Continuano i post in differita direttamente (o in diretta differatamente? chi lo sa) dal LAGO FILM FEST , in pratica dei praticissimi copia/incolla dei post che scrivo per FrizziFrizzi che siccome loro hanno il dominio e io no allora fa più professionale pubblicarli prima lì, oh! Qui ci stanno i giornalisti della RAI, mica pizza e broccoli!
Ciao. Ho notato che avete messo un solo like al mio post precedente.
No, ma lo capisco. Non ve ne faccio una colpa, figuratevi. Lo capisco perfettamente.
D’altronde non è facile pensare che io faccio così
...mentre voi siete alle prese con la chiavetta della macchinetta del caffè, in ufficio, che vi ha rubato i soldi.
Evvabbèddai. D’altronde Facebook non funziona un po’ così? Stai tutto il tempo a rosicare e ad alzare il pugno al cielo maledicendo gli Dei (da quelli finnici a quelli indiani) mentre vedi le foto di gente che sta al mare, coi piedi a mollo, o in montagna, coi piedi a mollo (in torrenti).
(I piedi a mollo vanno un casino. Sai anche cosa va un casino: la foto da sopra con la pancia e le gambe alzate e il costumino rialzato dalle anche che te vedo non te vedo).
Ma non divaghiamo: LAGO FILM FEST • Giorno 1!
Intanto parliamo della nottata precedente: mi fanno: "Guarda C&B oggi andiamo al letto presto, tipo le 2". E le due le chiami presto?! Io alle 9,00 di solito sono già sotto alle coperte e dormo come un bambino!
E insomma andiamo a letto e, dopo che ieri abbiamo riso come matti del letto francescano, mi sono anche accorto che in realtà la mia era una stanza doppia. Infatti ho avuto il piacere di dormire con lui:
Ah, la natura quanto è bella, ispira tanto spauramento.
La mattina ci alziamo come militari di leva, io e i giurati (che non so proprio perché ma mi guardano straniti e ogni tanto mi fanno salve lei è qui per portarmi la valigia in camera?; salve, mi porti un caffè; salve, mi si è otturato il bidé, ci pensa lei?
Ma lei non sa chi sono io!
Infatti no…
De?
Aurfiderzen!
E dopo una colazione dei campioni a base di cicale vive e muschio, iniziamo con la nostra schedule serratissima, che pensavo prevedesse andare a fare il bagno e invece no, dobbiamo vedere i corti in concorso.
Sì perché infatti mi ero scordato che c’è questo particolare del festival internazionale di cortometraggi che è vedere i cortometraggi.
Ci chiudiamo in una saletta e si dia il via alle proiezioni. Io mi riempio una bacinella di acqua e mi faccio il mio microlaghetto personale, dicesi pediluvio.
Da quanto ho capito i giurati si sono divisi i film, poi ognuno porterà il suo “candidato” alla vittoria finale. A quel punto saliranno tutti su una chiatta in mezzo al lago e in una rocambolesca Royal Rumble (o con dei cotton fioc giganti tipo American Gladiators) si butteranno a lago e ne rimarrà soltato uno, che deciderà il vincitore.
Io punto sulla Iena, la Rafanelli, agevoliamo diapositiva:
(metto anche la parola “nuda” da qualche parte, così nelle ricerche google chi cerca “Iena Rafanelli Nuda” trova C&B, dài facciamogli ‘sto scherzone).
Insomma iniziamo a vedere i corti e ce ne vediamo un po’ della sezione Sui Generis. Figurati io ci vado a nozze perché sono proprio quei film “di genere”, anzi cortometraggi (e che alcuni hanno la dignità doppia di alcuni film anche se durano la metà), quindi horror fantascienza, fantasy, grotteschi, apocalittici, assurdi. Poi spunta fuori Berlusconi (giuro) e ci spaventiamo tutti tantissimo.
Mi sono segnato qualche titolo e ve ne faccio vedere uno:
e poi alcuni trailer:
Facciamo che gli altri li venite a vedere al Lago Film Fest! E che lallero?! So’ boni tutti ad andare su youtube! Adesso voi vi staccate da quella dannata macchinetta del caffè e salite su un treno, va bene anche quel treno preposto per il carico di gente che ringrazia. Il famoso treno mercì.
Soprattutto perché qui al Lago Film Fest – e abituatevi perché sarà la cosa che sentirete uscire dalla mia bocca più volte di sempre – dopo Aó! Ragazze a riva! Guardateme tutte! Me butto a bomba! – quello che conta è l’atmosfera.
Davvero è incredibile starsene in una vallata circondata dalla natura a vedere film e corti; girare per il paesino e starsene su un prato davanti ad uno schermo luminoso.
L’effetto è straniante e non ci avevo mai pensato prima: partiamo dall’assunto incontrovertibile che il cinema è Arte. E, proprio come un dipinto, si circoscrive in un “quadro”, un rettangolo che ti cattura l’attenzione, ti rapisce, ti ci ritrovi dentro tipo Sindrome di Stendhal all’ennesima potenza (altro che 3D), e non pensi più a quello che circonda quel rettangolo cantastorie, pensi solo alla storia che c’è dentro. E invece un’esperienza come il Lago Film Fest ti dimostra che, proprio come un quadro, anche i film possono avere la loro cornice, e se la cornice (quello che circonda lo schermo quindi) è esaltante come può esserlo un lago calmo, delle montagne russe di terra e alberi tutt’attorno, un cielo che, a proposito degli Dei chiamati in causa prima, c’ha tutte le stelle del planetario accese, tutto assume una dimensione anche più esaltante e quel quadro, con quello che c’è dentro, diventa più bello, più luminoso, più intenso. Talmente bello che – ma dimmi tu – tira fuori anche la vena poetica ©Harmony di Ciebbì. Siete già sul treno? Io vi aspetto, sono quello che sventola le foglie di palma ai candidati. Preferite rimanere attaccati a facebook? E allora beccatevi questa:
Sono le mie gambe? Vi lacerò con questa domanda horror... a domani qui e a tra qualche ora con il reportage dei oggi su FrizziFrizzi
!
Soprattutto perché qui al Lago Film Fest – e abituatevi perché sarà la cosa che sentirete uscire dalla mia bocca più volte di sempre – dopo Aó! Ragazze a riva! Guardateme tutte! Me butto a bomba! – quello che conta è l’atmosfera.
Davvero è incredibile starsene in una vallata circondata dalla natura a vedere film e corti; girare per il paesino e starsene su un prato davanti ad uno schermo luminoso.
L’effetto è straniante e non ci avevo mai pensato prima: partiamo dall’assunto incontrovertibile che il cinema è Arte. E, proprio come un dipinto, si circoscrive in un “quadro”, un rettangolo che ti cattura l’attenzione, ti rapisce, ti ci ritrovi dentro tipo Sindrome di Stendhal all’ennesima potenza (altro che 3D), e non pensi più a quello che circonda quel rettangolo cantastorie, pensi solo alla storia che c’è dentro. E invece un’esperienza come il Lago Film Fest ti dimostra che, proprio come un quadro, anche i film possono avere la loro cornice, e se la cornice (quello che circonda lo schermo quindi) è esaltante come può esserlo un lago calmo, delle montagne russe di terra e alberi tutt’attorno, un cielo che, a proposito degli Dei chiamati in causa prima, c’ha tutte le stelle del planetario accese, tutto assume una dimensione anche più esaltante e quel quadro, con quello che c’è dentro, diventa più bello, più luminoso, più intenso. Talmente bello che – ma dimmi tu – tira fuori anche la vena poetica ©Harmony di Ciebbì. Siete già sul treno? Io vi aspetto, sono quello che sventola le foglie di palma ai candidati. Preferite rimanere attaccati a facebook? E allora beccatevi questa:
Sono le mie gambe? Vi lacerò con questa domanda horror... a domani qui e a tra qualche ora con il reportage dei oggi su FrizziFrizzi
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Sono pienamente d'accordo con te sul discorso della cornice (:
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