Life's Too Short - Season 1
Trama: Nàno-Nàno/la tua mano.
Il 2012, l'anno dei nani. Dopo l'exploit formato Piccolo Mugnaio di Tyrion Lannister, il primo nano bello come un modello
e dopo i sette gli otto nani di Biancaneve quello bello, ecco che arriva, con la sua velocità, il nano più arrogante, egoista, stronzo (e per questo assolutamente adorabile, ma non come si potrebbe adorare un bambolotto che dice "mammabuacaccapipì", proprio come un grande amico): Ciebbì Warwick Davis.
Il nome vi dice poco niente lo so, neanche a me almeno a 7 puntate fa. Solo che poi ti rendi conto di conoscerlo benissimo. Infatti Davis è lui:
nonché lui:
e pure lui:
E più di tutti - come lui stesso deve ricordare a chiunque incontra - lui:
La vita è troppo corta è una serie TV tutta incentrata sulla vita (corta) di Davis. Ma una vita di fiction, persa alla disperata ricerca di essere notato dalle star e riconosciuto come loro simile. Le star si sentono chiamare, si voltano, e non vedono nessuno.
La serie si presenta come un documentario sulla vita di Davis, ma è in realtà un mockumentario scritto a puntino da Ricky Gervais, l'enfant prodige il golden boy della commedia caustica made in UK dell'ultimo decennio. E il coraggio unico di Davis è quello di averci messo il nome vero e di aver accettato la scrittura di un personaggio infimo, basso (!), che passerebbe sopra il cadavere di chiunque (con qualche difficoltà) pur di essere una star a tutti gli effetti.
E a condire il tutto ci sono le comparsate delle star, quelle vere, ognuna eccezionalmente divertente. Tra le migliori Liam Naason che vuole fare commedia, ma proprio non gli riesce:
e Johnny Depp che deve fare Rumpelstiltskin per Tim Burton e deve immedesimarsi nel nano, segue tortura:
Ma ci sono anche Steve Carrell e l'odiosa Helena Bonham Carter. Tra questi Warwick che cerca il suo riflettore, inevitabilmente puntato a 1 metro e 80 d'altezza.
Davis e Gervais "giocano" con la condizione di diversamente alto del protagonista, inzeppandolo di caretteri odiosi: iracondo, altezzoso, egomaniaco e vanesio, difetti all'ennesima potenza e concentrati in un contenitore piccino picciò: il lrisultato è una piccola bomba ad orologeria. Ma alla fine della serie, dopo peripezie ridicole, amare, tristi e assurde, quello che rimane è una dignità e un'autoironia che ti puoi permettere solo se sei un grande uomo, anche con un corpo piccolo.
I nani, nel 2012 dove ti giri (non) ne vedi uno. L'anno dei nani. L'annano. Sono loro i nuovi giganti della recitazione. E il titolo è la cosa più bella e vera che c'è.
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