Senza nessun motivo apparente adesso uniremo con un filo rosso (anzi un rettangolo) un film italiano, ma che dico italiano, itaGliano e un serial americano anche se prima era australiano. Capito come?
I nostri ragazzi
Trama: ...ma forse i tuoi ragazzi.
Ma che è sto plurale maiestatis sul titolo?
Ma parla pe' tte a Puma! Saranno i ragazzi tua a fa' quello che fanno ner film e sarà pure corpa tua se sto film veramente è na merda.
Scusate la deriva romanaccia ma quanno ce vò ce vò.
Esatto, il regista di questo film è Er Puma, lui:
Ve lo ricordate nella fiction Romanzo Criminale? Io me lo ricordo, e sapere che è diventato regista mi mette un certo non che dentro, una certa sensazione che non tarderei definire "ormai cani e porci". Oh, poi intendiamoci, non che io abbia qualcosa di personale contro Er Puma, anzi mi fa pure un po' paura che magari finisce a leggere queste parole, gli gira il chiccherone e viene a mazzarmi di botte quindi facciamo finta che come lui anche io mi sono ripulito e faccio la critica fine fine di un film che c'ha tutta una patina di grande critica sociale e che, guarda un po', è proprio il più superficiale esempio di "questo è l'esempio che stiamo dando ai nostri figli! Chi ci pensa ai nostri figli? I nostri figli sono il futuro!" che manco una pubblicità/propaganda di CL.
Allora ecco la questione qual è: ci sta un libro, si chiama La Cena, questo qui con una copertina abbastanza ispirata:
Parla di due coppie che si incontrano in una cena per parlare di un fattaccio che riguarda i rispettivi figli. Durante la cena ovviamente tutta la patina di "alta società" (o anche solo di vivere sociale) si sgretolerà di fronte agli istinti di sopravvivenza più animali e animaleschi.
Vi ricorda qualcos'altro? Sì, esatto, Carnage.
Il secondo film der Puma - dove il primo era un film di "è questo il mondo del lavoro che vogliamo lasciare ai nostri figli?" col Mastandrea più mesto di sempre - parla di questo: due fratelli, Gassman Jr e Lo Cascio - ovviamente Castore e Pollicino, il primo avvocato squalo che difende i criminali, il secondo, come da abbonamento, dottorino pediatra buono buono - hanno due figli, un maschio e una femmina, che una sera a ritorno da una festa, così, tanto perché gli parte il chiccerone, pestano a sangue una barbona.
Quando la cosa esce fuori le due coppie (Gassman con Bobulova che dovrebbe essere quel tipo di donna che si rifà le labbra per far sembrare i ripetuti "decidi tu caro" più credibili, e Lo Cascio con la Mezzogiorno che dovrebbe essere quel tipo di donna che per il compleanno ti regala un libro molto interessante di un autore assirobabilonese) iniziano a scontrarsi sul da farsi: denunziare i propri figli? Figli che peraltro, cresciuti nell'agio e nei vizi, non pensano minimamente di aver fatto qualcosa di grave.
Ora, come sempre accade, a raccontare un film con una trama del genere c'è da credere che possa essere un capolavoro, hell of a trama, dico io.
Ebbene, no.
Il film è veramente di una superficialità (lo so che l'ho già detto superficialità, ma rende troppo l'idea) che ti mette un tale stato di insoddisfazione che alla fine ti ripeti "non vedrò mai più un film italiano" e poi continui "perché basta per davvero. Ma che è? Ma poi com'è possibile che sono sempre i soliti? Quanti sono? Quindici? Ma possibile che il cinema italiano si regga su quindici attori? Ma che è? Ma in giro non c'è un altro film con Gassman Jr e Lo Cascio che fanno ... i fratelli? Ma dai."
Insomma un tonfo fortissimo.
E la cosa peggiore è il sentirsela calda, il pensare di stare facendo della potente critica sociale, con un prodotto che manco su Canale 5, manco su Canale 5.
E lo sai quando si capisce che se la sente calda? Quando vedi che fa pure i "giochetti de reggia" che avrà visto in qualche video musicale o in qualche film e allora pure io pure io.
Parlo ovviamente di quella scena della ragazzina che parla al telefono e intorno alcune decorazioni filiformi della casa di design dove abitano avvocato e compagna si "ricompone" grazie al movimento di macchina per formare un rettangolo perfetto, rosso, che inquadra la ragazzina. Poi, quando il pasticciaccio è fatto, in una scena anagola... anagala..., non si ricompone più perchè ormai la ragazzina è CATTIVA! La perfezione è DISTRUTTA! CAPISCI! QUANTA COSCIENZA IN CABBINA DE REGGIA! DAJE PUMA!!!
Però non glielo diciamo che questa cosa stona tantissimo perché un film non è un video musicale:
Ma parla pe' tte a Puma! Saranno i ragazzi tua a fa' quello che fanno ner film e sarà pure corpa tua se sto film veramente è na merda.
Scusate la deriva romanaccia ma quanno ce vò ce vò.
Esatto, il regista di questo film è Er Puma, lui:
Allora ecco la questione qual è: ci sta un libro, si chiama La Cena, questo qui con una copertina abbastanza ispirata:
Ovviamente niente a che vedere con l'originale:
Vi ricorda qualcos'altro? Sì, esatto, Carnage.
Il secondo film der Puma - dove il primo era un film di "è questo il mondo del lavoro che vogliamo lasciare ai nostri figli?" col Mastandrea più mesto di sempre - parla di questo: due fratelli, Gassman Jr e Lo Cascio - ovviamente Castore e Pollicino, il primo avvocato squalo che difende i criminali, il secondo, come da abbonamento, dottorino pediatra buono buono - hanno due figli, un maschio e una femmina, che una sera a ritorno da una festa, così, tanto perché gli parte il chiccerone, pestano a sangue una barbona.
Quando la cosa esce fuori le due coppie (Gassman con Bobulova che dovrebbe essere quel tipo di donna che si rifà le labbra per far sembrare i ripetuti "decidi tu caro" più credibili, e Lo Cascio con la Mezzogiorno che dovrebbe essere quel tipo di donna che per il compleanno ti regala un libro molto interessante di un autore assirobabilonese) iniziano a scontrarsi sul da farsi: denunziare i propri figli? Figli che peraltro, cresciuti nell'agio e nei vizi, non pensano minimamente di aver fatto qualcosa di grave.
Ora, come sempre accade, a raccontare un film con una trama del genere c'è da credere che possa essere un capolavoro, hell of a trama, dico io.
Ebbene, no.
Il film è veramente di una superficialità (lo so che l'ho già detto superficialità, ma rende troppo l'idea) che ti mette un tale stato di insoddisfazione che alla fine ti ripeti "non vedrò mai più un film italiano" e poi continui "perché basta per davvero. Ma che è? Ma poi com'è possibile che sono sempre i soliti? Quanti sono? Quindici? Ma possibile che il cinema italiano si regga su quindici attori? Ma che è? Ma in giro non c'è un altro film con Gassman Jr e Lo Cascio che fanno ... i fratelli? Ma dai."
Insomma un tonfo fortissimo.
E la cosa peggiore è il sentirsela calda, il pensare di stare facendo della potente critica sociale, con un prodotto che manco su Canale 5, manco su Canale 5.
E lo sai quando si capisce che se la sente calda? Quando vedi che fa pure i "giochetti de reggia" che avrà visto in qualche video musicale o in qualche film e allora pure io pure io.
Parlo ovviamente di quella scena della ragazzina che parla al telefono e intorno alcune decorazioni filiformi della casa di design dove abitano avvocato e compagna si "ricompone" grazie al movimento di macchina per formare un rettangolo perfetto, rosso, che inquadra la ragazzina. Poi, quando il pasticciaccio è fatto, in una scena anagola... anagala..., non si ricompone più perchè ormai la ragazzina è CATTIVA! La perfezione è DISTRUTTA! CAPISCI! QUANTA COSCIENZA IN CABBINA DE REGGIA! DAJE PUMA!!!
Però non glielo diciamo che questa cosa stona tantissimo perché un film non è un video musicale:
Sai che c'è, Puma bello? Che un film così deve essere molto molto molto scritto bene. Per criticare la borghesia che indossa così tante maschere da non riconoscersi più neanche quando si guarda allo specchio devi essere un critico implacabile prima, e un narratore spietato poi. Te me pare che ar massimo j'hai dato no' scappellotto in testa a sta borghesia. L'hai visto Il Capitale Umano? Ecco.
Anche perché, al pari di quando leggi il libro e vedi Carnage, sai che l'unica cosa che poteva risolvere la situazione (sia dei ragazzini che del film) non erano i paroloni, i banalissimi voltafaccia e addirittura la stridente (hai visto, t'ho messo pure lo spoiler onomatopeico) sorpresa della scena finale, ma un bello, sonoro, ben piazzato SCHIAFFONE. Che in inglese si dice:
The Slap
Trama: Il rovescio della medaglia
Che è una serie australiana. No scusate è una serie americana. Ok, è sia una serie - anzi miniserie, solo 8 episodi - australiana che americana. Infatti nel 2011 l'hanno fatta in australia, ora la stanno rifacendo in america, uguale ma con attori diversi tranne una, la dentona Melissa George che evidentemente aveva la caratura necessaria per fare entrambi. Ovviamente sto vedendo la versione americana che a me le facce da schiaffi che conosco mi rassicurano, facce che sono quelle di Peter Sarsgaard che da quando ho capito che non era Paul Rudd (ora mi è chiaro e mi chiedo come per molto tempo li confondevo), di Uma Thurman (almeno la faccia che aveva prima di questa:
di quell'odiosa di Thandie Newton e quella da schiaffissimi di Zachary - Spockkia - Quinto (ma ha quattro fratelli più grandi?).
La serie per ora è a episodio 2. Ogni episodio si chiama come il nome di un personaggio coinvolto in questa storia che ovviamente si dipanera come una serie di vite e tipologie umane - in due puntate abbiamo già visto il quarantenne annoiato dalla vita di famiglia tentato dalla giovanissima babysitter, il giovane rampante superuomo assetato di denaro e potere e dominio sugli altri, la giovane frikkettona che ancora allatta il figlio a 5 anni) che, una volta incrociate e messe a confronto daranno vita a una critica trasfersale in cui non si salverà nessuno.
Anche questo serial è tratto da un libro con una copertina anche questa niente male:
Ovviamente niente a che vedere con l'originale:
Ma come mai questa storia - e allargando anche al film di prima, nonostante la pessima qualitù - di sleppe ben calibrate riesce ad essere raccontata e soprattutto credibile nonostante viaggi di nazione in nazione? Siamo tutti uguali? Ogni società è piena di quarantenni insoddisfatti? Uomini assetati di soldi? Frikkettone isteriche? Ebbene sì.
Ma poi tutti questi schiaffi in giro per il mondo che ci vogliono significare? Ma ovvio, che un ceffone ben piazzato quando tutto intorno sono solo sorrisi di convenienza apre uno squarcio nel perbenismo. È uno schiaffo morale alla gota pacioccona della società opulente, non ci vuole molto a capirlo.
Continuerò a vedere The Slap, perché, nonostante la serie non sia certo questo Capolavoro imperdibile, è piacevolmente scritta e assai ben recitata.
Chiudiamo con una compilation di schiaffassi che altro che bistecca sulla guancia poi:
Che è una serie australiana. No scusate è una serie americana. Ok, è sia una serie - anzi miniserie, solo 8 episodi - australiana che americana. Infatti nel 2011 l'hanno fatta in australia, ora la stanno rifacendo in america, uguale ma con attori diversi tranne una, la dentona Melissa George che evidentemente aveva la caratura necessaria per fare entrambi. Ovviamente sto vedendo la versione americana che a me le facce da schiaffi che conosco mi rassicurano, facce che sono quelle di Peter Sarsgaard che da quando ho capito che non era Paul Rudd (ora mi è chiaro e mi chiedo come per molto tempo li confondevo), di Uma Thurman (almeno la faccia che aveva prima di questa:
La serie per ora è a episodio 2. Ogni episodio si chiama come il nome di un personaggio coinvolto in questa storia che ovviamente si dipanera come una serie di vite e tipologie umane - in due puntate abbiamo già visto il quarantenne annoiato dalla vita di famiglia tentato dalla giovanissima babysitter, il giovane rampante superuomo assetato di denaro e potere e dominio sugli altri, la giovane frikkettona che ancora allatta il figlio a 5 anni) che, una volta incrociate e messe a confronto daranno vita a una critica trasfersale in cui non si salverà nessuno.
Anche questo serial è tratto da un libro con una copertina anche questa niente male:
Ma poi tutti questi schiaffi in giro per il mondo che ci vogliono significare? Ma ovvio, che un ceffone ben piazzato quando tutto intorno sono solo sorrisi di convenienza apre uno squarcio nel perbenismo. È uno schiaffo morale alla gota pacioccona della società opulente, non ci vuole molto a capirlo.
Continuerò a vedere The Slap, perché, nonostante la serie non sia certo questo Capolavoro imperdibile, è piacevolmente scritta e assai ben recitata.
Chiudiamo con una compilation di schiaffassi che altro che bistecca sulla guancia poi:
Ma ancora, ancora, senti che bel suono in dolby...
E per i più misogini (ah! sento tra le retrovie l'urlo "MASCHILISTA!". Certo, 50 sfumature sì, una bella sberla da 007 no eh?)
Mancano gli italiani però, come farsi mancare questi:
E a proposito di serial TV? Eccon un poker di cinquine niente male:
Comunque se mi incontrate e mi date uno sganassone per la battuta sul cognome di Quinto lo capirò. Ma non porgerò l'altra guancia.
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