lunedì 5 ottobre 2015

Resisti su Marte

Sopravvissuto - The Martian
Trama: Mars Away

La trilogia spaziale di Matt Damon è completa. 
Iniziata con Elysium
continuata a sorpresa con Interstellar (che per uno strano gioco spaziotemporale pare quasi un prequel, almeno per il suo personaggio, o meglio uno sliding doors)
finisce sul pianeta più rosso di tutti. Marte.
E lo sappiamo quanto ci piace il rosso:
Dunque. In poche parole, come già da titolo post, il film è Cast Away (quello con Tom Hanks che rimane solo su un'isola deserta) ma con Matt al posto di Tom e un pianeta intero al posto di un'isola. Pianeta che se solo Matt ci arrivava qualche giorno fa ci si poteva fare la piscina, lo dice anche Google
E invece no. È costretto a mangiare cibo liofilizzato per mesi. In effettti è un po' quello che sto facendo anche io da tempo, ma non per questo hanno fatto un film su di me. Bah. 
Comunque. Tutto succede perché questi uomini hanno la fissa di andare a conquistare i pianeti altrui e siccome sono americani appena alzano il pollice per dire "yeah man tutto ok", ecco cosa succede
Quante volte te lo devo dire che a furia di alzare quel pollicione finirai male.
E infatti Matt ci finisce male davvero, i suoi compagni di avventura - uno più fico dell'altro, ma dove l'hanno presi 'sti astronauti, in un'agenzia di modelli?
se ne vanno senza di lui. E lui poverello rimane solo soletto su Marte. Lei parte, lui Marte.
Da quel momento è solo sopravvivenza, tra calcoli pirotecnici per capire quanto può resistere con la sua piantaggione di patate
e soprattutto senza patata, quella si che è dura da digerire! E dire che mi ricordo di certe marzianine niente male
Intanto sulla Terra tutta la NASA si impegna col NASO all'insù a riportarlo indietro... ci riusciranno? Intanto studiano con questi educational qui:

Sta in una botte de fero.
Allora. A parte gli scherzoni che non bisogna scherzare su queste tragedie successe veramente...ah.. non è successo veramente? Pensavo... Ma come dopo quei video dell'istituto Luce mi pareva che la conquista di Marte (e marzianine) fosse assodata

Sopravvissuto è bello. 
Ti tiene bene saldo alla sedia senza propulsori per più due ore, senza permetterti distrazione alcuna, tutto il cast gira nell'orbita di Matt che è una meraviglia. Poi veramente è un MEGA cast, Matt Damon, Jessica Chastain, Kate Mara, Jeff Daniels, quella di Amiche della sposa, Sean Bean che fa pure le meta-battute sul Signore degli Anelli, il Soldato d'inverno, quello di 12 anni schiavo e c'è anche il tempo di innamorarsi di lei:
non c'è nome che sia totalmente sconosciuto, il che ci dà anche l'occasione di aprire una delle mie solite megaparentesi che non c'entrano nulla: ma non vi sembra che ci siano sempre di più mega-cast? Voglio dire, siamo noi che ormai pensiamo che tutti gli attori siano "mega" - perché ce li vendono come "mega" e noi ci caschiamo? (Io ci casco almeno...) Oppure sono davvero troppi loro? Ci sono troppi attori! Speditene qualcuno su altri pianeti sennò ci finiscono tutti i film quelli! Via gli attori dal nostro pianeta!
In Sopravvissuto sono tutti quegli elementi che rendono un film di sopravvivenza (anche se in questo caso è sopravvivenza intergalattica) interessanti: lui che parla da solo, l'ingegno umano che supera ogni difficoltà, i momenti di disperazione e quelli di stupidera (aiutati dall'ascolto forzato di ABBA tutto il tempo. Già a proposito, la colonna sonora è abbastanza scarsa, non perché non siano belle le canzoni, anzi, solo che quando arriva questa

è una scelta così banalotta che dici vabbè allora metti pure questa no?

Comunque voi vi riuscite a immaginare anni da soli su Marte? Che avreste fatto? Io basta che mi davi film stavo a postissimo. Film e patate... da mangiare!!! Madonna pensate sempre male.
Matt più che altro fa cose noiose tipo fare di calcolo tutto il tempo per capire quante patate gli mancano (io avrei detto una) e non si lascia mai un minuto per svagarsi un po', il buon 100% Soft ha pensato anche a dei momenti più di relax, queste le prime due opzioni
(le vedere animate sulla sua pagina FB).
Insomma Ridley Scott quando ha in mano una sceneggiatura valida sa fare benissimo il suo lavoro (peccato che gli passino una sceneggiatura valida ogni sette film ormai), e la sua fissa per i supercast (lo sappiamo che lui o supercast o Russell Crowe, è binario Ridley) in questo caso lo aiuta perché riconoscerli tutti ci fa sentire un po' a casa, ci fa empatizzare tantissimo con Matt, perché anche noi pensiamo "certo guarda che stronza però JEssica che mi ha mollato qui".
Certo, il film è di un positivo e "volevose tutti bene anche a distanza di milioni di anni luce" che a volte rasenta lo stucchevole, però solo se solo ci pensi con più attenzione, perché mentre lo vedi invece anche tu sei parte di quella speranza di vedere che tutto vada bene, alla fine; nel senso, non ci sono scene romantiche o chissà che discorsoni motivazionali, diciamo che però è molto più vicino a Apollo 13, con cui condivide anche una certa manovra a elastico, che a Moon, con cui condivide la solitudine del protagonista).
È un film carico di speranza, nel sendo che ci sperano proprio che davvero qualcuno finisca naufrago su Marte così tutti gli abitanti della Terra avranno l'occasione di vedere su megaschermi non solo le finali dei mondiali ma anche le operazioni di salvataggio del poraccio. È anche pieno di fiducia nello spirito di sopravvivenza del genere umano, che, visto che presto si troverà su un pianeta senza più cibo o terreni coltivabili perché li hanno rasi tutti al suolo per costruirci dei multisala giganti, dovrà presto ingegnarsi e trovare il modo di sopravvivere. Tutto il genere umano è impersonificato nel film da MATT DAMON!!!

Come? Già si stanno operando perlappunto con i viaggi interstellari in vista delle prime colonie? Pori marziani, faranno una finaccia.

Certo, sarebbe stato bello e coraggioso (e se Ridley non avesse 78 anni e soprattutto si fosse chiamato George Miller) avere un film più anarchico, più "coraggioso", meno americanoide (non che sia un male di per sé, lo sapete...)
Mi sarebbe piaciuto che dal momento del disastro Matt si fosse ritrovato solo davvero, ma davvero, senza stacchi su quello che succedeva sulla Terra o sull'astronave con i compagni che stanno tornando a casa... Tutto il film con Matt che, ok, riceveva messaggi da casa e dai compagni, e parlava con la terra e insieme organizzavano la missione di soccorso, ma senza vedere mai la controparte, solo Matt; noi spettatori avremmo avuto l'impressione di stare lì con lui, così come fu con Tom, eravamo tutti Wilson. Questo effetto in Sopravvissuto non c'è, c'è anzi quasi un film corale (paradossale, vista la trama) in cui i buoni sentimenti anche di quelli che all'inizio sono stronzi vincono e viva l'America, viva il genere umano, viva tutti. Don't cry for me Marte.

(Gif di Giacomo Bagnara, bellissima). 
La regia ci sta tutta, se ci sono i rimandi immancabili a 2001

sono più gli esempi di Gravity (il finale è un quasi remake) e di Interstellar (senza i pippardoni sull'amore) ad essere la nuova calligrafia spaziale cinematografica, per ora è così. 
C'è una cosa che ti fa pensare Sopravvissuto, e non solo che l'uomo è l'animale che sopravvive per eccellenza (certo, spesso sacrificando altri animali, ma sfido il più vegano dei vegani a stare due anni Marte e patate) ma anche che forse, sotto sotto, un po' ce lo meritiamo di sopravvivere, perché quando vedi queste astronavi immense che girano nello spazio, che sono ben lontane, chessò, dalle macchine dei Flinstones, ecco, pensi che, sebbene l'uomo sia anche quell'animale che commenta su FB le foto dei migranti con pubblico giubilo davanti a cadaveri galleggianti, o che mette 5 milioni di like a una foto di Kim Kardashan, o fa arricchire gli youtubers, ecco, da qualche parte c'è anche chi fa andare l'uomo nello spazio, c'è chi ha davvero costruito quella roba incredibile per il solo fatto di aver sognato di costruirla, tutti sogni nati centinaia di anni fa, magari al primo che ha astratto l'idea di spazio, stelle, pianeti (una sorta di evoluzione del sogno di generazione in generazione), non è pensiero grossissimo questo qua? Infatti talmente grosso che ora sto così:

E insomma questo pensierone mi porta a sperare che, chissà, magari il sogno di oggi che tutta l'idiozia sparisca, qualcuno un giorno la realizzerà davvero (magari non col metodo Oppenheimer). Non basta per credere in un futuro meglio?
No ve'?
Comunque lo spazio non è più l'ultima frontiera, anzi, ci vanno talmente spesso che sembra l'ultima periferia. E chi nasce ai bordi di periferia di Saturno, dove gli astrotram non vanno più, dove l'aria è interstellare, è più facile soffocare che guardare in faccia la Luna, piange:

Piange tanto, come piangono tutti quelli che vanno nello spazio, almeno al cinema:












Ma si può piangere davvero nello spazio? VEdiamo cosa dice questo Ned Flanders spaziale qui:

Sempre bella la gravità zero. Vediamo che effetto fa la gravità zero sulla patata:

Interessantissimo.
Ad ogni modo io mi sono molto riconosciuto in Matt, non per il viso da Cromagnon, ma per quel senso di solitudine. Non sapete quante volte mi sono sentito come lui, sperduto in un vastissimo mondo, senza nessuno con cui parlare. Voi non lo sapete quante volte, ma io sì! OGNI VOLTA CHE VADO A VEDERE I COMMENTI CHE MI FATE! ZERO!

Vabbè, facciamo finta che avete commentato ma siccome siamo lontani anni luce ci mettono vent'anni ad arrivare. Vi lascio qualche locandina e un ritratto dell'autore del libro che voi non chiedetevi perché ma sono mesi che c'ho di fronte il faccione di Matt per motivi che esulano da CB:
Certo a pensarci avrei dovuto fare uscire questo post domani. Marte... dì.

Nessun commento:

Posta un commento