venerdì 29 marzo 2013

Quello che so su Muccino

Quello che so sull'amore
Trama: Cioè niente.

Ci sono due cose da fare prima di apprestarsi a leggere questa recensione.
La prima è sapere che io, C&B, nel pieno delle mie facoltà (forse questo è il problema) vi dico che non ho MAI avuto NULLA contro Muccino (quello grande, perché quello piccolo, au contrair...). Muccino mi è sempre sembrato uno di quelli che riusciva a raccontare l'alta borghesia romana con uno sguardo ben lucido, soprattutto per uno che in quella stessa borghesia tutta fatta di case ai Parioli, statue antiche nei salotti, filippini in livrea, case nelle Marche d'estate e a Cortina d'Inverno ci era nato e cresciuto. Insomma non è facile affrancarsi dall'opulenza. Muccino (nonostante continuasse certamente a comprare casa ai Parioli con statue di filippini nelle Marche e a Cortina) è riuscito - fino almeno a Ricordati di Me - a descrivere quella realtà. Inutile negarlo e inutile dargli contro. Quello era il suo stile, che lo ha infatti portato a convincere major americane e un attore nero a produrgli dei film. Tanto di cappello comunque. Io dico.
La seconda è vedere questa intervista. Vi prego. Tutta... da quando Muccino spanzetta come un comico sovrappeso a quando se ne va con sguardo truce, come avesse visto tra il pubblico un bambino masticare una caramella e avesse deciso di usare le sue ultime energie (quelle date da un Tronky appena ingurgitato poco prima che si accendessero le  telecamere) e volesse saltargli addosso e mangiarselo. Il bambino.
Potrei prima di passare al sodo (!) lanciarmi in un'invettiva INFINITA (e sarebbe DAVVERO infinita) su quello che non va nel film - presumibilmente l'ultimo in terra americana per il golden cheesburger boy - perché le cose che non vanno sono praticamente TUTTE. Ogni cosa.
Non vanno gli attori, nessuno escluso; tutti assolutamente persi in interpretazioni senza il minimo spessore, e cosa peggiore, con l'illusione di averlo, quello spessore.
Gerald Butler, Uma Thurman, Chaterine Zeta Jones e Jessica Biel mettono in serio repentaglio le loro carriere (che diciamolo poi, nessuno ha allo stato attualo quel tipo di carriera talmente solida da potersi permettere veramente una schifezza come questa) per darle in mano ad un italiano che gli aveva fatto credere che sarebbe stato un film sull'Amore come nelle migliori commedie americane di una volta, ma con quel pizzico di brio neorealista (!) direttamente dal Bel Paese! Calcio! Pizza! Mandolino! Mamma! Bel Ragazzo! Ammore!
Lo so mi sono dimenticato Dennis Quaid. Ma.. insomma.. Dennis Avvinazzato Quaid... con quel viso rosso pompeiano fisso... mi fa quasi pena. Non oso immaginare le cene luculliane a base di salsiccia e birra che si sono fatti lui e Gabriele. Non posso che immaginarmeli così:
Cristo... sono loro... Homeruccino e Barniss...
Comunque c'è un motivo per cui vi ho chiesto di vedere tutta l'intervista di qualche mese fa a Grabrielone. E non è (solo) per prenderlo in giro. No. L'ho fatto perché Gabriele, inconsapevolmente (credo.. spero...), fa una delle dichiarazioni più lucide e esplicative dello stato del cinema italiano attuale.
E non è la figura di merda che ci fa con la Zeta Jones (senza trucco è come tutte le altre), e neanche gli inutili ringraziamenti a Jovanotti che già che ci stava poteva anche salutare sua mamma, il parroco e gli amici del baretto). No. Intendo quando Gabriele dice: 
«In Amerigha non scè la mmemmoria di quellho che hai sfratto prhrima. Sei sempre l'ulthimmo arrhivatho. E' na legge incredibbiilhe.»
E DEVE ESSERE COSì! DEVE! Big Gabrile! DEVE ESSERLO! Perché non è che se tu fai UN film, allora hai il permesso di crogiolarti PER SEMPRE e diventare un ciccione edonista e finto-problematico (anche perché diciamocelo tutti, i soldi non daranno la felicità, ma aiutano a comprarti le cose che la danno, viaggi in primis).
Proviamo a guardare l'altro lato della medaglia (questa): è proprio così che invece funziona in Itaglia! La poltrona del successo, una volta che ti ci sei seduto (e Gabriele l'ha fatto con L'ultimo bacio, che ammattiamolo, l'abbiamo visto TUTTI L'ultimo bacio e a molti di noi è anche piaciuto. Ad alcuni anche molto.) e da lì non si è più alzato. Anzi ha fatto sedere anche il fratello sul bracciolo, e già che c'era ha dato anche una carriera attoriale a quell'essere di Enrico Silvestrin, che è una di quelle cose per cui meriteresti di essere chiuso in una vergine di norimberga riempita di succo di limone.
E quindi che ben venga la meritocrazia continuativa del cinema americano, dove sì è vero, certe carriere finiscono nel giro di un film (Kevin Costner chi?!) ma altre rinascono nel giro di mezzo (John Travolta cosa?!).
Gabriele (non so proprio perché lo chiamo per nome... sarà quella fastidiosa abitudine di sentirsi amabilmente attratti dalla paciosità dei ciccioni...) ha dimenticato a fare il regista, ha dimenticato che come raccontava i sentimenti lui (sempre e comunque con un'attenzione molto americana agli intrecci e ai meccanismi quasi teatrali di "entra in scena"/"esce di scena") era il modo giusto (popolare quanto vuoi, ma meglio giusto popolare, che ingiusto impopolare), quello che infatti agli americani è piaciuto tantissimo, e per americani intendo sempre Will Smith Welcome to Gabriele, benvenido a Miami!
Sì in effetti sarebbe bastatoo dire che Quello che so sull'amore è il peggior film visto in questi primi mesi del 2013. Questo basti.
Oltre ad alcune battute un po' di facile costume (al contrario della prova costume di Gabriele, che non deve essere facile per nulla) voglio smettere di accanirmi su di lui, anche perché sarebbe più facile accanirsi intorno. Sarebbe come sparare sulla croce rossa. E una croce bella grande. Una Croce Grossa.
Ci siamo giocati Muccino, perso nei sogni di una gloria mal gestita, una gloria che ha preso per meritata e che non ha fatto nulla per mantenere, come d'altronde la sua linea.

So che hanno fatto un nuovo panino in America, il Big Muc.

4 commenti:

  1. Gabriele s'è magnato Silvio.

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  2. Si davvero! Hahahah aiuto la zeppola ereditaria.

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  3. ala: almeno na cosa bbona l'ha fatta
    giada: sepphola? qualhe sepphola? :D

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  4. Ascesa e caduta di muccione dovrebbe mettert una gran tristezza..eppure ho le lacrime agli occhi dal ridere alla fine della recensione..

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