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lunedì 18 novembre 2013

Macchine a sconto

Getaway
Trama: Drive me to the moron 
Quanta mestizia, quale tristezza, il povero Ethan, uno che voi non ve lo ricordate sicuro ma è stato non solo candidato all'Oscar, due volte, ma ha anche messo la faccia nelle tettone di Uma Thurman per poi tradirla mi pare con la tata dei figli... meglio le tate delle tette? O era Jude Law? Lo ha tradito con Jude Law? Avrete capito che non sono uscito molto bene dal Festival Film Roma); Ethan cerca da sempre di diventare un Attore, ma senza riuscirci veramente mai.
Ha fatto cose buone (mi viene in mente anche Gattaca e Alive, e sono quelle buone, pensa te), ma si contano più le zozzerie, e anche negli ultimi anni, 40enne disperato, cerca di ritagliarsi uno spazietto passando di genere in genere, ma ci sta sempre un po' scomodo.
Non è muscolare, non è attorone, non è divertente, non è carne, non è pesce.
Qui siamo dalle parti di un remake fatto male di Drive + quel film con Johnny Depp che ha 90 minuti per salvare non ricordo se la moglie o la figlia rapita da sconosciuti.
A Ethan rapiscono la moglie e lo costringono, via telefonino (madonna ormai co 'sti telefonini non sai mai chi ti chiama, partono che ti propongono la tariffa agevolata e finisce che gli devi mandare le foto delle sise), a guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se è così facile far morire la moglie.
Il tutto nelle matte strade di Sofia, non la tata, la città. "Perché fa tanto esotico vedere gli attori americani nelle strade dell'Est Europeo", direte voi, "Perché lì la manodopera la paghi con le calze di seta e le penne bic", dico io.
Il film corre a 100 all'ora contro il muro dell'imbarazzo totale: Ethan Hawke dopo le riprese deve sicuramente aver avuto delle piaghe da decubito perché sta TUTTO il tempo seduto, ma non seduto fico come Gosling in Drive, no, seduto tipo che non gli andava di alzarsi.
Poi ad un certo punto nella macchina entra una pischella, una che viene dal Disney qualcosa, che come l'altra certa di smignotteggiare un po' a destra e a manca per vedere se riesce a costruirsi una carriera, non è l'unica, certo se al posto suo c'era Miley Cyrus chissà che ci faceva con il cambio. Invece lei si vede che si è scordata che stava girando un film per fare le foto socialidiote


Ok, quando mi rifugio in battute da camionista vuol dire che sto proprio alla frutta, che proprio non posso dire altro di un film se non: fa schifo.
Le scene di corsa - tutto il film - sono confusionarie, per nulla "gasanti", coreografate male e sortiscono l'effetto contrario: invece di tifare per la macchina del Hawke che ha un buco nella M, tifi per i poliziotti bulgari, che poveracci loro non c'entrano un cazzo con Ethan Hawke e con la moglie rapita e fanno solo il loro lavoro con una paga da schifo e manco la pensione assicurata, e muoiono come mosche, sfracellati contro muri e spartitraffico.
Sulla bilancia secondo me pesano più 30 poliziotti morti che 1 moglie di Ethan Hawke.
Il regista è uno che ha fatto cose brutte come il film del Doungeon & Dragons e un horrorrendo qualunque di possessione mille anni fa. Ora tenta di giocarsi la carta dell'action di macchine ruvido fatto quasi tutto a telecamerina (almeno la metà delle riprese sono fatte con delle go-pro appiccicate al carlinga, ne esce un rottame.
Il povero Hawke ha anche l'ardimento di ricorrere allo sguardling

pratica ormai in disuso da anni, facendola figura del fesso, occhi di falco, morto. Oltrettutto lo fa ad una ragazzina ispanica cicciotella e odiosa, era meglio la tata. Se poi ci aggiungi che il disperato tentativo di "drivizzare" il film sta anche nella scelta della macchina, nel cappotto di pelle di Ethan e in un tristerrimo logo con un Cobra più volte inquadrato (credo sia della macchina, ma fa tanto "copiamo lo scorpione") la frittata è fatta.
Ah, i film di donne e motori, son gioie e dolori. Lo sai anche chi lo sa bene? Jesse Pinkman. Uno che la gente non si è mai fidata a farlo guidare:


E che doveva ricorrere ai kart:

E che abbiamo lasciato così:

E infatti ancora corre:

Altre macchine qui e qui.

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