A Thousand Words
Trama: The tree... is dying!
C'è stato Bill Murray che era un telecronista stronzo ed è stato costretto a ripetere la stessa giornata della Marmotta ad libitum finché non ha capito che poteva fare il bravo; c'è stato Jim Carrey che era un avvocato bugiardo ed è stato costretto a non dire più bugie finché non ha capito che poteva essere sincero e vivere bene lo stesso; c'è stato Jack Black che era uno a cui non piacevano le grassone che è stato costretto a vedere bellissime le grassone finché non ha capito che la bellezza è dentro di noi (!)... e ora c'è Eddie Murphy che è un agente letterario stronzo e ciarliero che è costretto a usare meno parole possibile perché ogni parola che dice c'è un albero della vita nel suo giardino che ongi parola detta perde una foglia e quando sono cadute tutte Eddie kaput.
A parte il fatto che questo tipo di commedia viene dritta dritta da Frank Capra e da James Stuart che era un padre e marito disattento ed è stato costretto a vivere un giorno in una realtà parallela che non prevedeva la sua esistenza, anzi, a dire il vero, questo tipo di storia viene dritta dritta da Dickens e i suoi fantasmi (quanto mi piace chiamare in causa le cose vecchiarde per incipriarmi, quanto mi.)... dicevamo... a parte da dove viene la storia originale, la cosa di base funziona sempre. Non è un caso se almeno una volta l'anno (o comunque almeno un film a carriera per i comedy men - i Comed Men - americani) ti tirano fuori una storia del genere, di quello che è stronzo e ha uno specifico modo di dimostrarlo, e allora arriva il santone e gli inibisce esattamente quella particolarità... e vissero tutti felici e contenti.
Speriamo non capiti mai a me, sarebbe un mondo senza donne.
Eddie Murphy come al solito si impegna la metà, ormai ha questa stigmate della monezza, ma più che altro della svogliatezza.
Filmuncolo, nulla di più. Certo co' sto caldo pure pure... e comunque, vale la pena ricordare che uno che nella sua carriera ha toccato questi livelli:
...può solo essere contento di non stare a mendicare sotto un ponte.
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