Una famiglia perfetta
Trama: Natale con i "suoi"
Vi ricordate quell'episodio di Ai confini della realtà? Quello del bambino che aveva i poteri e quindi tutti i famigliari erano terrorizzati e facevano tutto quello che diceva lui sennò lui li metteva nel televisore, gli faceva sparire la bocca, li trasformava in pupazzi osceni o semplicemente gli faceva esplodere le testa? Dài, questo:
Insomma Una famiglia perfetta sembra ricalcare quel plot, solo che al posto di bambino c'è Sergio Castellitto, che fa la parte di un tizio che per motivi poco chiari passa il natale in famiglia, peccato che la famiglia debba fare esattamente quello che dice lui, altrimenti sono guai.
E c'è una cosa, positiva anzichenò, in Una famiglia perfetta, è che regge benissimo per almeno 50 minuti (e non sono pochi 50 minuti in un film italiano, che raramente regge il minutaggio del trailer, alle volte è già sbracato alla locandina). Regge perché c'è una vena grottesca, un certo senso di "minaccia", una pressione psicologica non indifferente (non stiamo parlando di Polansky, ovviamente, è pure sempre una commedia), c'è insomma "qualcosa" che rende questi 50 minuti qualcosa di "diverso" dal panorama della commediola italiana risate forzate, belle fi..gliole e paesaggi da cartolina che siamo abituati a (non) vedere.
E c'è una cosa, positiva anzichenò, in Una famiglia perfetta, è che regge benissimo per almeno 50 minuti (e non sono pochi 50 minuti in un film italiano, che raramente regge il minutaggio del trailer, alle volte è già sbracato alla locandina). Regge perché c'è una vena grottesca, un certo senso di "minaccia", una pressione psicologica non indifferente (non stiamo parlando di Polansky, ovviamente, è pure sempre una commedia), c'è insomma "qualcosa" che rende questi 50 minuti qualcosa di "diverso" dal panorama della commediola italiana risate forzate, belle fi..gliole e paesaggi da cartolina che siamo abituati a (non) vedere.
Viene da chiedersi se se ne siano accorti o gli sia venuto fuori per puro caso, ma davvero l'idea iniziale - un solitario ricco che per le vacanze di natale affitta, nel vero senso della parola, i famigliari, fratello, moglie, figli, mamma, che sono in realtà una compagnia teatrale di mezze calzette che pur di lavorare di prestano alla pazza idea, hanno addirittura un copione da seguire - è ottima, quasi da remake, non mi stupirei che non fosse del tutto originale e se avessi la voglia di cercare bene in internet viene fuori che è copiata a qualche commedia di Cukor della Golden Age o un film di bollywood del tutto sconosciuto, però, fosse che fosse che è originale veramente, tanto di cappello.
Peccato che poi si siano ricordati di dove erano, in ItaGlia, dove se non mi ci ficchi a forza il buonismo poi non fai cassetta, dai sì sì tu mi piaci vieni a casa mia che ti faccio riempire di buonismo mia sorella. E il film, a minuto 50, nella scena dei regali finti, sbraca e diventa la solita commedia che proprio non volevi vedere, e il finale peggiora la situazione, con tanto di coppie felici e bambini felici e pure il protagonista è felice. E invece no! E invece col presupposto psicofolle dell'inizio pensa che bella una virata nell'horror puro, o quantomeno nel grottesco. Me lo sono immaginato nelle mani di un Alex De La Iglesias un plot del genere, che ne sarebbe venuto fuori, un mostro di film bellissimo.
Però dai, gli do il Chicken perché quei 50 minuti mi sono stati simpatici. E poi perché c'è Marco Giallini che ormai è una manna per il cinema italiano qualsiasi scena tocca diventa un'occasione per una verace e sagace romanità che ci mancava da tanto, troppo tempo. Pensare che sarà la voce dell'armadillo... (famme 'sta zitto boccaccia mia...)
Però dai, gli do il Chicken perché quei 50 minuti mi sono stati simpatici. E poi perché c'è Marco Giallini che ormai è una manna per il cinema italiano qualsiasi scena tocca diventa un'occasione per una verace e sagace romanità che ci mancava da tanto, troppo tempo. Pensare che sarà la voce dell'armadillo... (famme 'sta zitto boccaccia mia...)
Oh ma non sai che storia che c'è dietro la visione di questo film! Cioè che storia! Mica la solita di me che mi dico "ma vediamoci un film", no questa volta non volevo proprio vederlo, e me l'hanno fatto vedere a forza. Stavo andando a Torino per delle motivazioni mie, e ovviamente avevo prenotato la carrozza cinema su Italo, e non sapevo che compreso nella carrozza cinema c'era anche l'attrice, forse mi ero perso la promozione. Infatti salgo e dopo averla guardata di sottecchi in mezzo ai sedili con il rischio arresto per molestie sguardling-gnolesche
mi dico "Ma?"... "Ma?"... "Ma, Carolina Crescentini?"
Era lei. Peraltro vestita bene. Capite quindi l'assurdo effetto doble che mi si parava di fronte, lei vera a destra, lei attrice (peraltro attrice che recita un'attrice) nel film a sinistra, quale scegliere? Mi è venuto il torcicollo. Oltre all'effetto Droste (a proposito di Effetto Droste e di Ryan Gosling, la sapete questa vero?!
Era lei. Peraltro vestita bene. Capite quindi l'assurdo effetto doble che mi si parava di fronte, lei vera a destra, lei attrice (peraltro attrice che recita un'attrice) nel film a sinistra, quale scegliere? Mi è venuto il torcicollo. Oltre all'effetto Droste (a proposito di Effetto Droste e di Ryan Gosling, la sapete questa vero?!
Quindi non ho trovato meglio da fare che stalkerarla sul tuitter perché questi giovani d'oggi fanno tutte le cose telemantiche non come ai tempi miei che se volevi conoscere qualcuno ci andavi a parlare e le offrivi un Camogli o se proprio volevi fare lo splendido un Icaro! Quando c'era lui i rimorchi sui treni partivano in orario!
Ecco la telecronaca del livestalkertweet
Ecco la telecronaca del livestalkertweet
E insomma niente, potevate avere un'intervista esclusiva sul treno che faceva anche molto originale e invece nulla, solo due stelle, come il peggiore degli alberghi che popolano i quartieri intorno alle stazioni ferroviarie, per rimanere in tema.
E come sarebbe stata l'intervista? Ma io avevo tantissime domande! E nessuna riguardava il suo servizio fotografico per le riviste sozze! Ma siccome appena pubblicato questo post glielo mando via tweet (un uomo che non conosce "ti denuncio" come risposta, questo è CB) glie le propongo qui, magari le va di rispondere (però non come fece Claudia Pandolfi quella volta, dai):
1. Ma, Carolina Crescentini?
2. Carolina Crescentini, ma?
3. Carolina... Ma, Crescentini?
4. Crescentini... Ma, Carolina?
5. Ma?
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