MIBIII
Trama: Ma sono gli stessi di Martin Mystére, giusto?
Il solo motivo per cui un film come Men in Black 3 esiste è perché esiste.
Non è un "brutto" film, è un film che una volta chiamavamo da cassetta (se, de frutta), nel senso di film pensato e realizzato al solo scopo di monetizzare. Tanto che ci vuole, personaggi e "universo" ce li hai già belli e pronti. Tutto sta a trovare lo spazio vuoto di una mesata nelle agende degli attori protagonisti tanto per rispettare quel minimo di continuum della serie.
Certo un pochino potevano sforzarsi. Non che la serie Man in Black sia stata imprescindibile per la fantascienza (non è che era Matrix), ma indubbiamente il primo capitolo era di molto ma di molto divertente (e cosa più importante, di molto ma di molto divertito, si vedeva che se la spassavano a vestirsi da Edgard Abito
Dal secondo in poi, già il pilota automatico, dove per pilota automatico si intende sempre la STESSA storia (alieno cattivo arriva sulla Terra per conquistarla, viene preso a calci in culo, o in uno dei culi dai Men in Black).
Nel terzo (meglio del 2 e peggio del 1°) ecco che, guarda un po', arriva un alieno cattivo che vuole conquistare la Terra. Sto coso qui un po' Sons of Anarchy un po' ZZ Top:
interpretato da Jemaine Clement totalmente sprecato (quanto era bello qui, invece?).
Per una serie di situazioni finisce che Will Smith deve andare indietro nel tempo, e sta lì lo spreco maggiore che fa il film: cavolo hai detto "viaggi nel tempo", SFRUTTALI BENE! FAI UN PARADOSSO! GRANDE GIOVE! Invece niente, oltre a capire che Mad Men ormai è il metro di paragone per TUTTO (infatti finiscono nel 1969, il giorno della Luna per capirsi, che sappiamo tutti che in Mad Men ci aspetta proprio quell'anno. Cosa vedremo? Don Draper astronauta a rimorchiare le aliene con tre tette? Ecco, si finisce sempre a parlare di Don, ma che ci fa il Don ai cineblogger?)
Men in black 3 ha qualche trovata carina - non più di 4 - qualche rimando divertente ai primi (il carlino parlante che appare su un cartellone di freak show a Coney Island, Lady Gaga sugli schermi degli alieni monitorizzati, gli alieni anni 60 che sono uguali a quelli della letteratura pulp e del cinema di serie B sci-fi d'annata) ma per il resto si tratta di vedere Will Smith che fa il fico in black suit e Tommy Lee Jones che fa la faccia da duro che entrano ripetutamente dentro ristoranti o negozi di elettronica gestiti da gente assurda che si rivela immancabilmente essere una creatura aliena. E alla fine vincono.
Nel film fa la sua comparsa Alice Eve, che non è male, per essere bionda:
e che avevamo già visto qui. Purtroppo se poi la guardi meglio ti accorgi che la ragazza ha questa mania di portarsi dietro quei dentoni da castoro che rovinano un po' l'effetto.
Il film conta troppo sul fatto che quel "dimenticatore" che usano i men in black, quello che fai la luce e non ti ricordi manco più come ti chiami, funzioni anche sugli spettatori, obnubilandogli la testa e facendogli scordare di aver visto Men in Black 3 almeno altre due volte: Men in Black 1 e Men in Black 2.
Sai che mi vedo ora che non l'ho mai visto? Men in Black 3.
Nel terzo (meglio del 2 e peggio del 1°) ecco che, guarda un po', arriva un alieno cattivo che vuole conquistare la Terra. Sto coso qui un po' Sons of Anarchy un po' ZZ Top:
Per una serie di situazioni finisce che Will Smith deve andare indietro nel tempo, e sta lì lo spreco maggiore che fa il film: cavolo hai detto "viaggi nel tempo", SFRUTTALI BENE! FAI UN PARADOSSO! GRANDE GIOVE! Invece niente, oltre a capire che Mad Men ormai è il metro di paragone per TUTTO (infatti finiscono nel 1969, il giorno della Luna per capirsi, che sappiamo tutti che in Mad Men ci aspetta proprio quell'anno. Cosa vedremo? Don Draper astronauta a rimorchiare le aliene con tre tette? Ecco, si finisce sempre a parlare di Don, ma che ci fa il Don ai cineblogger?)
Men in black 3 ha qualche trovata carina - non più di 4 - qualche rimando divertente ai primi (il carlino parlante che appare su un cartellone di freak show a Coney Island, Lady Gaga sugli schermi degli alieni monitorizzati, gli alieni anni 60 che sono uguali a quelli della letteratura pulp e del cinema di serie B sci-fi d'annata) ma per il resto si tratta di vedere Will Smith che fa il fico in black suit e Tommy Lee Jones che fa la faccia da duro che entrano ripetutamente dentro ristoranti o negozi di elettronica gestiti da gente assurda che si rivela immancabilmente essere una creatura aliena. E alla fine vincono.
Nel film fa la sua comparsa Alice Eve, che non è male, per essere bionda:
Il film conta troppo sul fatto che quel "dimenticatore" che usano i men in black, quello che fai la luce e non ti ricordi manco più come ti chiami, funzioni anche sugli spettatori, obnubilandogli la testa e facendogli scordare di aver visto Men in Black 3 almeno altre due volte: Men in Black 1 e Men in Black 2.
Sai che mi vedo ora che non l'ho mai visto? Men in Black 3.
Io mi sa che me lo vedo, se dici che e' meglio del MIB2, allora per passarci una serata con meta' cervello spento ci sta.
RispondiEliminaSai chi semra Tommy Lee Jones, ma uguale uguale da giovane? Josh Harnett, e' allucinante quanto gli assomiglia. Vedere per credere:
http://bit.ly/SwCOCl
mi aspettavo una ciofeca, invece a sorpresa è l'unico film della serie che mi è piaciucchiato abbastanza...
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