Big Game
Trama: Rare Imports
Il regista di Big Game è quello che qualche anno fa fece un miracolo formato film horror-grottesco, quel Rare Exports con i babbi natali creature mangiabambini (se non lo avete mai visto recuperatelo ORA).
Il passo dal fare un film che vale e viene quindi esportato (rare export infatti) in america all'essere a quel punto braccato da cacciatori di registi americani, essere fucilato di siringhe addormentanti e trasportato in cattività in america e costretto a fare film ma più americani di quelli che facevi in patria è brevissimo.
E come quasi sempre succede quando un regista viene strappato dalla sua terra natìa finisce che fa film brutti, gli esempi sono decine e decine, se solo non fossi stato appena colpito da una siringa addormentante ve li elencherei.
Il peccato veniale è quello di "americanizzare" il proprio background. Infatti il film è comunque ambientato nelle nevose foreste finlandesi, e uno dei protagonisti è comunque lo stesso ragazzino del primo, praticamente nello stesso ruolo (lo sfigatello, che poi essere sfigatelli in finlandia vuol dire non saper fare il cacciatore e affrontare un orso grizzly, mica come qui che sei sfigatello se non hai tanti amici su facebook), che si ritrova, durante il suo rito di iniziazione da bambino a uomo (sopravvivere a due giorni solo nella foresta, possibilmente tornando con una testa di cervo sulle spalle) ad avere come compagno di avventura nientepopòdimeno che Samuel L. Jackson, presidente degli stati uniti, che intanto, qualche minuto prima, ha subìto un attacco terroristico da parte di una fidata guardia del corpo, che ha fatto abbattere l'Air Force One, proprio mentre passava sulla foresta di cui sopra.
Insomma Air Force One + goonies finlandese.
È un peccato però che la parte americanoide - il presidente che alla fine imbraccia il mitra, il terrorista imbecille, il centro di controllo dell'air force one abitato solo da idioti o traditori, il presidente che alla fine vince che manco Team America - affossi il film nella totale mancanza di originalità.
Non dico che sia sbagliato ai massimi livelli, anzi ci sono scenette carine, azione sostenuta, il ragazzino è bravo e gli effetti speciali piacevoli, ma proprio perché Rare Exports era così dannatamente originale, era poco meno di una pretesa volere dal regista qualcosa di geniale, o comunque originale più di un presidente nero con la battuta (di caccia) pronta, che quello era originale negli anni novanta. Obama non t'ha insegnato niente? O nei boschi finlandesi non era arrivata la notizia?
Il cast è contornato da quello che ha costruito il Titanic (questa volta alle prese con aerei), con un tizio che fa sempre la parte del cattivo (anche in Dexter, quando già era diventato bruttissimo) a cui è riservata la morte più interessante del film e, in un quasi cameo, Lumacorno che si è evidentemente rubato i costumi dal set del film perché è vestito paro paro.
Veramente BASTA alla caccia al regista! Americani non andate più a fare i bracconieri all'estero e a portare i registi nel vostro paese, lasciateli nel loro ambiente naturale! Registi nel loro paese per un mondo più giusto e film più originali!
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