The Hunger Games - Il canto della Rivolta
Trama: We are the Hunger Mob
Chi ha vinto l'Oscaretti? Julianne ha vinto? (Sto scrivendo questo post sabato ore locali 15:34). Vabbè se ha vinto Julianne siamo contenti, soprattutto perché se la sua carriera da oggi andrà a puttane come sembra possa fare dopo aver visto questo Hunger Games - dove Julianne fa una vecchietta del cacao coi capelli bianchi e lisci che pare mi nonna - ci saremo messi l'anima in pace che anche Julianne ha vinto il suo oscar dopo un'attesa di soli vent'anni invece Jennifer ha 24 anni e già è stata candidata 3 volte e ne ha preso uno, che è una media altissima e sappiamo sia lei che noi che Julianne che la sua sarà una carriera costellata di oscar, checche (!) ne dica il Fappening che cerca di buttarla giù. Non ti abbattere Jenn!
Tu sei Katniss! Coraggiosa e indomita! Infuocata! E sei pure bella, ma che voi di più! Mica come quelli che cercano di copiarti facendo altri mille film Young Adult che però non sono Hunger Games.
Ma questo Hunger Games, cos'ha di così affascinante? Perché, ragazzi e ragazzine, io ve lo devo proprio dire: HG ha perso di fascino dopo il primo capitolo e sfido chiunque a dirmi il contrario.
Allora, riassumendo HG, è questa cosa young adult di giovane eroina che lotta da sola contro le avversità che il futuro distopico e dispotico le mette di fronte con la tenacia e il coraggio (e le sise) che solo una donna può avere.
Il che ben venga. Infatti come già largamente (largo quasi quando il faccino di Jenni) espresso in occasione del primo film io dico sempre (con fare da Puffo Quattrocchi): ben venga l'eroina femminile emancipata che combatte e mette da parte (giusto il tempo di sistemare tutto il popolo e la società e l'ingiustizia e tutto quanto) i suoi tumulti pelvici e pettorali (nel senso di cuore) per il bene dell'umanità intera. Meglio il bene dell'umanità che il bene di un uomo. Meglio il sacrificio che i bacetti sui prati! Che è meglio!
Come giustamente sottolineato anche nelle riderissime vignette di Noelle:
Tutte qui.
Ma dal punto di vista filmico ci siamo totalmente persi per strada l'elemento fondamentale di una scelta (coraggiosa se ci pensi) del genere - la scelta cioè di non basare tutto sui patemi d'animo della protagonista divisa tra due spasimanti - e cioè: l'Avventura! Manca l'Avventura amici miei! Manca il pathos, l'azione, le cose da fare.
Se già nel secondo episodio avevamo lamentato la mancanza delle scene di lei che combatte o fa cose di azione (che almeno nel primo c'erano), sacrificate in una narrazione piattissima, in questo terzo episodio rasentiamo l'opera teatrale di Checov: loro seduti che parlano. Parlano certo di fare la Rivoluzione, sì ok, ma quando la fate? Pare tutto il film una riunione di un collettivo universitario che vuole okkupare e poi tutti a mangiare la pizza a taglio.
Mi sono andato a riguardare le recensioni fatte per il primo e per il secondo e mi sono ripromesso di non fare più lo stesso errore; giuro che non scriverò per HG 3, anche perché che mi piace sempre meno, così tanto. Infatti mi pare di aver già detto tutto.
Perché la verità è che questo terzo capitolo è veramente il peggiore di tutti: una lunga, inaudita, noiosa, (di nuovo) svogliata, preparazione per l'ultimo capitolo.
Si vede lontano dieci miglia che non c'era per nulla il bisogno di dividerlo in due, davvero, non c'era bisogno, è un'insopportabile (e stavo per scrivere insopportaVile, un refuso che la dice lunga) minestra riscaldata.
Ci sta Katniss che non fa NULLA, ci sta Peto che non fa NULLa, ci stao Thorino che non fa NULLA, persino quelli che fanno qualcosa fanno NULLA, insomma ci stanno tutti che non fanno NULLA. Personaggi nuovi inutili, personaggi vecchi messi lì a fare mere comparsate.
Ci sta persino quella che almeno faceva ridere per le parrucche.... calva. Cioè se tu mi levi i parrucconi da Hunger Games che mi rimane?
Poi pensare che questa è probabilmente l'ultima volta che vedremo su grande schermo Philip Seymour mette una certa mestizia.
Hanno esagerato, hanno veramente pensato troppo alla monetizzazione del brand, dividendo in due un film che forse sarebbe risultato vuoto anche in soli 90 minuti, a scapito della qualità e soprattutto del ritmo.
Perché non scordiamoci che si chiamano Hunger Games, e se nel primo almeno la scusa dei giochi - per quanto copiati a mille altri "uccidetevi a vicenda ne rimarrà uno solo" su tutti Battle Royale - teneva alta l'asticella dell'azione e dell'attenzione, e nel secondo avevano stiracchiato con una scusa tirata la presenza di altri Giochi, anche se per una breve parentesi, ora, dove di giochi non v'è traccia, ci riduciamo solo a Katniss che dice cose davanti a palazzi in fiamme e tutti fischiano il motivetto della passera impalmatrice.
Come al solito alcune cose laterali al film sono migliori del film stesso, il che è un peccato perché davvero, io ero propenso alla serie, ricordiamo che sono un potteriano e se un mondo di fantàsia è creato per benino, io ci entro volentieri.
Quindi questi poster fotografici che raccontano le peculiarità dei diversi distretti mi piacciono molto (anche se non sono nuove per niente direbbe LaChapelle):
questa roba mezza punk scema anni 90 per nulla:
Ciao Katniss ci vediamo l'anno prossimo, intanto vado a ripassare quanto sei bella anche da nuda. Dai non t'arrabbiare
Ti lascio con nuovi illustrarobi
E con una serie che non c'entra nulla con il tuo film ma che si chiama lo stesso Hunger Games e l'ha fatta il bulgaro Georgi Dimitrov (che pare proprio un nome di uno dei personaggi di HG) evidentemente ispirato dalla tua passione... ma no! Non quella! L'altra...
Dài scusa prometto che non faccio più battute su quella cosa, so che ci sei rimasta male. Tiè. Magna...
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