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sabato 29 settembre 2012

James giffon Patradoon

Gif di James Jirat Patradoon

venerdì 28 settembre 2012

Bastardo senza Gloria

Inglourious Basterds
Trama: Killing Nazis!

Succede che ogni volta che vedo Bastardi senza gloria poi ho pochissimo tempo per parlarne.
Sia la prima volta, che la seconda finiva sempra che lo archiviavo con poche parole - gloriose - ma poche.

Per fortuna rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare e questa volta faremo di meglio: parlaremo ancora meno del film, perché ho ancora meno tempo e diremo solo: capolavoro assoluto. Forse il miglior film degli ultimi 10 anni. Forse senza forse.

Dopodiché il resto saranno gif animate talmente belle che ci verrà voglia di prendere una mazza da baseball e ammazzare qualche nazista (non solo dell'Illinois).
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"Tarantiano". Trantino., uno dei pochissimi artisti viventi ad essere diventato un aggettivo.  Una delle cose più belle che può capitare ad essere umano. Questo vi basti. 
Visto che recensione "broccolesca"?

giovedì 27 settembre 2012

SIAMO SERIAL • Tutte le strade portano a Coma

COMA
Trama: Come?

Quanto è facile dire che il vero COMA è quello in cui entra lo spettatore quando vede 'sta roba, quanto è. Ma certo pure loro se la cercano proprio eh. "Loro" poi sono gli Scott, i fratelli Scott, Ridley, il povero Tony pace all'anima sua certo pure lui poteva trovare un modo migliore per entrare nell sottomarino che aveva comprato per fare Caccia a Ottobre Rosso 2, e Gerry... c'era anche Gerry no? Fanno anche il riso giusto? Come Paul Newman che fa la salsina per i tacos Bombolina:
Quindi. COMA, miniserie soporifera e orrenda che dura due puntate e per fortuna e che racconta di questa tirocinante roscia (la sorella piccola di Six Feet Under) che scopre che nel suo reparto mandano la gente in COMA di propposito per mandare poi i corpi in una struttura dove poi ci sono delle stanze segrete uguali uguali a quelle delle porte di Monsters & Co. ma invece delle porte corpi con tutine adamitiche tutte sgargianti che manco gli ABBA
La miniserie è tipo E.R. meets Coma Profondo (quello sì che era fico)
Questo di COMA invece fa dormire. Le classiche lungaggini inutili, i classici attori principali ridicoli, la scena di lei che le danno la classica botta in testa mentre investiga nella clinica dei coma e si risevglia con la tutina, la classica scena del pazzo che la insegue coll'interfono e le parla dai microfoni della clinica che lo sentono tutti pure nei bagni, e il classico cast secondario fatto di attori primari (!) tipo James Woods, Richard Dreyfuss, Geena Davis e soprattutto la bellissima Ellen Burstyn
Che se non sapete chi è male, ma tanto lo sapete perché tutti avete visto Requiem for a Dream:

Neanche lo squallido e disperato tentativo di guerrilla marketing (visto coi miei occhi per le strade di NYC) con un po' di street art che 

"Oh, lo sai che mi hanno detto dei giovani mentre venivo qui? Che va di moda la street art" è valso a qualcosa. 
Per dirvi, nel finale no? Quando dovrebbe esserci il momento "ma dai non me l'aspettavo che il cattivo era lui!", ecco... lì proprio si russa alla grande. Il cattivo infatti era il più buono di tutti.

mercoledì 26 settembre 2012

Spazzacanin

Dark Shadows
Trama: Gionni Peppe recita come un canino

Quanto mi dispiace dover fare questa recensione. Perché non voglio credere a quello che scriverò, anzi lo rinnegherò fortemente, sarà per me un'onta alla mia carriera di cineblogger che tanti onori mi sta dando (donne, champagne, soldi, ricchi premi e marioncottilon), sarà per sempre una macchia in un'altrimenti intonsa sequela di odio gratuito distribuito a destra e manca. Ma soprattutto contro Tim Brutton e Gionni Peppe. Due dei miei bersagli preferiti.
Ecco, quello che dirò voglio che voi non lo leggiate mai. Lo scrivo ma voi non leggetelo.
Dark Shadow è carino.
Ok, l'ho detto. Fammi sciacquare la bocca con del LEVOtuss.
Ho sopportato Dark Shadow di buon grado, non mi hanno infastidito Gionni Peppe e le sue mossette (che ci sono eh, che ti credi che non le fa? Io ormai credo sia malato di tourette):
Ho gradito la messa in scena scanzonata, col contrasto tra i colori seventies e il goth tipico di Burton coi rami ritorti e le case sgarrupate. Ho ridacchiato a certe battute di Gionni vampiro coi capelli da prete francescano 



e mi è è piacuta la divertente scena del sesso tra freaks:
Addirittura Eva(mp) Green (che di solito considero come condisero un sacchettino dell'immondizia poggiato contro un cassonetto) qui fa la figura migliore del cast, e nel finale, con le sue mosse da manichino senza fili, diventa addirittura bravissima e spaventosa... 

e anche molto sexy in biondo
Certo poi i personaggi, che sono tanti, tanti così:
non sono molto approfonditi, anzi per niente; e il bamb(occi)ino, che di solito è il protagonista di questo tipo di film, sta sullo sfondo. Il che da una parte è un peccato perché ognuno aveva la potenzialità di essere protagonista, ma dall'altra va bene anche così, c'è comunque la sensazione che ci sia un certo rispetto per la serie TV originale.
Michelle Pfeiffer è bellissima, ti riviene in mente matta e in latex nel secondo Batman e ti chiedi perché Nolan non l'ha richiamata. Ah, c'era un tempo in cui Tim sapeva il fatto suo.

Sprecatissima, invece, Chloe Moretz, che sta diventando un Lolita con tutti i crismi:
Ma a parte questi piccoli nei - se pensi agli ultimi film del patetico due Brutton-Deppe che invece erano giganteschi porri pelosi e bitorsoluti -  il film scorre, finisce quando deve finire, insomma è un film più che piacevole. 
Aiutato poi dalla perfetta colonna sonora (...anche se quale film ambientato negli Anni70 non ha una colonna sonora perfetta?)
Insomma, Tim Brutton mette su un film accettabile, non bello, non capolavoro, non Ed Wood o Beetlejuice, ma almeno non come lo schifo a cui ci ha abituati negli ultimi anni, ormai perso dietro le sue stesse antiche e ripetitive genialità e obnubilato dalla vicinanza con due "attori" che secondo me è per quello: metti Gionni Peppe + le sue mossette e Helena Bonham-Carter + i suoi sguardi da pazza vicino a un uomo, e quello verrà distrutto nel corpo e nella psiche. 

Distrutto talmente da ricorrere alla scena del vampiro che si lava i canini e nello specchio c'è solo lo spazzolino e le matte risate:
Deliziosa comparsata di Christopher Lee (minimo domani muore). 
Se Gionni Peppe facesse un film così e poi tre normali sarebbe anche sopportabile se non addirittura bravo (invece si scorda sempre di fare quei tre normali). Tim Brutton invece si è ricordato di fare il solito film in stop-motion ogni tre, passando dai canini ai cagnetti, allungando il brodo di questo suo corto capolavoro:


e mischiandolo a questo altro corto di gioventù:
e facendoli diventare un intero film, edulcorato per benino per papà Walt che poi ci deve fare l'attrazione a Disneyland e non è che può rischiare che poi i bambini rimangono traumatizzati e giù con le denunzie:
Lo sai a questo punto cosa potrebbero fare Brutton e Peppe? Il film di loro:
Gionni ce lo vedo a fare GranPa.
Invece, a proposito di horror e di cartoon, ecco un paio di cosette dal palese stampo burtoniano in dirittura d'arrivo:
Il primo è bello sicuro, il secondo è merda in CGI (peraltro copiata da quel capolavoro vero scoperto mesi fa).

martedì 25 settembre 2012

Che cavolo giri, Willis?

La fredda luce del giorno
Trama: Brutt Willis. E poi mi pare giusto che in Spagna d'estate c'è la "fredda luce"... infatti.

Ci sono attori che vivono due carriere distinte e separate. Una è quella dei film belli, o perlomeno fichi, quei film che li fanno diventare attoroni. Poi c'è la carriera delle puttanate inguardabili a cui prendono parte con il solo scopo di monetizzare il proprio cognome che se è vero come è vero che nella vita un giorno ci sei il giorno dopo chi lo sa, ad Hollywood è ancora peggio, all'inizio di un film sei uno dei più grandi della tua generazione e alle fine è possibile che non sei più nessuno, vero, che ne so, Edward Norton?
I nomi iscrivibili in questa categoria sono molti e di molteplice forma da Hopkins a DeNiro, a Carrey, attoroni che poi si danno alle cappellate perché magari hanno perso molti soldi con un ristorante andato male o che c'hanno gli alimenti per le mogli divorziate.
Ecco, Bruce Willis però li batte TUTTI. Che poi figurati, uno se li è visti immancabilmente uno per uno i film di merda di Bruce Willis, ma questo li batte proprio tutti.
Per due motivi molto evidenti. Il primo è che la presenza di Bruce ha un minutaggio imperdonabile: Bruce infatti appare nel film abbastanza a lungo per non fare della sua presenza una comparsata divertita (tipo, che ne so, una di Edward Norton), ma non c'è abbastanza per farti dire "ho visto un film con Bruce Willis". No. Infatti Bruce ci sarà sì e no dieci minuti e manco completi, fa il padre di un coglionazzo e ad un certo punto si fa pure ammazzare (oh, ho fatto spoiler, vi siete arrabbiati? Povere stelle...), che insomma un film dove Bruce Willis, quello che ha pulito DA SOLO il Nagatomi ed è sopravvissuto a Zed, si fa ammazzare con un colpo di pistoletta non può che essere un film di merda. Tanto che tu magari speri pure che era lui lo stronzo alla fine e la scena della morte era una finta, e invece non era una finta mai.
Il secondo motivo me lo sono scordato mentre scrivevo il primo, pensa quanto mi è rimasto impresso il film...
Qual era...
Aspetta...
Boh. Vabbè comunque il discorso rimane che mentre ad alcuni attori gli perdoni anche i film che fanno per comprare una casa girevole sulle colline di LA o un motoscafo nuovo, questo scivolone di Bruce è davvero imperdonabile, perché non lo posso accettare il film che fai solo perché al tuo cane serve la cuccia superaccessoriata.
Forse mi sono ricordato la seconda cosa. La seconda cosa era che fa pena anche vedere Bruce dentro a un film action che vuole copiare un po' la trilogia Bourne (sai botte e botti in macchine) ma lo fa in maniera talmente sciatta e incapace da sembrare un filmino di macchinine a scontro girato dal nonno al nipotino. Era davvero questa la seconda cosa? Chi lo sa.
Invece la sai un'altra che ultimamente deve aver fatto delle operazioni troppo azzardate in borsa col suo pacchetto azioni? Sigourney Weaver, l'ho vista in almeno tre film in due mesi e so che c'è in almeno altri tre già passati nel torrente. Ne riparliamo di Sigourney, che non abbiamo mai approfondito la sua faccia scucchiona e senza labbra.
Questo film la supera la merda, non è buono manco per farci il compost.

lunedì 24 settembre 2012

L'Amour est declaree

La guerra è dichiarata
Trama: La parola tumore esiste.

Ho aspettato tantissimo. Ho aspettato tantissimo tutto. Alla fine ho deciso e ho scritto di questo film. In effetti non ho ancora scritto, per ora ho scritto l'incipit, non lo so proprio cosa scriverò tra tre, trentatré, trecentotrentatré righe. So che però ho iniziato. C'è voluto molto sforzo, ma eccomi qui.
A parlare di questo film. Francese nell'accezione più "francese" che c'è ("delicato", "intimo", "trasognante", "elegante"...), e che parla di quella cosa impossibile che abbiamo ridotto a tre letterine messe di seguito. Una A. Una M. Una O.
Mettiamo subito le cose in chiaro: La guerre est declaree è un film da 10. 
E lo sai quali sono i film da 10, quelli che arrivano al massimo dei voti? Non sono MAI i film perfetti, quelli dove tutto funziona, dove il regista è perfetto, gli attori sono perfetti, la storia è perfetta, e tutto insomma è perfetto. I film da 10 sono SEMPRE quelli che parlano SOLO a te.
La guerra è dichiarata, già dal titolo, mi ha detto cose. So per certo (ne ho parlato per giorni, non parlavo d'altro per giorni) che a molti non ha detto nulla, o ha detto cose diverse a persone diverse. 
Ad esempio la prima scena: Romeo (!) e Juliette (!) si incontrano ad una festa, lui lancia una nocciolina in aria verso di lei, lei la prende. L'amour. L'amour quello dei francesi che corrono per la strada tenendosi per mano, andando sulle giostre, baciandosi tutto il giorno:
Quindi questa scena esiste? Nella realtà intendo; è questo che ci chiediamo tutti sempre, no? Esiste l'Amore? Io dico sempre di no, e lo dico perché . Ma dai, ammettiamolo una volta (e che non ricapiti più!)... lo sapete cosa? 
Esiste. 
Esiste nella misura in cui la parola noi esiste. Nessuno corre a perdifiato col sorriso a 32 denti e urla sulla giostra e si fa gli scherzi e si bacia tutto il giorno. Eppure tutti corrono a perdifiato col sorriso a 32 denti e urlano sulla giostra e si fnno gli scherzi e si baciano tutto il giorno. Solo non con queste modalità. Il concetto conta, non la modalità.
La guerra è dichiarata è un film, la scena iniziale è un film, mettersi a fare i cristi sulla punta di un transatlantico è un film, arrivare in limo col mazzo di rose rosse è un film, correre sotto la pioggia per dirti "vuoi NON sposarmi mai?" è un film, ma quelle sono traduzioni visive di quello che tu spettatore senti dentro.
Ecco perché i film dell'Amore esistono. Sono visualizzazioni di "cose" (mi disturba chiamarli "sentimenti") che TUTTI provano. Come IT con la Paura, solo che invece del pagliaccio coi denti insanguinati c'è Amelie Poulain.
 IT = Paura : Amelie = Amore
E allora questo è film da 10. Perché per ME è un film da 10.
Dove al 6 ci arriva perché è un film bello oggettivamente. 
Il 7 è che la storia dei due protagonisti, tragica, densa, pesante, è trattata con una dignità e la capacità di non piangersi addosso davvero rara; un andamento IMPOSSIBILE a volerlo immaginare girato da una troupe italiana, con Accorsi e la Pandolfi isterici genitori di un bambino col tumore.
L'8 lo raggiunge per due scene bellissime. La prima, in cui la ferale notizia fa il giro della "famiglia" (dove per famiglia ci sono gli amici, i parenti, i cari). Una scena che per tensione e potenza non ha nulla a che invidiare a quelle americane che ci piacciono tanto.
E poi quella sospesa, onirica e un pochino assurda in cui i due, di punto in bianco, iniziano a cantarsi (a distanza però) una canzone d'amore. Se solo noi nella realtà potessimo iniziare a cantare le cose che pensiamo. Sarebbe tutto più facile e bello e il ritmo della nostra esistenza sarebbe più semplice.

Il 9 è perché da oggi organizzerò SOLO Feste Open Kiss. (Per sapere cosa sono citofonare Ciebbì).
Il 10, il punteggio massimo, è per il motivo per cui questo film assume un'importanza (oggettiva anche questa) fuori da comune: i due protagonisti sono, lei, anche la regista e la sceneggiatrice del film, e, lui, il suo ex-compagno. E la storia raccontata nella pellicola è una storia vera, la LORO storia vera. Riscritta, rigirata, rivissuta... non so se capite l'implicazione: rivivere il tumore di un figlio a pochi anni di distanza da quando lo hai vissuto per davvero. E allora va bene pensare che la finzione filmica di un ragazzo e una ragazza che si innamorano, che corrono per le strade, che vanno sulle giostre (o che vanno in giro in motorino a odorare l'aria e il collo del tuo amato che sa di buono, il collo dell'amato sa sempre di buono, anche se è appena uscito da un silos di fertilizzanti agricoli:
diventa la reale immagine di un Amore - che ora è finito, i due si sono infatti separati - ma che è stato così intenso forte unico (e tutti gli Amori sono sempre unici, non esiste mai meglio, peggio. Esiste Unico.) da essersi trasformato nella capacità di creare, di nuovo insieme - diversi ma insieme - un film da 10.
L'ultima volta che un film mi ha parlato così, che mi ha fatto pensare che la parola Amore esiste, era circa 12 anni fa, ed era proprio Amelie (che vabbè, in effetti quello ha detto tanto a molti). Poco dopo distruggevo le cabine del telefono con la cornetta e se sentivo anche solo una nota di quella cazzo di fisarmonica mi volevo ammazzare, poi dopo altro tempo non più. Oggi mi sento quella musichina e la fischietto.
Questo per dire che un film da 10 porta con sè anche un certo carico di paura, di incoscienza (non si dà un 10 senza un bel po' di incoscienza), perché che ne sai, magari tra tre, trentatré, trecentotrentatré giorni lo odierò con tutto me stesso e se rivedo quella faccia strana della protagonista o quel fico del protagonista che cammina a ralenti mi vorrò strappare la testa dal collo come fa il pagliaccio IT. Non lo so. Perà c'è sempre quel se che ti fa dare 10 a un film: e se non succede? E se non lo odierò mai?
Intanto mi rivedo Amelie:

Che è stato un film da 10. Che è stato anche un film da -10.000.000. E ora è un film da 7. C'est la vie!

sabato 22 settembre 2012