Lo sciacallo
Trama: Supertelesciacallone
In questi giorni di Cogne 2 (ma sono sempre dei fottuti giorni di Cogne di Garlasco di Milano di Roma di tutti questi stronzi maledetti che per quale cazzo di motivo non fate i conti con i vostri di problemi e vi sparate in faccia invece di credere che la colpa sia di quelle povere vittime che vi portate dietro?) vedere un film che parla proprio di un cameraman dilettante e giornalista - o sedicente tale - che se ne va in giro armato di una telecamera scambiata al monte dei pegni per una bicicletta rubata (già, giusto il giorno prima di inventarsi cameraman era semplicemente un ladruncolo inutile alla società e a se stesso) e dei suoi capelli laccati di saliva, in caccia di incidenti, crimini, omicidi che più efferrati meglio è, e li riprendere protetto solo dal suo obbiettivo (ma non di obbiettività).
È un essere infimo, viscido, laido, manipolatore e sinceramente schifoso, questo sciacallo, uno che passerebbe sopra il cadavere di sua madre se la ripresa fosse a fuoco e vendibile per un passaggio in prima serata. Un personaggio orrendo, reso davvero molto bene.
Già. Il film - che ha un bellissimo andamento in perenne crescita, soprattutto per la psicologia sociopatica del protagonista - introduce di certo uno dei personaggi meglio scritti dell'anno (mi piace quando a dicembre inizio a parlare per assunti che sembra già di stare alla serata dei CB Awards).
Ma quello che fa dello sciacallo un ometto davvero disturbante è il suo lessico, preso pari pari (un'eterna citazione) da quelle pubblicazioni (in forma di libro, o audiolibro, o fascicoli da raccogliere in un quadernone con gli anelli) che insegnano l'automotivazione, che danno le 10 regole per riprenderti la tua vita, che ti fanno credere che È facile essere un leader se sai come farlo, che sembrano vendere a soli 9,90 euro i segreti per dare la svolta giusta alla tua carriera, a mangiare sano, a rimorchiare e chi più ne ha di automotivazione più ne metta. Il bello è che lo sciacallo parla proprio come la carta stampata, ripete a pappagallo le clamorose fesserie che legge e le impara talmente bene a memoria che finisce per crederci, e finisce che ci credono anche gli altri, e finisce che lo sciacallo diventa un inetto di successo.
Passando sopra i cadaveri (letteralmente) di chiunque lo sciacallo raggiunge ogni scopo che si prefissa, sia professionale che personale, perché (parafrasando) se ti comporti come uno di successo, tutti crederanno che sei uno di successo.
Che poi sia uno sciroccato col botto è l'altra faccia della medaglia.
Attenzione. Il nostro non è cinico, non è avido (ok avido sì, ma non è il propellente unico che lo muove), non è quindi un genio del crimine, è solo un povero imbecille, opportunista fino al limite concepibile (la morte) che riesce per meriti non chiari neanche a lui (se non un'innata capacità di manipolazione) ad arrivare dove diavolo vuole, o dove vuole il diavolo.
Il film è buono, quando non buonissimo, e le sferzate urbane e violente - che ricordano da molto vicino lo stile narrativo di Bret Easton Ellis, vedere per credere:
non possono che farci molto piacere.
L'edonismo, il vouyerismo forzato, l'antieroismo, il vuoto interiore, l'umanità che collassa per una migliore inquadratura, questo è Lo sciacallo, e dove la parte critica è forse un po' facile (i giornalisti sono sempre dei bersagli facili, anche se credono di essere
È un film sull'atrocità di quelle azioni compiute - dai giornalisti in questo caso, ma basta allargare lo spettro (qualcuno ha detto politici?) o restringerlo (qualcuno ha detto capiufficio? padri? padroni?) - con la scusa de "la gente vuole sapere", o "è il mio lavoro", o ancora "se non io, lo farà un altro, quindi tanto vale che lo faccia io", e questo è il lato forse più semplice da decifrare, il dovere di cronaca si ferma di fronte al sangue? Però quando passiamo di fronte ad un incidente in quanti di noi davvero non rallentano neanche un chilometro orario neanche uno?
La critica (un tantinello facile? Forse solo poco sottile...) mossa alla morbosità che alberga in ognuno di noi del vedere le atrocità che tanto succedono solo agli altri - finché non succedono a noi - è appunto la parte più deboluccia del film, ma l'interpretazione di Jake (con lui ci vediamo il 31 notte) lo tiene davvero su un livello sopra la media.
Quindi ora ci becchiamo subito un ripasso giffesco di Jake Ghillenal (questo c'ha un cognome che puoi pronunciarlo bene solo in svezia e a IKEA, lo dice lui stesso).
Sì ho deciso che fare questa cosa delle BiograGIFie (collezione essenziale di gif prese dai film dell'attore in questione) mi piace, tanto lo so che se vi metto i link ai film già recensiti non ci andate. E poi mi piace bloccarvi i computer. E quindi le farò più spesso nel 2015. Pregate che non mi venga in mente di farle per gente come Christopher Walker o Woody Allen. Vai con la BiograGIFia di Jake!
E insomma Jake è diventato un bravo attore. Oddio lo è sempre mediamente stato, ma da quando ha deciso di essere più ruvido e meno bamboccio ha fatto un bel salto. Quest'anno (in tre personaggi, tutti e tre fuori dalle righe... quelli di Enemy valgono doppi) è stato sicuramente il suo anno.
Allora. L'ultima cosa - leggermente importante - è che Jake è candidato, da ieri, al Golden Globe (peraltro lo è anche la sorella, il che mi diverte, senza un vero motivo ma mi diverte). Quest'anno per gli attori è guerra aperta. Ci sono almeno 5 giganti, altri 3 bravoni, 1 che non so chi sia e l'altro che "chi?!".
Allora. L'ultima cosa - leggermente importante - è che Jake è candidato, da ieri, al Golden Globe (peraltro lo è anche la sorella, il che mi diverte, senza un vero motivo ma mi diverte). Quest'anno per gli attori è guerra aperta. Ci sono almeno 5 giganti, altri 3 bravoni, 1 che non so chi sia e l'altro che "chi?!".
Da notare anche che la beneamata roscia Julianne Moore è candidata doppiamente (non è la prima volta, anche se quella volta erano gli Oscar). Sarà arrivata l'ora per lei di 'sto benedetto Oscar? Ti avverto che se la vedo con la statuetta in mano, dico proprio stringerla, io potrei ricadere nel tunnel e vedere tutti i film di Julianne che non ho visto (sì, ce ne sono, ogni uomo ha dei segreti questo è il mio.)
Quindi Golden Globe. Sono un po' impreparato lo ammetto, ma dai che recuperiamo entro Gennaio, tanto si sa che fanno uscire tutto vicino a Marzo solo per non farsi scordare per strada dai membri dell'Academy (possibile che ogni volta che scrivo "membri dell'Academy" io debba ridere con uno di seconda media?). So solo che (ri)vedremo Matthew con una statuetta in mano (anche se si sappia: io preferisco Fargo), che la candidatura a Colin figlio di Tom è uno scandalo, che non essere andato a vedere Birdman quando ero in suolo americano è stato l'errore del 2014, che vedere Sherlock e Watson candidati è una cosa bella, che la mancanza di Breaking Bad si fa sentire e che non vedere scritto neanche in una nomination le parole Mad e Men fa un po' male, perché sai che ormai è andata, Don Draper avrà pure vinto un Clio (ma la macchina?) ma un Golden Globe se lo scorda (anche se zitti zitti, la sapete questa cosa?).
Dai, vi metto le nomination nella magnificenza del copia/incolla da wikipedia e tutti i link che si porta dietro e che proprio non mi va di eliminare. Dai che un po' ci piace pure andare a vedere tutte le carriere di tutta questa gente qui. E vi evidenzio in uno sgargiante verde broccolo le mie previsioni.
Cinema
Miglior film drammatico
- Boyhood, regia di Richard Linklater
- Foxcatcher, regia di Bennett Miller
- The Imitation Game, regia di Morten Tyldum
- Selma - La strada per la libertà (Selma), regia di Ava DuVernay
- La teoria del tutto (The Theory of Everything), regia di James Marsh
Miglior film commedia o musicale
- Birdman, regia di Alejandro González Iñárritu
- Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel), regia di Wes Anderson
- Into the Woods, regia di Rob Marshall
- Pride, regia di Matthew Warchus
- St. Vincent, regia di Theodore Melfi
Miglior regista
- Wes Anderson – Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Ava DuVernay – Selma - La strada per la libertà (Selma)
- David Fincher – L'amore bugiardo - Gone Girl (Gone Girl)
- Alejandro González Iñárritu – Birdman
- Richard Linklater – Boyhood
Migliore attrice in un film drammatico
- Jennifer Aniston – Cake
- Felicity Jones – La teoria del tutto (The Theory of Everything)
- Julianne Moore – Still Alice
- Rosamund Pike – L'amore bugiardo - Gone Girl (Gone Girl)
- Reese Witherspoon – Wild
Miglior attore in un film drammatico
- Steve Carell – Foxcatcher
- Benedict Cumberbatch - The Imitation Game
- Jake Gyllenhaal – Lo sciacallo - Nightcrawler (Nightcrawler )
- David Oyelowo – Selma - La strada per la libertà (Selma)
- Eddie Redmayne – La teoria del tutto (The Theory of Everything)
Migliore attrice in un film commedia o musicale
- Amy Adams – Big Eyes
- Emily Blunt – Into the Woods
- Helen Mirren – Amore, cucina e curry (The Hundred-Foot Journey)
- Julianne Moore – Maps to the Stars
- Quvenzhané Wallis – Annie
Miglior attore in un film commedia o musicale
- Ralph Fiennes – Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Michael Keaton – Birdman
- Bill Murray – St. Vincent
- Joaquin Phoenix – Vizio di forma (Inherent Vice)
- Christoph Waltz – Big Eyes
Miglior film d'animazione
- Big Hero 6, regia di Don Hall e Chris Williams
- Il libro della vita (The Book of Life), regia di Jorge Gutierrez
- Boxtrolls - Le scatole magiche (The Boxtrolls), regia di Graham Annable e Anthony Stacchi
- Dragon Trainer 2 (How to Train a Dragon 2), regia di Dean DeBlois
- The LEGO Movie, regia di Phil Lord e Chris Miller
Miglior film straniero
- Turist (Force Majeure), regia di Ruben Östlund (Svezia)
- Viviane (Gett: The Trial of Vivianne), regia di Ronit Elkabetz e Shlomi Elkabetz (Israele)
- Ida, regia di Paweł Pawlikowski (Polonia)
- Leviathan (Leviafan), regia di Andrej Petrovič Zvjagincev (Russia)
- Mandariinid, regia di Zaza Urushadze (Estonia)
Migliore attrice non protagonista
- Patricia Arquette – Boyhood
- Jessica Chastain – A Most Violent Year
- Keira Knightley – The Imitation Game
- Emma Stone – Birdman
- Meryl Streep – Into the Woods
Miglior attore non protagonista
- Robert Duvall – The Judge
- Ethan Hawke – Boyhood
- Edward Norton – Birdman
- Mark Ruffalo – Foxcatcher
- J. K. Simmons – Whiplash
Migliore sceneggiatura
- Wes Anderson – Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)
- Gillian Flynn – L'amore bugiardo - Gone Girl (Gone Girl)
- Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Armando Bo – Birdman
- Richard Linklater – Boyhood
- Graham Moore – The Imitation Game
Migliore colonna sonora originale
- Alexandre Desplat – The Imitation Game
- Jóhann Jóhannsson – La teoria del tutto (The Theory of Everything)
- Trent Reznor e Atticus Ross – L'amore bugiardo - Gone Girl (Gone Girl)
- Antonio Sanchez – Birdman
- Hans Zimmer – Interstellar
Migliore canzone originale
- Big Eyes (Lana Del Rey) – Big Eyes
- Glory (John Legend e Common) – Selma - La strada per la libertà (Selma)
- Mercy Is (Patti Smith e Lenny Kaye) – Noah
- Opportunity (Greg Kurstin, Sia Furler e Will Gluck) – Annie
- Yellow Flicker Beat (Lorde) – Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I (The Hunger Games: Mockingjay - Part 1)
Premi per la televisione
Miglior serie drammatica
- The Affair
- Downton Abbey
- Il Trono di Spade (Game of Thrones)
- The Good Wife
- House of Cards - Gli intrighi del potere (House of Cards)
Migliore attrice in una serie drammatica
- Claire Danes – Homeland - Caccia alla spia (Homeland)
- Viola Davis – How to Get Away with Murder
- Julianna Margulies – The Good Wife
- Ruth Wilson – The Affair
- Robin Wright – House of Cards - Gli intrighi del potere (House of Cards)
Miglior attore in una serie drammatica
- Clive Owen – The Knick
- Liev Schreiber – Ray Donovan
- Kevin Spacey – House of Cards - Gli intrighi del potere (House of Cards)
- James Spader – The Blacklist
- Dominic West – The Affair
Miglior serie commedia o musicale
Migliore attrice in una serie commedia o musicale
- Lena Dunham – Girls
- Edie Falco – Nurse Jackie - Terapia d'urto (Nurse Jackie)
- Julia Louis-Dreyfus – Veep - Vicepresidente incompetente (Veep)
- Gina Rodriguez – Jane the Virgin
- Taylor Schilling – Orange is the New Black
Miglior attore in una serie commedia o musicale
- Louis C.K. – Louie
- Don Cheadle – House of Lies
- Ricky Gervais – Derek
- William H. Macy – Shameless
- Jeffrey Tambor – Transparent
Miglior mini-serie o film per la televisione
Migliore attrice in una mini-serie o film per la televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Maggie Gyllenhaal – The Honourable Woman
- Jessica Lange – American Horror Story: Freak Show
- Frances McDormand – Olive Kitteridge
- Frances O'Connor – The Missing
- Allison Tolman – Fargo
Miglior attore in una mini-serie o film per la televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Martin Freeman – Fargo
- Woody Harrelson – True Detective
- Matthew McConaughey – True Detective
- Mark Ruffalo – The Normal Heart
- Billy Bob Thornton – Fargo
Migliore attrice non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Uzo Adoba – Orange is the New Black
- Kathy Bates – American Horror Story: Freak Show
- Joanne Froggatt – Downton Abbey
- Allison Janney – Mom
- Michelle Monaghan – True Detective
Miglior attore non protagonista in una serie, mini-serie o film per la televisione
- Matt Bomer – The Normal Heart
- Alan Cumming – The Good Wife
- Colin Hanks – Fargo
- Bill Murray – Olive Kitteridge
- Jon Voight – Ray Donovan
Golden Globe alla carriera
- George Clooney
- EH?!
Ho un'ultimissima cosa da dire su Jake Ghillenaaal, ed è questa:
grande film.
RispondiEliminae gran titolo del post :)