Behind the Candelabra
Trama: Maestro di pianofotte
Quando ho letto il cognome del protagonista di questo biopic televisivo carico di gente altosonante (Sodenbergh l'antipatico, Douglas il vecchio, Damon il Matto) avevo per un attimo pensato che si trattasse della storia di un carcerato romano de' Roma ingiustamente imprigionato che scatenava una rivolta contro il giudice ingiusto al grido di "LIBBBERACE!! CE DEVI DA LIBBERA'!"... e invece no, invece era un pianista gay di Las Vegas famosissimo in Amerigay.
Io non lo conoscevo, ma ignoranza mia, figurati io non conoscevo nè quello di Shine nè quello de Il Pianista. Giusto quello di Amadeus... com'è che si chiamava?
La produzione televisiva - mascherata con un "Hollywood non ci ha voluto perché, amòre, eravamo troooòppo gay" - e i costumi, questi:
ma credo più che altro questi
...mi hanno convinto a vederlo. E il film tv, anche lui, mi ha convinto. La mia sessualità, ecco forse su quella qualche dubbio inizio ad averlo...
Dunque, la storia è quanto mai "cinematografica": ragazzo sempliciotto si incontra/scontra con la personalità strabordante e da drama queer (!) del pianista, dedito agli eccessi, sia di anelli sulle dita che di arci gaiezza strabordante: una sorta di Elvis della musica classica che con lustrini e paillettes acceca le nonnine. Lui e i suoi completini al bacio, di dama
Uno che era pure partito serio
ma poi niente, la paillette vince sempre:
Il giovine ne rimane avilluppato tanto da sottopporsi a diverse sedute di chirurgia estetica per assomigliare all'attempata e strampalata star (starpalata, anzi starpelata), roba da Matt. Eccoli finti
Eccoli veri
Al fasto e alla celebrità ovviamente corrispondono (come sempre) desolazione e tristezza, paranoia e rottura di palle (!)
Di qui la "caduta", nei bordelli gay e nella droga, nelle litigate e nei candelabri tirati a urlarsi - Sei Pazza! - E tu sei Matt! Quindi da così
a così
Un finale - un po' sbrigativo, in effetti - un po' triste e un po' no, chiude una produzione che prende tutta la sua forza dalle interpretazioni. Mickey e Matty sono proprio bravi, niente da dire; certo, il fatto che Liberace fosse già macchietta di sè stesso nella realtà rende un po' più facile il lavoro di Douglas, che comunque alla moglie je magna in testa, e che si fa due tre siparietti di grande simpatia e altri due tre di grande pena. Certo mai quanta simpatia e pena al contemppo poteva provocare quello vero:
Matt invece, nonostante sia troppo vecchio per il giovinastro che interpreta, è un gaio controllato e per nulla "becero". Per fortuna tornato in forma, lo vogliamo ricordare anche così. Insomma bravi, che quando eterosessuali interpretano omosessuali c'è sempre il rischio "vizietto", qui siamo più dalle parti di un Milk senza politica, un Valentino ma senza gaia fine, tutto con vestiti di Priscilla
Di qui la "caduta", nei bordelli gay e nella droga, nelle litigate e nei candelabri tirati a urlarsi - Sei Pazza! - E tu sei Matt! Quindi da così
a così
Un finale - un po' sbrigativo, in effetti - un po' triste e un po' no, chiude una produzione che prende tutta la sua forza dalle interpretazioni. Mickey e Matty sono proprio bravi, niente da dire; certo, il fatto che Liberace fosse già macchietta di sè stesso nella realtà rende un po' più facile il lavoro di Douglas, che comunque alla moglie je magna in testa, e che si fa due tre siparietti di grande simpatia e altri due tre di grande pena. Certo mai quanta simpatia e pena al contemppo poteva provocare quello vero:
Matt invece, nonostante sia troppo vecchio per il giovinastro che interpreta, è un gaio controllato e per nulla "becero". Per fortuna tornato in forma, lo vogliamo ricordare anche così. Insomma bravi, che quando eterosessuali interpretano omosessuali c'è sempre il rischio "vizietto", qui siamo più dalle parti di un Milk senza politica, un Valentino ma senza gaia fine, tutto con vestiti di Priscilla
Ma sopra tutti, sopra tutto, oltre ogni considerazione seppure positiva di Behind the Candelabra (certo se facevano i maghi era meglio, sai che numeri di sparizione con quel candelabro. Ciao sono Ciebbì, e dopo vado al Gay Pride, che mi devono crocifiggere), si staglia nel firmamento delle visioni che ti fanno fare gli incubi la notte LUI, SOLO LUI, FORTISSIMAMENTE LUI: ROB - porca puttana cosa cazzo hai fatto alla faccia - LOWE!
MIO.
DIO.
ROLL UP FOR THE MAGICAL BISTURI TOUR!!!
Rob, sei una lucertola! E la rete già ti ama alla follia, sei già un meme vivente:
Rob, sei una lucertola! E la rete già ti ama alla follia, sei già un meme vivente:
Behind the Candelabra non approfondisce, ma neanche delude. Dosa bene gli elementi che fanno parlare di lui senza bisogno di sforzarsi troppo - basta prendere due star e farli baciare per conquistare le copertine, ancora siamo a questo punto?
e l'effettiva buona fattura. Che pur esiste. E ci rivediamo ai Golden Globe.
E siccome non voglio mai perdere l'occasione di stare zitto invece di fare battute becere dal gusto squallido giocando con certe assonanze quando il destino me le mette (!) di fronte, ecco che nel film ci sta pure Scott Ba... kula.
e l'effettiva buona fattura. Che pur esiste. E ci rivediamo ai Golden Globe.
E siccome non voglio mai perdere l'occasione di stare zitto invece di fare battute becere dal gusto squallido giocando con certe assonanze quando il destino me le mette (!) di fronte, ecco che nel film ci sta pure Scott Ba... kula.
E ticoticottì. E ticoticottà.
Niente male questo film, su Rob Lowe ho scritto cose molto simili, e ho visto anche il meme.
RispondiEliminaNeanch'io conoscevo Liberace ma a quanto pare non ero mica l'unica :)