da domani tutti i pesci devono vivere fuori dal mare. Cioè, ripeto, se è vero come è vero che la Storia dell'uomo è fatta SOLO di soprusi, guerre, eccidi e via così... non è chiaro il motivo? E cioè che l'uomo è così. E basta. Io me ne sto nel mio antro dispotico e nichilista.
Certamente aspetto smentite, esempi che mi facciano ricredere.
Io continuo a pensare che se domani qualcuno mi chiede se liberare o no quel famoso virus per annientare il genere umano (lasciando vivi gli animali, chiaramente), gli direi in un battito di ciglia: eccerto! che st'aspettà?
Interpretazione dell'attrice ai limiti della mimesi e okey, locandina di Obey, e obey, ma il biopic è troppo semplicistico - anche se Besson cerca di raccontarci più la vita privata che quella politica, anzi dire che il biopic è sul marito di Aung San più che sulla leader birmana stessa - peccato però che non sia niente che si distanzi dal solito trito bio-pic con la buona interpretazione.

domenica 29 aprile 2012

sabato 28 aprile 2012

Loro Divisi Prima Pus Palladio

Noi, Insieme, Adesso. Bus Palladium.
Trama: It's only rock'n'roll and i spit on it.

Boh. Ma ce n'era bisogno? DI un ennesimo film di gruppo musicale che bla bla prima sconosciuti grandi sogni bla bla poi sempre un po' più famosi addirittura le groupie che fanno vedere le tette bla bla poi grande successo ma iniziano ad incriarsi i rapporti tra i componenti del gruppo e bla bla soprattutto tra cantante e chitarrista amici di infanzia divisi dalla droga e dalla figa proprio come Paul e John:
E bla bla alla fine l'impresa eccezionale è essere normale non è vero.
Inutile, già visto, giusto per far rodare qualche attor giovane, tra cui uno che è pari pari a Pattinson ma più bruttarello, un altro monciccì e soprattutto lo sguardler che già abbiamo visto qui, lui:
Certo, bisogna dire che noi anche in itaglia la scena musicale è stupenda! E ancora più stupendo è il cinema che parla della musica italiana ma ancora più stupenda di tutti è Claudia Pandolfi che sono tre mesi che ci scassa la minchia con le sue ridicole pose da rocker con i capelli ossiggenati e le mani messe a corna hard rock!
Dio santo. La Pandolfi che dalla Roma bene delle feste all'Olgiata passa a fare la rocker ti fa solo venire voglia di avvicinarti a lei con la macchina di soppiatto, tipo a 10 all'ora, poi prenderle il braccio e accellerare da 10 a 100 on tre secondi trascinarla sul selciato per metri e metri e metri
Ah ma aspetta... non è che le mani le sono rimaste così, con pollice, indice e mignolo alzati, dopo che è stata trascinata sul selciato di Roma quella volta? Quanto avrei voluto esserci. Ma a guidare chi era coso, Gatto Matto?. . . tristezza musicale. . . Sì dai era lui, che già era diventato Cervo Matto col cesto di corna che gli avevano messo Claudia e Cocci?!
Comunque non ve lo volevo dire così, ma non esiste altro film musicale anzi non esiste altro  gruppo musicale anzi non esiste altra cosa al mondo se non i Beatles.

venerdì 27 aprile 2012

Spiopoli

Haywire
Trama: Spie Piacenti. Spiacenti.

Sodenbergh Sodenbergh, quanto ti ho beccato. Da anni proprio. Sodenbergh è uno che si sente tanto Autore di Cinema Americano che lui il Cinema lo sa, e poi quando si sforza a fare i film d'Autore Americano fa certi scivoloni che manco Massimo Boldi sulla buccia di banana.
Questo è l'ennesimo scivolone: ha voluto fare un film di menare che elimina totalmente la componente cinetica alle botte.
Per spiegarmi con qualche esempio. Da una parte c'è Matrix, con le botte digitali velocissime, il fulmine di Pegasus o Ken Shiro
e i rumori anche se muovi un mignolo
Poi c'è la saga di Bourne che ha portato in america il tipo di botte analogiche, diciamo quelle senza effetti assurdi, combattute in pochi metri quadrati e con i piedi ben attaccati al suolo:

che in oriente già facevano da anni (anche perché pure quelle digitali le facevano da decenni), gli Americani fanno ridere perché arrivano sempre dopo tutti e poi vanno in giro tutti contenti a dire "hai visto che ci siamo inventati?" convinti che non li becca nessuno. Cioè tipo, per continuare con gli esempi di menare. Originale Analogico:
Copia Digitale:

Poi ci sono botte un pò tipo queste, che stanno a metà:

Quindi. In Haywire le botte sono ancora più analogiche dell'analogico spinto. Le spie del film si danno pugni che fanno rumori sordi, non fanno salti di tre metri, gli si gonfia la faccia e le scazzottate non durano venti minuti, anzi riprendono pure fiato. Insomma pare di vedere uno di quei video sulle lezioni di autodifesa o di addestramento del corpo dei Marines. E questo non sarebbe un male, è la tua scelta Autoriale e comunque la potrei condividere.
Peccato che il film sia NIENTE. Finisce e risulta TOTALMENTE inutile. Non è brutto, ma alle volte è meglio essere brutti che inutili.
Poi c'è il cast. Sodenbergh si sa, è un po' come Woody Allen, apre i book degli agenti e con una mano si copre gli occhi con l'altra fa ambarabbàcciccìccoccò e fa un cast di super-attoroni tutti insieme e magari gli fa fare uno due minuti per uno tanto che je frega lui è Autore.
In questo mette in fila Antonio Banderas, Micheal Douglas, Ewan McGregor, addirittura Michael Fassbender in versione meno le donne invece di scoparmele ma in fondo non c'è poi questa gran differenza quando si tratta di me che sono uno sguadler ma tanto poi si sa che dietro ogni sguardler c'è sempre un muscolo pelvico:
Inoltre Haywire riesce addirittura a far fare un mezzo sguardling a Channing Tatum mentre non ne fa fare manco uno a Fassbender. Se questo si chiama usare bene gli attori...
E poi c'è il vero motivo per cui l'Autore Sodenbergh, il Regista Sodenbergh, il Filosofo della Pellicola Sodenbergh ha fatto il film: la figa.
Che poi "figa", parliamone. Io non è che sono per le lollipop girl, ma pensare anche solo a provarci con una così:
Un po' di timore me lo mette. Che insomma queste alzano 80 chili solo con le labbra. Quelle altre.
Gina Carano - la protagonista assoluta del film - è una COATTA che dava le botte sul ring vero, poi è entrata in American Gladiators che era quel programma astruso con gente pieno dai nandrolone vestita di rosso e di blu che si dava botte con dei cotton fioc giganti:
con la stessa veridicità del Wrestling. Una sorta di Running Man senza morti, purtroppo. C'era gente normale che veniva messa sul ring con gente tranquillona tipo:
[Quello che si fa chiamare Wolf lo sapete chi era? FIDO di X-Men 1. Helga sposiamoci].
E insomma una di queste gentildonne (Crush) era proprio la fine e delicatissima Gina Carano:

Poi io parlo al passato perché non so se il programma va ancora in onda (dato che parliamo di Americani credo proprio di sì). In Italia passò in epoche passate, chiaramente su Italia 1, e chiaramente io me lo vedevo [mica ho mai detto si essere Autore io!] e mi sa che c'avevo pure qualche pupazzo. Ma preferivo i pupazzi dei wrestler soprattutto Jack the Snake Roberts e Ted DiBiase:
Bravo Sodenberg, legati con l'intelligenzhia della Società Americana. Fai Haywire 2 con protagonista I Gemelli Bushwackers! TI! PREGO!
PS. per chi si è gasato (come me) ricordando i pupazzetti del WWF, eccovi accontentati.

giovedì 26 aprile 2012

Vendicatori! Unti!

The Avengers
Trama: Tutti insieme appassionatamente.

Il ripasso necessario prima di affrontare The Avengers si fa andandosi a ricordare i seguenti film:
Hulk (di Ang Lee) e The Incredible Hulk: bruttarelli ma Eric Banana ci piaceva, mentre Edward Norton per nulla.
Iron Man e Iron Man 2: Molto fico, Tony Stark Jr perfetto.
Thor: Shakespeare in salsa arcobaleno. Bello, il migliore dei film vendicatori.
Capitan America: brutto orrendo.
Poi va fatto il ripassino di tutte quelle scene segrete in cui Samuel L. Fury va ad assoldare i tipi per formare il superfilm:
Ecco. Quindi. Proprio come nella saga X-Men, quando in un solo film ci metti tanti super omini tutti insieme a fare cose, finisce sempre che devi dividere la recensione super omino per super omino perché inevitabilmente alcuni ti piacciono e altri no.
Iron Man è fico. Solo e soltanto perché Roberto Dauni Giunior è fico. Perfetto nei panni metallici del miliardario egomaniaco, con la battuta pronta (in questo ne sfodera due tre da applauso. Vi dico solo "andiamo Legolas"). Nel film ci fa una figura mezza e mezza, soprattutto perché gli appioppiano la scena di rivalsa finale del "sacrificio" per la Terra (non di Mezzo) che francamente... è stirachiatta. Si addiceva più a quel deficiente di Cap America. Mi è oscuro il perché Guinetta Paltrow deve apparire in tre scene e sempre scalza. CErto pure io che mi chiedo i perché di una che ha chiamato la figlia Apple...
Cap America fa il suo dovere di deficiente. Frasi fatte, americanismo imperante e comanda gli altri a bacchetta perché lui ha fatto la Guerra quella vera e ne sa. Attore imbecille e dallo sguardo vacuo (il che lo rende a conti fatti perfetto per il ruolo) (ma poi lui non era Fiamma!? Cristo questa cosa non mi dà pace). Anche per lui un paio di battutine e inside joke sul fatto che conobbe il padre di Iron Stark. Nulla più...
Thor rimane quello che era. Un techoviking con la parlata aulica e il fare fiero e "divino" che si scontra sempre con la faciloneria terrestre e con lo slang moderno. Funziona anche questa volta, come funziona l'attore che lo interpreta.
Hulk nonostante due film e due attori all'attivo finisce per essere quello che funziona di più, incredibilmente. L'incredibilmente Hulk. Anche per lui scene di ridere meglio di quelle di spaccare - il pugno a Thor e il giocattolo Loki sono già gif animate bell'e pronte. Vediamo se ci sono già... non ancora... cavolo potrei farle io! Se mi andasse. Allora rivediamoci questo va...
Lou Ferrigno a proposito doppia Hulk. Sì perché Hulk in questo parla... dice cose, vede gente... Inoltre si trasforma due volte contate due il che è meglio perché Ruffalo è bravo e bello e sapere che Hulk C'è, è meglio di vederlo.

Scarlett Gianson secondo me qualche ritocchino botox. Ha queste labbra che dai... Certo combattere degli alieni con due pistolette quando nel tuo gruppo "avete un Hulk".. be', un po' la figura della scema la fai. Poi copia anche la Manovra Stazzam della Sedia e questo non mi è andato giù! Ma si sa, in ogni supergruppo che si rispetti ci deve essere una superfiga, peccato che i costumini Marvl siano più casti di quelli DC

Dài. Lui è figo. Occhio di Farco... Poi mi piace che Renner ormai stia dapertutto. Mission Impossible, qui, Bourne... nuovo eroe action per grandi e piccini, sempre con la sua faccia da moldavo alcolista ex-criminale di guerra. Certo hanno perso l'occasione di fargli fare qualche scena ridere in più. Ad esempio era ridere se tipo in una scena in un bar facevano a gara di freccette e Cap Faceva centro e lui metteva la freccetta sua su quella di Cap e poi Thor lanciava e spaccava il muro. C&B sceneggiatore proprio.

Nick Furia 25/17 fa il suo lavoro di modafakka. In effetti quando appariva in tutti i film era meglio, qui si fa mettere un pochetto i piedi in testa dagli altri che osano pure fargli delle battute sulla benda da Willy L'orbo! Ma come te permetti! Bisogna dire che Nick Fury c'avrà pure un occhio solo ma lo usa bene infatti nel suo S.H.I.E.D.S. assume solo strafighe in tutina di latex. Oltre alla Johansson c'è pure lei che...
Che.
E i cattivi? Lo sappiamo da sempre che se c'è una cosa più importante dei buoni, sono i cattivi. Per fortuna la scelta del cattivo del film è stata quella giusta. Dimentichi dei ridicoli Mickey Rourke o Teschio Rosso hanno scelto Loki, lo sguardler Loki, il laido Loki, quello con i capelli più unti di tutto il Valhalla. Tom Hiddleston in effetti nel giro di due film già giogioneggia (giogioneggià) troppo, ma continua a funzionare. Purtroppo gli viene in mente questa idea balenga di portare a NY (certo NY farebbero prima a raderla al suolo, che me li immagino gli operai di NY, lì sulla loro asse di acciaio, che ogni volta che finiscono di mettere l'ultimo mattoncino dell'ultimo palazzo ricostruito dopo l'ennesima battaglia o meteorite o invasione di scimmie che ecc'a'llà, gli ridistruggono tutto daccapo) degli alieni da un altra dimensione che fa tanto tanto (ma proprio tanto!) Green Lantern (anzi, nella scena dopo i titoli c'è un tipo alieno color prugna che mi preoccupa non poco. Chi è? Lo chiedo agli esperti di continuity...)
E il film? Il film si fa guardare e "alza la pompa" esattamente per il motivo per cui è stato girato: tutti eroi menare spaccare ridere insieme. La storia è deboluccia ma il "lavoro" sui singoli personaggi è fatto bene, rispettati ognuno nelle sue psicologie bidimensionali: Stark prende in giro Hulk, Hulk spacca Thor, Thor (re)cita Shakespeare a Cap America, Cap America fa il patriota con Lady e Hawk, Lady e Hawk fanno la figura degli scemi senza poteri con Nick Fury, Nick Fury fa il capetto con Stark e giocajuè. 
Funzionano tutti insieme, della storia chissenefrega. 
La regia, quello sì, è debole forte. Non c'è davvero nulla che faccia tremare la spina dorsale (c'è in Battleship non c'è qui!) ma alla fine, ahò, ci stanno tutti insieme in un solo film! E per i cinema nerd come me anche il fatto che ci siano gli attori tutti insieme è una cosa fica!

Ad ogni modo la porta dimensionale del cross.over cinematografico è definitivamente aperta. Attendiamo con una certa impazienza Kingdom Come e Marvels e Crisis e House of M e la Justice League (non prendete questa frase come una di quelle cose tipo "voci di corridoio dicono che stanno già preparando la sceneggiatura, a meno che non vogliate credere alle voci del corridoio di casa mia).
Una cosa molto importante da dire è che seduto accanto a me al cinema c'era un ragazzino - prontamente rinominato Il Saputello, come fosse un super-criminale di quelli intelligenti in fieri - che commentava ogni cosa col suo fare "saputello". Tipo che quando c'è la scena ambientata a Stoccarda ha detto "Certo! Stoccarda! La città dell'Amico Ritrovato! O_O E poi quando Stan Lee appare nel suo solito cameo 

"Ecco, quello è... quello... come si chiama..." CAPITE LE NUOVE GENERAZIONI COME SONO?!? Sanno la città dove si svolge l'Amico Ritrovato e non conoscono il nome di Stan Lee!
Ma dove andremo a finire... questa letteratura... l'ho sempre detto che ci rovinerà tutti...

mercoledì 25 aprile 2012

APOCALHIPSTER

Bellflower
Trama: Apoca-Love

Addirittura in DUE mi hanno chiesto di vedere questo film e sapere che ne pensavo. 
Vado subito al sodo: non so che pensarne.
Contenti?
Ok, argomento un po'.
Per tutti gli altri lettori oltre quei DUE (cioè, gli altri TRE) vi racconto brevemente: Bellflower racconta la vita di due amici ai limiti del brmantico che stanno in fissa dura con la saga di Mad Max, tanto in fissa da costruire nei ritagli di tempo - che a dire il vero sono praticamente tutto il tempo, visto che sembrano vivere d'aria, i due tizi - costruiscono con le loro manine sante una macchina, che chiamano Mother Medusa, che abbia tutti gli optional "super-cool" per far i fighetti in caso di Apocalisse Ora! Tipo: scritta super-cool sulla fiancata, telecamerina super-cool davanti e dietro e interna per vedere su uno schermetto incastonato nel cruscotto quello che succede davanti e dietro e dentro, varie levette super-cool di cui non è dato sapere l'utilizzo e soprattutto la cosa più super-cool di tutte: due tubi che fanno "'e fiammate" montate sul lunotto posteriore. Mother Medusa si presenta così:
...e innegabilmente è super-cool.
Peccato che per la prima metà del film, l'unica cosa che i due si ripetono incessantemente è "facciamo questa macchina perché è super-cool". Quindi, dove poteva montarsi una bella folie à deux con questi due tizi che aspettano l'ApoCARlisse e l'aspettano talmente tanto che vanno fuori di testa e l'Apocalisse se la creano da soli, finisce solo che i due non avendo il coraggio di ammettere che sono brmantici, niente, non fanno niente. Fanno niente, chi l'apocapisce è bravo.
Lord Humungus - il loro mentore - aveva tutto un altro passo:
Poi quelli di Mad Max si vestivano così hipster perché ci credevano veramente... non per fare i fighetti.
Poi ad un certo punto però la parte di follia arriva, e riguarda solo uno dei due che, per non ammettere quanto è brmantico e anche molto poco super-cool (anzi pare proprio scemo) si fa una tipa. Peccato che la tipa ad un certo punto (tenete ben presente il concetto di "ad un certo punto" mentre vedete il film perché ci sono salti temporali talmente mal gestiti che tutto succede "ad un certo punto") la tipa si fa scopare (scusate ma è proprio questo il termine) da un altro e il nostro pinguano come reagisce? Si fa crescere la barba, si mette tutti dei bracciali di cuoio con le chiusure a borchiette di quelli che trovi al mercatino dei freak e inizia a dare un po' di matto. Ma non tanto, un po'. Ad un certo punto dà di matto un po' di più e prende il lanciafiamme (che era in dotazione su Mother Medusa) e va a bruciare la scatola delle cose che questa giovane donna...  questa puttana diciamoci la verità... gli aveva lasciato a casa perché loro erano fidanzati ooh poooi lei lo ha lasciato senza addurre motivazioni plausibili nnnnnoooooooOOOOooooooauauoooonnèvvero lui non capiva l'universo femminile e insomma già che c'è l'ammazza ma forse no e poi arriva un'altra tipa e si spara in faccia ad un certo punto insomma un casino. MA! ASPETTA! FORSE NON ERA VERO?! FORSE ERA SOLO UN META-FILM SULLA FINE DI UN AMORE?! Perché in fondo non è un'Apocalisse privata la fine di un Amore? (ansenti che ho detto... dai, questa ve la regalo). Certo se poi l'Amore finisce con te che entri a casa e trovi la tua tipa che fa questo col suo ex-coinquilino:
be' insomma... Cavolo! O te ce butti con fare bucolico tipo satiro o l'ammazzi a tutt'e due! [ci tengo a dire che la velocità della gif risponde all'attuale velocità del film. Mad Sex. So' cose.]
Comunque in sostanza Bellflower è un film mumblecoso, di protofantascienza ma pur sempre mumblecoso, e voi 5 lettori lo sapete bene che ne penso dei film mumblecosi. Bellflower poteva essere più profondo, poteva "dire" tante cose invece di cercare solo il modo di dirle; sembra super-cool, si rivela una posa, con scene interessanti ma un andamento troppo ingarbugliato e attori da dimenticare. 
Si salva la macchina, quella sì davvero super-cool, fa pure un po' a gara con Drive ti dirò:

Ma il resto no. Da qui il titolo del post: Bellflower è veramente hipster: si vestono super-cool (ma molto meno di Drive) e si fotografano coi filtri che rendono tutto e tutti super-cool
ascoltano musica super-cool (la colonna sonora infatti è strafurba, infatti ci sono tizi che stavano pure in Drive):

ma a conti fatti sono vuoti, non come Drive che vuoto non lo era per niente.
Anche se in effetti, magari essere vuoti non è poi la Fine del Mondo.

martedì 24 aprile 2012

BLOODIAZ HELL 2

Black Block
Trama: Per chi voleva i nomi

Il documentario Black Block, prodotto dalla Fandango di Procacci, non è un vero e proprio documentario, ma più una raccolta di testimonianze dei veri protagonisti dei fatti della DIAZ. A tutti gli effetti uno "studio preparatorio" per il film. E diventa automaticamente una visione indispensabile per chi - come me - ha sentito il film nel profondo, pur magari non avendo partecipato attivamente alle proteste (nè quelle di Genova nè altre... serve anche a questo il Cinema no? A farti sentire discretamente una merda...)
Di nuovo quel senso di inadeguatezza di fronte a questi "black block" (il titolo si rivela più che azzeccato: ci si aspetta un doc sui "black block", e a fine film ci si ritrova a rileggere nel titolo anche la sua parte mancante che è: "e questi sarebbero i terribili, violenti, disumani" BLACK BLOCK "?"). E questa volta la nausea e la tragica empatia sono se possibile ancora più forti visto che sono loro, sono veri, sono proprio gli stessi che abbiamo visto nella finzione cinematografica del film (per quanto cruda e realistica fosse).
Ci sono la ragazza coi dredd e il ragazzo dell'estintore, il tipo che riesce ad evitare Bolzaneto per pura fortuna e la ragazza che invece ha vissuto davvero quell'inferno.
E la domanda che di nuovo riempie ogni singolo pensiero è "come è possibile che sia successo?". Davvero, per TUTTO il tempo vengono in mento SOLO e SOLTANTO i Nazisti. A memoria d'uomo, dal Dopoguerra a oggi, solo Pinochet così, solo i Generali in Argentina, uno Stato che mando i proprio poliziotti a pestare, praticamente a morte (e davvero è un miracolo che non ci sia scappato il secondo, terzo, dicianovvesimo, morto di quei giorni), e poi insabbia tutto.
Ci si è lamentati che DIAZ non fa i nomi dei diretti interessati. In Black Block ci sono i nomi, prima di tutto i più importanti, quelli delle vittime, ragazzi che, tragicamente e con una facilità dolorosa a dirsi, hanno visto la loro psiche distrutta nel giro di una notte: da allora incubi, sfiducia nell'istituzione, attacchi di panico, psicoterapie a vita.
Lo so che può sembrare una domanda scema, ma io mi sono chiesto anche: ma i poliziotti, quelli che in cuor loro SANNO di essere stati quella notte alla DIAZ a massacrare di botte gente che "stava lì", come si sentono oggi? Voi direte Eh come vuoi che si sentono, bene si sentono, pensano di aver fatto il loro dovere e magari pure poco. Ma un briciolo di umanità, uno, ci sarà anche in un poliziotto che smessa la divisa legge con occhi meno "strafatti" di potere il "fattaccio"... dite di no eh? Di nuovo mi "defilo" con lo sguardo un po' basso e non sollevo questioni puramente politiche, ma davvero, umanamente, i poliziotti, come si sentono oggi? Voi mi direte, ma che cazzo gliene frega ai poliziotti sottoacculturati che magari è gente che un giorno era criminale il giorno dopo stava in polizia per poter menare le mani con il placido accordo della Legge, quelli lo rifarebbero domani.
Vero, l'avevo detto che era una domanda scema. Ecco, il punto è proprio questo, lo rifarebbero domani. Perché non c'è giustizia nell'animo umano, non esiste un "corpo di polizia" se poi quel corpo è umano. Tempo due righe già mi avvito su concetti difficili da esprimere, ma a volte credo che la mia colpevole pigrizia di fronte alle ingiustizie sociali e umane (cioè il fatto che sostanzialmente non faccio nulla per combatterle e me ne sto nel mio eremo protetto da una supponenza isolazionista) derivi da una sorta di lucida (auto-indotta, presuppongo) consapevolezza che nessuno può cambiare nessuno, perché è nella natura umana quella di prevalere, di violentare, di uccidere, di cercare il privilegio, di affondare il debole. 
Le piramidi non le hanno costruite con la giustizia sociale. E ora tutti turisti a dire "che belle le piramidi". 
Lo so, il qualunquismo arranca anche in queste parole. Meglio stare zitti. Anzi no, meglio ammirare chi ha il coraggio vero - come ce l'hanno i ragazzi intervistati in Black Block - di far valere i loro diritti di singoli, sapendo che singolo+singolo+singolo+singolo...
Mi fermo, ma faccio una cosa che mi riprometto di non fare mai su Chicken&Broccoli che non è un sito pirata, questo: vedetevi Black Block. E anche:

lunedì 23 aprile 2012

Latte –

Il Gioiellino
Trama:  Bott, Crack e CCCP. aka Non si piange sul latte versato. aka Liquidità.

Dopo aver capito tutto della Crisi grazie a Hollywood, agli islandesi, a Michael Douglas, alla berta di Sara Tommasi e a dei gatti grossi troppo pucci trallallà, anche l'Itaglia ci mette del suo e ci racconta del Gioiellino, fabricheta del nord italia produttrice di latte e tanta tanta felicità per grandi e piccini grazie alle sue merendine.


Il film in pratica racconta para para la storia di Callisto Tanzi e e la sua ex-Parmalat e di tanti altri come lui che con la scusa del "Sono un uomo all'antica. Ho la visione. Il mondo del lavoro non è più quello di una volta. La Crisi mi stritola, è tutta colpa della Crisi" fanno società fantasma, scatole cinesi societarie, prestanome e che ne so io ai danni di chi ci lavora, in quei posti.
Siccome il sottoscritto (o meglio la sua controparte che vive la vita vera paga le bollette vere mangia le cose vere e non l'aria) ne ha conosciuto da (troppo) vicino uno così, che se solo ci ripenso torno all'ospedale diretto, preferisce soprassedere su quello che penso sui diretti interessati, e parlo del film. Che è un buon film, italiano ma ferino al punto giusto. Asciutto.
Toni Servillo fa il Toni Servillo e se riesci ad evitare di vederlo tipo tre volte in un mese lo accetti anche per la sua bravura nel fare il Toni Servillo.
Della bonazzaggine da bella ceciona della Feberbaum ce n'eravamo accorti in tette non sospette,  noi romani c'avemo l'occhio lungo. Non solo l'occhio.
Forza Roma Forza Allupati...
La locandina lascia a desiderare. Meglio questo esempio di typography tombale: