The Gambler
Trama: A gambler tesa
Se c'è una cosa di cui ormai siamo sicuri è che Mark Uolberg non invecchia. Non invecchia più, secondo me si sta lentamente facendo del botulino gestito tutto sommato con parsimonia.
Se c'è un'altra cosa che sappiamo è che Uolberg ha una carriera veramente assurda, che alterna grandi momenti (quando proprio giganti (!) a cazzate insopportabili, film che alla fine magari sono piaciuti solo a me a momenti di pubblico ludibrio come chiedere alle piante di essere buone con gli uomini.
Ma come sapete per Uolberg ho un debole da tempo e gli perdono sempre tutto.
Però questo Gambler è difficile da perdonare anche per me. Perché è noioso, inconsistente quando vorrebbe essere profondo, con un manto finto autoriale che non si può permettere mai e soprattutto prima una storia di carte e bari (gambler) e invece racconta i problemi di Uolberg professore universitario di Letteratura che è come entrare in una palestra e trovare Margherita Hack che fa lezione di GAG, problemi di cui ti disinteressi dopo circa quattro minuti. Dal quinto minuto speri solo che ci sia una scena di sesso con Brie Larson, che è sempre una mia preferita, se fossi Immortal Joe la metterei nella stanza delle mogli (sì, è una settimana che ragiono solo con Mad Max come termine di paragone di tutto quello che penso e faccio. Vi lascio immaginare la difficoltà di arrivare in ufficio sano e salvo la mattina...)
Ricordandovi chi è Brie Larson è quella ragazza bionda bravona che faceva United State of Tara poi Scott Pilgrim e poi un film che dicono è bravissima ma non l'ho visto mi sono distratto su questa foto (che non è tra quelle del fappening. Ti ricordi il fappening? Che tempi...)
Carina lei. Poi alla mano. Potrei fidanzarmi guarda... no facciamo la cosa della stanza delle mogli, meglio.. moglie meglio.
Un film inutile, come inutili le partecipazioni di John Goodman e Jessica Lange. Passiamo oltre. Tutto preso da baroni e tavoli verdi ho riesumato un film che mantiene le promesse:
Rounders - Il giocatore
Trama: Mi è uscita la Matt
Ecco un bel filmetto anni Novanta che con il suo palese intento di ingabbiare Matt Damon (reduce da Will Hunting, dell'anno prima, ma se non ricordo male, ritirando fuori un ricordo vecchio quindici anni, girato dopo) nel ruolo del giovane dai buoni sentimenti, dal gran cervello ma dalla vita sprecata per i tristi natali (Matt Damon nasce spesso nelle periferie d cui deve poi riscattarsi tradendo gli amici di merda che si è fatto lì...), riesce a impacchettare una storiella piacevole, senza sorpresa alcuna, ma con tutti i pezzi al posto giusto.
Appunto personale: devo smetterla di allontarnare sempre di più il soggetto da verbo e di scrivere questi periodi così lunghi perché già lo so che qui finiamo con recensioni di un periodo solo e noi questo non lo vogliamo.
Insomma il giocatore è Matt, nato ai bordi di periferia dove la vita dove i tram non vanno più dove l'aria è popolare ed è più facile diventare un giocatore di poker bravissimo. Solo che chi di poker ferisce di poker perisce e il nostro deve mettere da parte la sua passione perché non ti ci paghi l'università con i full.
Poi succede che il suo migliore amico esce di carcere - suo migliore amico interpretato da Edward Norton prima del suo decennio di oscurantismo - che invece è un Verme (si chiama proprio così) e insomma Pinocchio e Lucignolo vanno a Las Vegas per tentare il colpaccio.
Tutto da manuale, non uno sbalzo, non una sorpresa, ed è una di quelle volte che va benissimo così.
Compreso il finale circolare in cui il buon Matt va a sconfiggere a poker il cattivissimo John Malkovich con l'accento russo di Gorbaciov e la passione per gli Oreo che gli ride in faccia:
A. A. Vedi come gli ride in faccia... A. A. ...vabbé... che l'aveva invece spennato a inizio film. Finale che dà una giusta soddisfazione anni Novanta di riscatto
E non ho nient'altro da dire su Rounders, anche perché immagino che a quest'ora l'abbiano passato talmente tante volte in TV che vi avrà ampiamente rotto le palle (vi ricordo che non ce l'ho da circa 15 anni, forse Rounders è l'ultimo film che ho visto in TV, chissà), mentre ho una cosa da farvi vedere che riguarda John Malkovich, un attore che negli anni novanta era dapertutto, mentre ora dove sta?
Si vede poco nei film, ma ha fatto questa serie fotografica geniale e divertente. Ha ricreato insieme a Sandro Miller gli scatti celebri di personaggi ancora più celebri. Truman Capote, Hemingway, Cassius Clay, Marylin, Joker, il Che, Hitch...
Se c'è un'altra cosa che sappiamo è che Uolberg ha una carriera veramente assurda, che alterna grandi momenti (quando proprio giganti (!) a cazzate insopportabili, film che alla fine magari sono piaciuti solo a me a momenti di pubblico ludibrio come chiedere alle piante di essere buone con gli uomini.
Ma come sapete per Uolberg ho un debole da tempo e gli perdono sempre tutto.
Però questo Gambler è difficile da perdonare anche per me. Perché è noioso, inconsistente quando vorrebbe essere profondo, con un manto finto autoriale che non si può permettere mai e soprattutto prima una storia di carte e bari (gambler) e invece racconta i problemi di Uolberg professore universitario di Letteratura che è come entrare in una palestra e trovare Margherita Hack che fa lezione di GAG, problemi di cui ti disinteressi dopo circa quattro minuti. Dal quinto minuto speri solo che ci sia una scena di sesso con Brie Larson, che è sempre una mia preferita, se fossi Immortal Joe la metterei nella stanza delle mogli (sì, è una settimana che ragiono solo con Mad Max come termine di paragone di tutto quello che penso e faccio. Vi lascio immaginare la difficoltà di arrivare in ufficio sano e salvo la mattina...)
Ricordandovi chi è Brie Larson è quella ragazza bionda bravona che faceva United State of Tara poi Scott Pilgrim e poi un film che dicono è bravissima ma non l'ho visto mi sono distratto su questa foto (che non è tra quelle del fappening. Ti ricordi il fappening? Che tempi...)
Un film inutile, come inutili le partecipazioni di John Goodman e Jessica Lange. Passiamo oltre. Tutto preso da baroni e tavoli verdi ho riesumato un film che mantiene le promesse:
Rounders - Il giocatore
Trama: Mi è uscita la Matt
Ecco un bel filmetto anni Novanta che con il suo palese intento di ingabbiare Matt Damon (reduce da Will Hunting, dell'anno prima, ma se non ricordo male, ritirando fuori un ricordo vecchio quindici anni, girato dopo) nel ruolo del giovane dai buoni sentimenti, dal gran cervello ma dalla vita sprecata per i tristi natali (Matt Damon nasce spesso nelle periferie d cui deve poi riscattarsi tradendo gli amici di merda che si è fatto lì...), riesce a impacchettare una storiella piacevole, senza sorpresa alcuna, ma con tutti i pezzi al posto giusto.
Appunto personale: devo smetterla di allontarnare sempre di più il soggetto da verbo e di scrivere questi periodi così lunghi perché già lo so che qui finiamo con recensioni di un periodo solo e noi questo non lo vogliamo.
Insomma il giocatore è Matt, nato ai bordi di periferia dove la vita dove i tram non vanno più dove l'aria è popolare ed è più facile diventare un giocatore di poker bravissimo. Solo che chi di poker ferisce di poker perisce e il nostro deve mettere da parte la sua passione perché non ti ci paghi l'università con i full.
Poi succede che il suo migliore amico esce di carcere - suo migliore amico interpretato da Edward Norton prima del suo decennio di oscurantismo - che invece è un Verme (si chiama proprio così) e insomma Pinocchio e Lucignolo vanno a Las Vegas per tentare il colpaccio.
Tutto da manuale, non uno sbalzo, non una sorpresa, ed è una di quelle volte che va benissimo così.
Compreso il finale circolare in cui il buon Matt va a sconfiggere a poker il cattivissimo John Malkovich con l'accento russo di Gorbaciov e la passione per gli Oreo che gli ride in faccia:
E non ho nient'altro da dire su Rounders, anche perché immagino che a quest'ora l'abbiano passato talmente tante volte in TV che vi avrà ampiamente rotto le palle (vi ricordo che non ce l'ho da circa 15 anni, forse Rounders è l'ultimo film che ho visto in TV, chissà), mentre ho una cosa da farvi vedere che riguarda John Malkovich, un attore che negli anni novanta era dapertutto, mentre ora dove sta?
Si vede poco nei film, ma ha fatto questa serie fotografica geniale e divertente. Ha ricreato insieme a Sandro Miller gli scatti celebri di personaggi ancora più celebri. Truman Capote, Hemingway, Cassius Clay, Marylin, Joker, il Che, Hitch...
Non Essere John Malkovich. Ma essere grandi.
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