martedì 28 ottobre 2014

SIAMOVIE SERIAL • Camicia di fossa

Già dal post-horror di ieri avrete capito dove stiamo andando a parare: una settimanella molto originale (no) di recensioni horror ma con un finale, il prossimo venerdì 31, HOLLOWEEN!, signori miei, un finale col botto quello vero, vedrete, aspettate fino a venerdì e impallidirete, letteralmente!
Intanto parliamo di un film che hanno fatto alla Festa dei Firme de Roma, ma che io non ho visto lì. Dove l'ho visto? Mistero misterioso! Si tratta di:
Stonehearst Asylum
Trama: Casamatti

Qui parliamo del nuovo film di un regista con una carriera che definire montagna russa sarebbe un eufenismo. Partito benissimo con Session9, ha continuato meglio con L'uomo senza sonno, poi una certa interruzione con Transibberian, una caduta verticale con Vanishing of the 7th Street, e quella che sembrava la classica fossa scavata con le proprie mani: The Call (uno dei peggiori film di qualsiasi anno, anche se era solo il 2013), parlo di Brad Anderson (che non ha nulla a che fare nè con Wes, nè con Paul W.S, nè con Paul Thomas. Sembra che se ti chiami Anderson fare il regista sia una scelta obbligata).
Ora Anderson passa da Christian Bale, Woody Harrelson e Halle Berry al manicomio dei matti... che differenza c'è mi dirai...
La storia è presto detta: un giovane psichiatra fresco di laurea, un sempre beota Jim Stugges (per gli amici Jimmy, per i nemici ymmiJarriva allo Stonehearst Asylum - un nome rassicurante - e si scontra subito con i metodi poco ortodossi del direttore, un sempre perfetto Ben Kinsley (per gli amici Ghandi, per i nemici Melies), che permette ai picchiatelli di scorribandare in lungo e in largo per il manicomio, mischiandosi ai dottori. Si innamora subito di una sempre inutile Kate BenKinsley Beckinsale (per gli amici abbona, per i nemici Selina di Underworld) ma ancor più subito scopre che nelle segrete del manicomio sono rinchiusi quelli che dicono di essere i VERI dottori - capitanati da un sempre perfetto Micheal Caine (per gli amici Harry, per i nemici Alfred) - e questi dicono pure che quelli ai piani di sopra sono i matti veri che una sera sono riusciti a sostituirsi ai dottori veri e ora fanno i dottori finti e dicono che quelli sotto sono i matti veri e di stare attenti perché dicono di essere i matti finti e non i dottori veri e insomma c'è da impazzire, veramente.
Il giovane ragazzo però decide di credere a quelli sotto e li aiuta, anche grazie a Kate che è una paziente, aspetta aspetta, è paziente. Lo so, vi fanno uscire matti le mie battute.
Il periodo è quello vittoriano, quello dove vincevano tutti (oggi non mi ferma nessuno) quando la malattia mentale era curata con metodi avveneristici e di sicura riuscita tipo mettere il paziente in una specie di girello e farlo giraregiraregirare fortissimo per ore, oppure fargli cadere in testa ettolitri di acqua, fino ovviamente al caro vecchio ellettroshock. E quindi chi è il matto? Il dottore che fa queste cose o il paziente che le subisce?
Seguendo questa domanda il film saltella di stanza in stanza con alcuni artifici tipici del genere (corridoi bui, celle sporche, balli matti, dottori cattivi, dottori buoni, pazzi cattivi, pazzi buoni) e si salva (in corner a dire il vero) con un finale che non mi aspettavo proprio, perché mentre passi tutto il tempo a cercare di capire chi è il matto veramente, a quella cosa proprio non ci pensi - almeno io non ci ho pensato, magari voi il colpo di genio ce l'avrete al primo minuto.
Jim e Kate, la parte giovane del film, sono talmente cani che ti viene voglia di metterli in delle specie di girelli e farli giraregiraregirare o buttargli ettolitri di acqua in testa, ma per fortuna sono circondati da attori di una tale professionalità (perché di questo si tratta eh, niente guizzi da oscar) che il film è guardabile, tutto sorretto da Micheal, Ben e dalla comparsata di Brendan Gleeson.
Poi ovvio, il film è proprio un passatempo, niente aggiunge e niente toglie ai tanti manicom-horror (compreso quello di Session 9 che sarebbe interessante capire se è lo stesso di questo film. Potrebbe essere. Per me tutti i film di un regista sono come la Pixar o la Marvel, tutti ambientati nello stesso universo) già visti, tipo questi:



Anche se il miglior film sui pazzi di sempre è questo:

Ma lasciando ai loro affari i matterelli e i tocchi passiamo a uno che dal manicomio ci parte, ma ci esce dopo dieci minuti, perccato perché erano gli unici dieci minuti decenti. Parlo di:
Constantine

Trama: Constantino e Gabriele

Non ho mai letto una singola pagina di Hellblazer, il fumetto da cui è tratto il serial, ma ho visto Constantine con Canu Reeves, e se già quello non era poi granché (mi ricordo solo un bellissimo diavolo di Peter Stormare) qui siamo dalle parti dell'inutilità fatta seriale.
Già mi sono visto The Strain solo perché mi divertiva col cervello spento, ma questo non mi ha preso manco un secondo, manco quando fa quella cosa con le mani (direi anche meno male sennò mi bruciva. Sì lo so oggi sto veramente in forma.)

Ci sta Constantino che è una sorta di indagatore dell'incubo con poteri paranormali, ecombatte contro i demoni che saltellano dentro le persone coi soliti trucchi quelli degli occhi neri, le mascelle che si allungano, le teste girate
ci sta la povera ragazza da cui dipende il destino del mondo e ci sta pure l'angelo che dice le parolacce. Tutto già visto, già sentito, già annoiato.
Il problema maggiore poi sta nell'attore, che mi pare veramente uno scemo senza alcun carisma, totalmente incapace di reggere un telefilm, manco per i primi 45 minuti.

Comunque io vi avverto. Arriverà - presto, tardi, chissà - il momento in cui metterò nero su bianco il mio pensiero sulla situazione attuale delle serie Tv, e non sarò piacevole leggerlo.
Intanto guadagno tempo dicendo che, a proposito di serie tratte da film (dopo Fargo, From Dusk Till Dawn, About a Boy), sono in arrivo L'esercito delle 12 scimmie (aiuto), Truman Show (quanto può durare?), Scream (maddai), forse Sin City (vi prego no) e The Mist (EVVIVA! Basta che non fanno come Under The Dome).

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