Non sposate le mie figlie!
Trama: Quattro matrimoni e due razzisti
Parte bene. Questo sì. Chiudendo un occhio sul presupposto un po' forzato di queste tre figlie che sono sposate una con un ebreo, una con un arabo e una con un cinese (che pare la barzeletta), e di quelle che possono essere le conseguenze su questo padre vecchio stampo che "io non sono razzista ma...", il film, almeno per la prima mezzora esaudisce il desiderio di ridere "alla francese" (quindi con piglio abbastanza charmant) di queste cene fatte di battutine e brutte figure, imbarazzi e sguardi complici. E fino a qui, un film perfetto da vedere con mamàn, insomma ben al di sopra di Emotivi anonimi, ma nulla di così particolamente diverso da una commediola ben scritta di qualsiasi altra parte del mondo.
Poi arriva l'ultima figlia, e con lei l'"affronto" finale: si vuole sposare un nero, la G è muta.
E qui il film, oltra a prendere derive farzesche - aspettate di sentire parlare i genitori di lui, dall'africa nera che manco i doppiatori dei gorilla di Tarzan veramente, altro che razzismo, manco Striscia la Notizia.
Il film dura una novantina di minuti, sembrano 120. Tra il padre che continua a fare le macchiette da razzista, la madre stressata, le figlie rincoglionite, i mariti che prima di odiano poi si amano, tutto finisce in melassa adatta al natale di Canale 5, anzi La Cinq.
Per scordarci di questo ennesimo film franscesino uscito maluccio che è arrivato come sempre nelle sale italiane carico della sua spocchietta francese che tanto lo sanno che le mamme ci vanno a vedere questi film francesi e mi chiedo se altrettanti film italiani arrivano là, non credo, ci vediamo un po' di matrimoni famosi:
Qualcuno vuole sposarmi a proposito?
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