Una notte al museo 3 - Il segreto del Faraone
Trama: Aperto Tomba
Dai facciamola finita qui, sia con la serie Notte al Museo che con questa settimana dedicata alla commedia americana demente. Sì insomma quella adatta al primo weekend del mall americano, con gli effetti speciali quando capita, ma soprattutto i nomi di richiamo, quelli tipo "dai, poi ti richiamo io eh..."
Certo 'sti nomi di richiamo, diciamocelo, sono tutti un po' uguali. Nessuno che spicchi davvero per vena comica innovativa, di quelle che davvero rimarranno nella storia della commedia, poi non è un caso che se arriva uno come Louie CK (personalmente mai trovato così divertente, nonostante gli riconosca una comicità vetrata) tutti a gridare MIRACOLO!
Comunque non è certo miracolosa la carriera di Ben Stiller, e dire che ci passamo una settimana tanto tempo fa, e cose volide l'ha pure fatte, ma quanto è facile per lui perdersi in un bicchier d'acqua, forse nessuno mai. Basta pensare a vere e proprie cagate (non so come altro chiamarle) come questa. Poi mi fa ancora più tenerezza quando tenta di fare film seri con addirittura scene di sesso o commedie poetiche, ma poi non resiste alla monetizzazione e torna sempre all'ovile dei suoi franchise più famosi, 4 di quelli con De Niro, terzo per questo del museo e, mannaggia a lui, ora pure il seguito di Zoolander.
Ricapitolando Notti al Museo. Il primo capitolo di Notte al Museo fu veramente una sorpresa carina, dai, era proprio carino. Una sorta di reebot di Jumanji (avventura fantastica per ragazzini + effetti speciali) che prendeva l'idea si questo episodio di Ai confini della realtà, gli toglieva l'ansia e ci metteva un protagonista amato dal pubblico grande e piccino e bum, ecco che la trilogia era praticamente già scritta. E io sono quasi certo che non è finita qui.
Purtroppo creò immonde pellicole derivative tipo questa e questa che per fortuna non hanno avuto seguiti. Mentre di notti ne abbiamo avute altre due: il secondo capitolo - (IL PRIMO POST DI CB. Che tenero pure io...) - anche era carino, una ripetizione, certo, ma con qualche ideuzza visiva valida. Anche se al momento stento a ricordare anche solo la trama...
In questa terza notte siamo dalle parti del pilota automatico, con una trasferta inglese inutile. Le presenze inglesi si limitano a Lancillotto, interpretato da quello di Downton Abbey alla disperata ricerca di una carriera hollywoodiana, la cicciona bionda che sicuramente non doppiata avrebbe fatto più ridere che sostituisce il Jonah Hill dei primi due episodi e i leoni di Buckingam Palace che si animano.
Certo, potevano venire a Roma, sarebbe stato visivamente divertente con tutte le statue che ci stanno ad ogni angolo... potevano anche far vivere a coso, il piccoletto romano, una sorta di tuffo nella Storia, invece che un tuffo in un'altra cosa...
Le idee sono tirate all'osso, anzi a dire il vero ce n'è una sola: quando entrano nel quadro di Escher e tutte le prospettive e le forze di gravità cambiano. Ne hanno fatto una locandina infatti:
Ma nulla che non si sia visto venticinque anni fa in Labyrinth:
I personaggi nuovi sono semplicemente bruttini. Lancillotto villain senza spessore
e la versione Neanderthal di Ben
è un personaggi che strappa sorrisetti troppo facili (anche se, ahimè, li strappa). E mi fanno notare che è rippato al Cristo alla colonna di Bramante:
La Storia dell'Arte buttata al cesso così...
Tornano alcuni dei già visti, tra cui un tristerrimo Robin Williams che fa venire un po' il magone a vederlo vivo ma poi morto stoccafisso già dentro il film.
Si rivede anche Ricky Gervais, che, a proposito di comici al vetriolo, è forse il più grosso (!) esempio di carriera sprecata nel passaggio tra le genialate inglesi e i blockbuster americani che gli hanno totalmente spento la vena sarcastica e odiosamente divertente.
Fuori la Adams, dentro quello che inavvertitamente sta diventando un vero e proprio prezzemolino (un po' scaduto), soprattutto - e qui ci sarebbe da ragionare - in film di faraoni! Ben Kingsley, che poco tempo fa era ebreo cacciato dal Faraone, ora è invece lui il Faraone, Ben prendi una posizione chiara. Fa il padre di quello giovane
Lui molto amato dall'internet puccioso
Mi fa piacere questa cosa del Faraone perché per fortuna questo 2015 ha già regalato qualche trend per i prossimi Awards. Faraoni, faraoni in ogni salsa.
Dai facciamola finita qui, sia con la serie Notte al Museo che con questa settimana dedicata alla commedia americana demente. Sì insomma quella adatta al primo weekend del mall americano, con gli effetti speciali quando capita, ma soprattutto i nomi di richiamo, quelli tipo "dai, poi ti richiamo io eh..."
Certo 'sti nomi di richiamo, diciamocelo, sono tutti un po' uguali. Nessuno che spicchi davvero per vena comica innovativa, di quelle che davvero rimarranno nella storia della commedia, poi non è un caso che se arriva uno come Louie CK (personalmente mai trovato così divertente, nonostante gli riconosca una comicità vetrata) tutti a gridare MIRACOLO!
Comunque non è certo miracolosa la carriera di Ben Stiller, e dire che ci passamo una settimana tanto tempo fa, e cose volide l'ha pure fatte, ma quanto è facile per lui perdersi in un bicchier d'acqua, forse nessuno mai. Basta pensare a vere e proprie cagate (non so come altro chiamarle) come questa. Poi mi fa ancora più tenerezza quando tenta di fare film seri con addirittura scene di sesso o commedie poetiche, ma poi non resiste alla monetizzazione e torna sempre all'ovile dei suoi franchise più famosi, 4 di quelli con De Niro, terzo per questo del museo e, mannaggia a lui, ora pure il seguito di Zoolander.
Ricapitolando Notti al Museo. Il primo capitolo di Notte al Museo fu veramente una sorpresa carina, dai, era proprio carino. Una sorta di reebot di Jumanji (avventura fantastica per ragazzini + effetti speciali) che prendeva l'idea si questo episodio di Ai confini della realtà, gli toglieva l'ansia e ci metteva un protagonista amato dal pubblico grande e piccino e bum, ecco che la trilogia era praticamente già scritta. E io sono quasi certo che non è finita qui.
Purtroppo creò immonde pellicole derivative tipo questa e questa che per fortuna non hanno avuto seguiti. Mentre di notti ne abbiamo avute altre due: il secondo capitolo - (IL PRIMO POST DI CB. Che tenero pure io...) - anche era carino, una ripetizione, certo, ma con qualche ideuzza visiva valida. Anche se al momento stento a ricordare anche solo la trama...
In questa terza notte siamo dalle parti del pilota automatico, con una trasferta inglese inutile. Le presenze inglesi si limitano a Lancillotto, interpretato da quello di Downton Abbey alla disperata ricerca di una carriera hollywoodiana, la cicciona bionda che sicuramente non doppiata avrebbe fatto più ridere che sostituisce il Jonah Hill dei primi due episodi e i leoni di Buckingam Palace che si animano.
Certo, potevano venire a Roma, sarebbe stato visivamente divertente con tutte le statue che ci stanno ad ogni angolo... potevano anche far vivere a coso, il piccoletto romano, una sorta di tuffo nella Storia, invece che un tuffo in un'altra cosa...
Le idee sono tirate all'osso, anzi a dire il vero ce n'è una sola: quando entrano nel quadro di Escher e tutte le prospettive e le forze di gravità cambiano. Ne hanno fatto una locandina infatti:
Ma nulla che non si sia visto venticinque anni fa in Labyrinth:
I personaggi nuovi sono semplicemente bruttini. Lancillotto villain senza spessore
e la versione Neanderthal di Ben
è un personaggi che strappa sorrisetti troppo facili (anche se, ahimè, li strappa). E mi fanno notare che è rippato al Cristo alla colonna di Bramante:
Tornano alcuni dei già visti, tra cui un tristerrimo Robin Williams che fa venire un po' il magone a vederlo vivo ma poi morto stoccafisso già dentro il film.
Si rivede anche Ricky Gervais, che, a proposito di comici al vetriolo, è forse il più grosso (!) esempio di carriera sprecata nel passaggio tra le genialate inglesi e i blockbuster americani che gli hanno totalmente spento la vena sarcastica e odiosamente divertente.
Fuori la Adams, dentro quello che inavvertitamente sta diventando un vero e proprio prezzemolino (un po' scaduto), soprattutto - e qui ci sarebbe da ragionare - in film di faraoni! Ben Kingsley, che poco tempo fa era ebreo cacciato dal Faraone, ora è invece lui il Faraone, Ben prendi una posizione chiara. Fa il padre di quello giovane
Lui molto amato dall'internet puccioso
Mi fa piacere questa cosa del Faraone perché per fortuna questo 2015 ha già regalato qualche trend per i prossimi Awards. Faraoni, faraoni in ogni salsa.
Ovviamente ci stanno anche i due piccoletti, il romano e il cowboy. E vi stupirà scoprire (a me ha stupito) la quantita di fan-roba che la gente (evidentemente malata) crea in omaggio di questa coppia bromantica di pupazzetti interpretati da Owen Wilson e Steve Coogan (che, anche se questa volta potrebbe essere un peccato veniale, è pur sempre un centurione, rimane INSOPPORTABILE doppiato in romanesco), coppia già rinominata Octavediah.
I due attori non riescono ad uscire dalle parti e anche al party (quando si dice entrare nelle party, infatti) del film stanno tutto il tempo chick to chick.
Purtroppo nonostante le loro parentesi siano tra le più carine, sono anche protagonisti del più basso gradino che un attore comico può scendere nella sua carriera (era già successo con Jack Black): essere pisciati addosso da esseri giganti:
Il film è il peggiore della trilogia, tanto che infatti l'ho visto due settimane fa e mi sono ritrovato a parlare solo del cast perché già me ne sono dimenticato la metà. L'altra metà non arriva a stasera.
Io invece della quarta notte in qualche museo in giro per il mondo vorrei uno spin-off INTERAMENTE dedicato al personaggio più profondo e interessante di tutto il franchise:
No dico, gli hanno anche dedicato un'emoji:
Vi rendete conto delle implicazioni di questo personaggio? Una testa di Pasqua sdradicata dalla sua isola natale, costretta a fingersi scema-scema per evitare di rivelare il suo gigantesco cervellone a chi ogni volta gli romperebbe l'anima con mille domande di cultura generale.
Evviva scemo-scemo, proprio come è stata questa settimana. Voi massaggiatevi i cervelli che la prossima ci aspettano Birdman, Whiplash, Selma, film australiani con Ewan McGregor e Johnny Depp coi baffetti. Ok, forse l'ultimo non è proprio il massimo dell'intelligenza.
No dico, gli hanno anche dedicato un'emoji:
Evviva scemo-scemo, proprio come è stata questa settimana. Voi massaggiatevi i cervelli che la prossima ci aspettano Birdman, Whiplash, Selma, film australiani con Ewan McGregor e Johnny Depp coi baffetti. Ok, forse l'ultimo non è proprio il massimo dell'intelligenza.
Ebbene sì, non pago metto anche dei comici one man stand italici di ogni tempo che a me hanno fatto ridere, almeno due (o centodue) volte.
No! Non metterò Siani, Salemme e Zalone che sono la rovina dell'Italia comica. Lo penso davvero.
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