Ecco, con una differita degna di un messaggio lanciato nelle spazio che arriva 40anni dopo, il reportaggio del secondo giorno al LAGO FILM FEST 2012. CIoè in pratica roba successa 4 giorni fa, che nell'era di internet equivale al secolo scorso. Intanto io da oggi dieta che se rivedo le mie foto mi pare di essere stato al LARGO FILM FEST, altroché... Al contrario le ragazze del Lago...
Tra i giurati del Lago Film Fest c’è Alberto Nerazzini.
Il nome magari a voi non vi dice nulla, ma questo è un bene perché fa di voi persone oneste. Infatti il suo nome è noto più che altro alla feccia umana del (Non Tanto) Bel Paese; gentaglia come mafiosi, camorristi, tangentari e Don Verzè. Costui è infatti uno dei reporter più impegnati di Itaglia (l’impegno dei reporter si misura nella quantità di querele che si portano dietro, un po’ come le cicatrici in quella scena di Arma Letale “Hey baby, guarda chi mi ha denunciato”…). Quindi insomma illo è impegnato nello ravanare nel torbido, aprire i cassonetti dell’immondizia della società, rovistarci dentro e tirare fuori Berlusconi (infatti non ha il tempo di pettinarsi). Un applauso.
Ho voluto iniziare questo post del secondo giorno al Lago Film Fest con una piccola biografia del Nerazzini perchéspero di lavorare in tv perché gli voglio dire che lo capisco! Io mi sento un po’ un collega! Lo so anche io il duro lavoro del reporter, che devi andare in giro armato di iPhone nascosto tipo l’orologio di Pulp Fiction a fare il tuo lavoro di inviato speciale in nome della Giustizia del Cinema, un po’ come un eroe senza macchina e senza paura, e testimoniare la Realtà quella scomoda, quella che nessuno vuole sapere, fotografare chirurgicamente la realtà che ti circonda, ciò che succede intorno a te, insomma fare l’impiccione!
Perché è giusto che il mondo sappia. Il mondo lo deve sapere! Lo devono sapere tutti quello che ho scoperto! C&B per il sociale. C&B di denuncia. C&B ha scoperto che nel lago di Lago ci scarica abusivamente una fabbrica di prodotti di bellezza e le ragazze che ci fanno il bagno di trasformano in sirene! Ho le prove provate in gif (viva la gif):
Che scoop signori miei! Fare gli scoop (ma qual è l’infinito di fare gli scoop?) è un duro lavoro, ma qualcuno deve pure farlo. Le ragazze del Lago vengono chiamate amichevolmente rane. Se tanto mi dà tanto io faccio il principe ranocchio, ok?!
Ordunque. Dopo aver rischiato la denuncia anche io (per molestie più che altro) è finalmente giunta l’ora di parlare di film!
Dovete sapere che proprio ieri era il giorno in cui i giurati hanno scelto il loro vincitore. Io – che come ho appena dimostrato con le gif di poco fa rischio la vita per voi (il girovita intendo, che sono tre giorni che non faccio altro che mangiare manicaretti veneti e stare sdraiato su un prato), nonché l’epilessia – mi sono intrufolato nella stanza dei giurati e vi report fedelmente parola per parola tutto quello che è stato detto a favore o a sfavore di questo o quel film. I giurati – come vi raccontavo ieri, anzi come ti raccontavo ieri, visto che questo ridente post l’avete letto in uno – si sono divisi tutti i film in concorso per categoria.
Allora Alberto – ormai amici, brothers in arms, compagni di processi – e Andrea Martignoni – altro giurato, storico dell’animazione, ma soprattutto un tipo tranquillo e super-alla-mano che al contrario di altri non è stato tutto il tempo a dire io ho fatto questo io ho fatto quello ma soprattutto sono famoso per quest’altro il che me l’ha fatto stare simpatico subito, è anche proprietario di una cagnolina a forma di tubero che stava in stanza di giuria e mi sa che anche lei, come tutti noi chiusi in quella stanzetta, non vedeva l’ora di andare a mozzicare una coscia di rana…
Agevoliamo diapositiva in cui la cagnolina fa l’acrobazia più incredibile che potesse fare:
Entrambi, dicevo, si sono divisi i cortometraggi internazionali mentre Angela Rafanelli (nuda gossip scandalo nuovo fidanzato iene paparazzi belen corona robert pattinson… scusate ma qui bisogna pur guadagnarseli dei contatti, cosa non si farebbe per un pollice su), che se non lo sapete è una delle Iene di ItaaaaliaaaaUnoooo, io non lo sapevo, ma la gente lo sa, visto che ogni tre secondi la ferma e le fa oh ma tu sei delle Iene, ci puoi fare lo stacchetto con le pernacchie?
e ancora dai anche io voglio diventare una Iena o ma la Blasy c’ha le tette rifatte?
E noi giù tutti a ride (iene ridens, infatti).
Lei comunque si è beccata i film italiani (poraccia) e un altro tizio, che chiameremo Caio Sempronio, ha visto tutti i film Sui Generis (cioè tipo gli horror, la fantascienza).
Max Hattler, giurato tedesco e video-artista, si è visto i film sperimentali.
Ecco, io che sono bravo ho fatto una piccola intervista a Max. Eccola qui:
- Ciao Max. Allora, tu sei tedesco. Quindi mi chiedevo se questo tuo cognome così “importante” e impegnativo ti ha mai creato problemi col tuo lavoro di videoartista; come ci convivi? No, voglio dire, non deve essere facile. Forse hai scelto la strada della videoarte e dell’astratto proprio per delineare nuovi contorno alla Storia, pesante e atroce, della tua famiglia. In fondo tuo nonno ha fatto quello che ha fatto, credo debba essere un bel fardello per te. Nei tuoi lavori, permettimi il paragone, ho infatti letto quell’astrattismo proprio di un Guernica, oserei dire quel malessere proprio di un Pollock. Quelle sensazione non definite che solo l’orrore può dare. Insomma Max, dicci di più su come vivi con il tuo cognome, liberati di questo fardello con noi.
- It’s HATTLER. With the “A” not “I”. And double “T”, moron.
- Ah… sì… dunque… aaah già… my bad my bad… sai queste stagiste… quindi aspetta… allora fammi vedere le altre domande… quindi… haimaigiratonelbunkerdituononno direi che non va… ecco ecco questa va bene. Allora: parlavamo dell’astrattismo e della tua passione per triangolo. Come avrai notato anche io ho una passione per triangolo. Come forma geometrica. Non ho in mente altro. Vogliamo parlarne? Max? Cosa? Perché mi guardi così? Aspetta che fai? Cos’è quella? …assomiglia a una luger…
Logicamente questa conversazione non ha mai avuto luogo - anzi sono anche certo che dopo trenta secondi dalla pubblicazione di questo post la direzione del Lago Film Fest mi chiamerà nei suoi uffici e farà decidere a Max, ospite d’onore al contrario di me, il mio destino. E io ho come la certezza che Max mi caricherà su un treno, proprio come faceva il non… ok ok la smetto. Madonna certo che voi tedeschi emmaddo’ l’ironia proprio eh?
A Maxxe, beccate questo.
Torniamo seri. L’accanimento broccolo ai danni di Max è dato solo dal fatto che il biondo e taciturno e timido Max è ad un passo dal mutismo. Gli chiedi una cosa tipo – che so – l’indirizzo di casa sua e lui è talmente di poche parole che ti dice la via ma non il numero civico. Gli chiedi il numero di telefono? Lui ti dice il prefisso, ma si stanca a dirti il numero. Infatti, qui arriviamo al punto, durante la lotta grecoromana che i giudici hanno intavolato per decidere il vincitore lui è stato tutto il tempo zitto. E dire che quei poverini dei giurati si sono sforzati anche di parlare inglese tutto il tempo che ci mancava di sentirli dire UOZZAMERICAMOSTTARDAMACCARONEMAIPROVOCATOEIOTEDISTRUGGO e stavamo a posto. Be’(ne), guarda Max, non si fa così. Io capisco che quando hai in testa triangolo è difficile concentrarsi, ma un po’ di sforzo potevi farlo.
Comunque alla fine la giuria ha dato il suo verdetto, con cui stranamente mi sono trovato d’accordo. Domani se lo trovo ve lo metto…
Vi ho già detto che al Lago Film Fest c’è uno schermo nell’acqua? Che si vede il meglio del meglio del meglio della selezione di cortometraggi internazionali, che ci sta gente bellissima e che la sera si va tutti a ballare
(oh! si balla il liscio! siamo in un paesino veneto mica così per fare! Che volevate, doppia line-up Ryuichi Sakamoto vs Squarepusher? Che volevate i Plaid? Qui gli unici plaid sono quelli che ti metti la sera sulle ginocchia per i reumatismi da umidità…) e si bevono fiumi di prosecco – quello buono, mi dicono, che qui c’è la Via del Prosecco - dai Max, effattela ‘na bevuta che te diverti – e, soprattutto, si fa tutta sera sguardling che manco fosse arrivato Ryan Gosling in persona.
L’esperienza di inviato speciale – un lavoro massacrante – sista rivelando è rivelata una delle cose più belle mai successe a C&B (certo, bisogna dire che stare chiusi in casa sempre non aiuta a fare molte esperienze entusiasmanti, anche se ricordo con piacere quella volta che mi si otturò il lavandino della cucina e passai tutta una notte con gli stracci carponi per terra), peccato che debba finire così dopo questo post, con un calcio in culo e dieci denunzie da personaggi televisivi, organizzazione, cani a forma di tubero, ragazze in preda allo sguardling e tedeschi biondi.
Come? Nooone, non posso dirvelo il cortometraggio vincitore!
Lo svelano stasera hanno svelato durante la serata di premiazione quindi siete ancora in tempo.
Partite. Ora. Treni, macchine, moto… che ci vuole. Oh potete venire pure con l’idrovolante, che volete di più?
Speriamo solo che non chiedano a Max di annunciare il vincitore:
Il nome magari a voi non vi dice nulla, ma questo è un bene perché fa di voi persone oneste. Infatti il suo nome è noto più che altro alla feccia umana del (Non Tanto) Bel Paese; gentaglia come mafiosi, camorristi, tangentari e Don Verzè. Costui è infatti uno dei reporter più impegnati di Itaglia (l’impegno dei reporter si misura nella quantità di querele che si portano dietro, un po’ come le cicatrici in quella scena di Arma Letale “Hey baby, guarda chi mi ha denunciato”…). Quindi insomma illo è impegnato nello ravanare nel torbido, aprire i cassonetti dell’immondizia della società, rovistarci dentro e tirare fuori Berlusconi (infatti non ha il tempo di pettinarsi). Un applauso.
Ho voluto iniziare questo post del secondo giorno al Lago Film Fest con una piccola biografia del Nerazzini perché
Perché è giusto che il mondo sappia. Il mondo lo deve sapere! Lo devono sapere tutti quello che ho scoperto! C&B per il sociale. C&B di denuncia. C&B ha scoperto che nel lago di Lago ci scarica abusivamente una fabbrica di prodotti di bellezza e le ragazze che ci fanno il bagno di trasformano in sirene! Ho le prove provate in gif (viva la gif):
Ordunque. Dopo aver rischiato la denuncia anche io (per molestie più che altro) è finalmente giunta l’ora di parlare di film!
Dovete sapere che proprio ieri era il giorno in cui i giurati hanno scelto il loro vincitore. Io – che come ho appena dimostrato con le gif di poco fa rischio la vita per voi (il girovita intendo, che sono tre giorni che non faccio altro che mangiare manicaretti veneti e stare sdraiato su un prato), nonché l’epilessia – mi sono intrufolato nella stanza dei giurati e vi report fedelmente parola per parola tutto quello che è stato detto a favore o a sfavore di questo o quel film. I giurati – come vi raccontavo ieri, anzi come ti raccontavo ieri, visto che questo ridente post l’avete letto in uno – si sono divisi tutti i film in concorso per categoria.
Agevoliamo diapositiva in cui la cagnolina fa l’acrobazia più incredibile che potesse fare:
Lei comunque si è beccata i film italiani (poraccia) e un altro tizio, che chiameremo Caio Sempronio, ha visto tutti i film Sui Generis (cioè tipo gli horror, la fantascienza).
Max Hattler, giurato tedesco e video-artista, si è visto i film sperimentali.
Ecco, io che sono bravo ho fatto una piccola intervista a Max. Eccola qui:
- Ciao Max. Allora, tu sei tedesco. Quindi mi chiedevo se questo tuo cognome così “importante” e impegnativo ti ha mai creato problemi col tuo lavoro di videoartista; come ci convivi? No, voglio dire, non deve essere facile. Forse hai scelto la strada della videoarte e dell’astratto proprio per delineare nuovi contorno alla Storia, pesante e atroce, della tua famiglia. In fondo tuo nonno ha fatto quello che ha fatto, credo debba essere un bel fardello per te. Nei tuoi lavori, permettimi il paragone, ho infatti letto quell’astrattismo proprio di un Guernica, oserei dire quel malessere proprio di un Pollock. Quelle sensazione non definite che solo l’orrore può dare. Insomma Max, dicci di più su come vivi con il tuo cognome, liberati di questo fardello con noi.
- It’s HATTLER. With the “A” not “I”. And double “T”, moron.
- Ah… sì… dunque… aaah già… my bad my bad… sai queste stagiste… quindi aspetta… allora fammi vedere le altre domande… quindi… haimaigiratonelbunkerdituononno direi che non va… ecco ecco questa va bene. Allora: parlavamo dell’astrattismo e della tua passione per triangolo. Come avrai notato anche io ho una passione per triangolo. Come forma geometrica. Non ho in mente altro. Vogliamo parlarne? Max? Cosa? Perché mi guardi così? Aspetta che fai? Cos’è quella? …assomiglia a una luger…
Logicamente questa conversazione non ha mai avuto luogo - anzi sono anche certo che dopo trenta secondi dalla pubblicazione di questo post la direzione del Lago Film Fest mi chiamerà nei suoi uffici e farà decidere a Max, ospite d’onore al contrario di me, il mio destino. E io ho come la certezza che Max mi caricherà su un treno, proprio come faceva il non… ok ok la smetto. Madonna certo che voi tedeschi emmaddo’ l’ironia proprio eh?
A Maxxe, beccate questo.
Torniamo seri. L’accanimento broccolo ai danni di Max è dato solo dal fatto che il biondo e taciturno e timido Max è ad un passo dal mutismo. Gli chiedi una cosa tipo – che so – l’indirizzo di casa sua e lui è talmente di poche parole che ti dice la via ma non il numero civico. Gli chiedi il numero di telefono? Lui ti dice il prefisso, ma si stanca a dirti il numero. Infatti, qui arriviamo al punto, durante la lotta grecoromana che i giudici hanno intavolato per decidere il vincitore lui è stato tutto il tempo zitto. E dire che quei poverini dei giurati si sono sforzati anche di parlare inglese tutto il tempo che ci mancava di sentirli dire UOZZAMERICAMOSTTARDAMACCARONEMAIPROVOCATOEIOTEDISTRUGGO e stavamo a posto. Be’(ne), guarda Max, non si fa così. Io capisco che quando hai in testa triangolo è difficile concentrarsi, ma un po’ di sforzo potevi farlo.
Comunque alla fine la giuria ha dato il suo verdetto, con cui stranamente mi sono trovato d’accordo. Domani se lo trovo ve lo metto…
Vi ho già detto che al Lago Film Fest c’è uno schermo nell’acqua? Che si vede il meglio del meglio del meglio della selezione di cortometraggi internazionali, che ci sta gente bellissima e che la sera si va tutti a ballare
L’esperienza di inviato speciale – un lavoro massacrante – si
Speriamo solo che non chiedano a Max di annunciare il vincitore:
«And the winner is.» e se ne va...
Nessun commento:
Posta un commento