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giovedì 21 giugno 2012

Scappo dalla città - La vita, l'amore, le canne

Wonderlust
Trama: The Age of Aquatrinus

Oh, tho, un altro film in cui Jennifer Aniston cerca disperatamente di rovinare la carriera a qualche partner maschile qualunque perché è troppo il peso di una carriera nel cesso ormai da un decennio, una continua e disperata ricerca dell'uomo vero con cui mischiare il proprio cognome e farlo suonare meglio di "brangelina", e un'età anagrafica che la porta sempre più vicina ai ruoli di "zietta che ancora può rimorchiare".
Povera Aniston.
Peccato che ormai non riesce neanche più in quello in cui riusciva prima (e cioè rovinare le carriera altrui... ad esempio con Sean Bateman ci è riuscita benissimo, lo ha fatto passare dallo sperma in mano alla merda in faccia, bravo Sean te la sei cavata benissimo lo stesso hai imparato dalla migliore). Infatti in questo film condivide il ruolo di coppia protagonista con Paul Rudd, che è annoverata tra i pochissimi grandi errori di C&B: quando c'era un tempo in cui lo definivo un attore nullo e inutile, ora mi piace sempre di più, ho iniziato ad apprezzarne le GROSSISSIME doti comiche, e si magna la Aniston a pranzo a cena e a colazione per tutto il film. Davvero.
Trattonsi di coppia di città con lui licenziato e lei inconcludente sempre persa tra mille lavori diversi (a quindi la Aniston interpreta se stessa) che per un caso fortuito finisce in una comune di frikkettoni vegani, nudisti, ecosolidali, new age e tutte quelle cose lì che dio ce ne scampi e liberi.
Dopo la fascinazione iniziale (dettata più che altro dalla possibilità di fare amore libero con lei:
(non ti distrarre, che non vedi che è Spettro di Seta... ho detto spettro) inizia quidi tutta una serie di ridere delle assurde usanze frikkettone tipo non uccide una mosca, fare sexy yoga, vivere sugli alberi che infatti in questi casi o finisci in una famiglia frikkettona mansionana oppure è tutta da ridere perché insomma ci sarà UN MOTIVO PER CUI L'UOMO IN QUANTO ESSERE UMANO HA CREATO LE CITTà, LE MACCHINE, I TELEFONINI, I COMPUTER, STARBUCK COFFEE, LE MULTINAZIONALI NO!? E lo sapete qual è questo motivo? Che la sua VERA natura è prioprio quella! Capito che dico? Dico la vera "natura" dell'uomo è proprio le città, le macchine, i telefonini, i comuputer! Certo poi distreggeremo la terra e il buco dell'ozono e tutto quanto, ma avremmo seguito DAVVERO la nostra natura.
Qui lo dico e non lo nego.
Il film è ©Apatow, che produce, e si vede. Comicità un po' assurda, bei pezzi di scrittura funny people, almeno un paio di scene stupende (vi dico solo: mosca gigante e carica di vecchi), ma anche un paio disturbanti che proprio non lo possono evitare (vi dico solo: il parto, tutte le scene con la Aniston).
Carino. Paul Rudd in pratica fa un personaggio specchio uguale ma inverso del film precedente, ed è credibile lo stesso. Il Chicken là sopra è tutto per lui.
Comunque l'Apatow Pack sulla questione "figli dei fiori" aveva già detto tutto in meno minuti:

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