Pagine

martedì 8 ottobre 2013

SIAMOVIE SERIAL • Stan Lee Kubrick

Continuiamo a recuperare gli arretrati facendo di quei famosi sei gradi di separazione un tutt'uno e mettendo Serie TV e Film mischiati come ci pare, senza tante spiegazioni, che mica starete qui a chiedervi perché faccio quello che faccio? Io non me lo chiedo.
Quest'oggi, vuole il caso, ci facciamo un saltino nel fumetto-verso Marveliano che tanto ci piace a noi (ma solo nella parte buona, quella della saga Avengers, che altrove la Marvel fa anche belle cagate). Vuole il caso che prima di vedere quello che poi è il tema centrale della questione - Agents of the S.H.I.E.L.D.S. - mi sono recuperato i due migliori della mastodontica e multimiliardaria operazione Avengers... Il primo è:
THOR
Trama: Martello in una notte di mezza estate

Parola per parola, stupidata

per stupidata
gif
per gif
mi autocongratulo con me stesso per la recensione della prima visione che riassunta fa: Branagh è il primo e unico ad aver dato al suo supereroe esattamente l'ambientazione che gli si addiceva, quella Shakespeariana; Re, Principi, Fratelli, Regni, Castelli, Intrighi a corte, fare la corte... c'è proprio tutto quello che gli piace a Kenneth e al teatro vittoriano e all'epicità delle romanze e tutto il cucuzzaro, da cui Thor sembra essere uscito di patta.
E allora ecco che una volta in più si torna a pensare che bisogna, è necessario, dare la regia dei film supereroistici a gente affine già in precedenza con i temi trattati da quel fumetto.
Infatti Nolan (che già prima ti faceva i film cervellotici e un po' ansiolitici) trionfa con Batman, au contrair Snyder (tutto preso dai suoi ralenti e le inquadrature ai muscoli) fallisce con Superman (ho già detto che Ben Affleck Batman lo aspetto come un treno carico di rifiuti tossici che deraglia dentro casa mia mentre sto dormendo?). Per continuare in tema Iron Man versione buddy-cop vince, Capitan America di un inutile mestierante perde.
Quindi il Bardo Thor sta una spanna sopra a tutti gli altri del progetto Avengers, e il merito se lo contentono Branagh e una perfetta scelta dei protagonisti: Thor è lui, nessun altro, e poi Loki, il cattivo più meglio che esista.
E tutti dobbiamo volere un gran bene a Loki, perché Loki è il cattivo vero, non quello che c'ha la violenza insita o ha trame di potere o di richezza - è già un Dio, per quanto gracile
ed è ricco a palate - o è stato colpito da un fulmine ed è impazzito, no, Loki fa tutto quello che fa solo per essere ben voluto, proprio come Sindrome, e quando quello che vuoi è una cosa che non puoi avere, allora sì che t'inascidisci e diventi un vero Villain. Perché alla fine ma chi lo vuole avere un fratello alto biondo bello coraggioso simpatico hiptster con la barba e la camicia da boscaiolo forte e sangue blu? Poi Loki è tutto blu! Poi dici che uno si incazza
Poi lascia stare che è un attore, ma si vede che la sua caratura teatrale se la gioca bene, anche quando non te l'aspetti:



Ma al potere nerdico non si resiste e io mi sa che mo mi organizzo e al prossimo Comicon di San Diego mi metto in prima fila a urlare Loki! Loki! Dacce! L'oki! CheC'ho! Maldi! Testa! Co tutti! Questi! Che urlano! DAJE! CHE! METTO! QUALCHE! CINEPOSTER!







[clicca che sonon belli, quelli nuovi di Olly Moss]

Non è un caso che si sia guadagnato - a discapito dei vari russi con le fruste, Teschi Rossi, soldati rompipalle - l'opportunità di essere il villain anche di...
The Avengers
Trama: A come Anvedi questi

Altro film, altra recensione, altra auto-stretta di mano tra quella destra e la sinistra: Avengers (firmato Wedhon) è un giocattolo perfetto: è come quando esce il pupazzetto perfetto tutto snodato grande 30 centimetri che spare i pugni e ha tutti i suoni, è la perfezione per il gioco.
Fracassone, divertente che passano due ore e mezza manco te ne sei reso conto, e via che ne vuoi ancora di scene sceme così
o tutte le battute che funzionano proprio come una perfetta comedy

E funzionano gli illustraposter:








E come se non fosse bastato qualche altro illustrasomething a tema - il problema con i film tratti da fumetto è fare la gincana tra i millemilioni di cose che tutto internet fa a riguardo, c'è veramente gente che si mette a fare, chessò, le giornate libere dei Vendicatori in versione illustrazione vintage? Sì, c'è:



E uno che si è preso la briga di illustrare i supervillain al liceo? Sì, c'è:


E tutto questo dove ci porta, dove ci ha portato? A questo.

A questo

E anche al primo prodotto televisivo (non a cartoni animati, di quelli ne escono dieci l'anno) della Marvel, il tanto atteso

Agents of the S.H.I.E.L.D.S (troppi punti lasciatevelo dire, da oggi sarete SHIELD e basta)

Trama: Agente Shelton

E la delusione è dietro l'angolo. 
Forse due puntate viste sono troppo poco per dire che quell'angolo non l'abbiamo già girato, ma sono abbastanza per dire che ci si sarebbe aspettati un pilota col botto (e non il botto del pilota, come nella seconda puntata).
Certo, non c'è il carisma degli attori hollywoodiani - vallo tu a sostituire in una sola volta tutto quel popò di protagonisti - ma si poteva scegliere molto meglio questi agentucoli dello SHIELD: ci sono un tizio che ha il viso meno riconoscibile di un mobile Ikea, una hacker (basta vi prego con questa figura dell'hacker, basta) di un'antipatia rara, due nerd topi da laboratorio di impossibile antipatia (manco uno, due), un'orientale che, ehy!, è esperta di arti marziali. L'unico a salvarsi è ovviamente quel pucci dell'Agente Coulson, che è risorto (io sono della scuola di pensiero CLONE, ma vedremo) e che trova ad ogni episodio il modo di farsi da parte e lasciare che gli altri faccio ognuno la sua parte per risolvere il caso dell'episodio.
Peccato che il primo episodio abbia ricordato fin troppo Heroes, e il secondo, sebbene migliore, sia stato abbastanza ridicolo in quanto a trama.
Poi certo, le meta-battutine (la lampadina rotta) e i rimandi ai supereroi quelli fichi divertono (come è divertente il cammeo di Samuel L. Fury alla fine del secondo ep.), ma per ora è troppo poco.
Facciamo che però la fiducia nel progetto intero è talmente tanta, ed è stata tradita meno volte (Cap. America e gli Hulk) di quanto invece ci abbia soddisfatto (Irom Man, Thor, Avengers), che continueremo a vedere la serie più che altro come placebo nell'attesa di questo:

E anche un po' di questo:

(Guardate anche questo). Poi, stando al progetto, arriveranno Ant Man (lo farei fare ad un orientale esperto di mostroni), Doc Strange (lo farei fare a Gondry, ma libero di fare quello che vuole).
E il titolo del post? Be', ditemi voi se non ammirate come un Genio un uomo che se la diverte come un matto a fare queste cose:

Ed è quello a cui milioni di nerd e almeno la metà dell'internet deve tutto. Ce ne sono pochi di uomini che possono dire di aver creato un Universo. Stan Lee lo può gridare e lo sentirebbero dai sotterranei di New York alle sale reali di Asgard.
Tutti i nostri sogni nerdosi stan lì (ok, fulminatemi).
Nel mentre arrivano anche:

Attesa zero. E:

Attesa dieci. E:

Attesa boh. Che voi attende da delle scritte in bold? Certo in  Avengers 2, ci sono tutti loro

confermati più Elizabeth Olson e James Spade nei panni di Ultron, chi è Ultron?

Nessun commento:

Posta un commento