LA risposta a queste (e altre) domande arriva oggi: Margherita Barrera - pictora illustrissima che ricorderete per cose come le gif dei ChickenBroccoli Awards 2014 o le recensioni illustrate alla Festa der Firme de Roma e per il suo sito fitto di Bellezza - ha finito il suo poster! Quello che doveva fare lo scorso anno!
Ovviamente ha cambiato film, e ha fatto una stupenda locandina alternativa dell'ottavo (dopo il decimo e il nono) posizionato tra i migliori film del 2015: I ORIGINS, un film che forse è piaciuto tanto solo a me (come scrivo qui), e che ovviamente non rivedrò mai, non correrò il rischio di dover dare ragione a chi non è piaciuto.
Manco a Marghe è piaciuto, ne parliamo in questa intervista (attenti che contiene SPOILER in bella vista!):
CB: Ok. Diciamolo chiaramente. Hai visto il film su mia richiesta e non ti è
piaciuto. Allora spiegami, perché non ti è piaciuto?
Marghe: Eh. Vediamo, andiamo con ordine. Questo film ha un sacco di fumo (ma un sacco eh, tipo almeno tre o quattro linee narrative diverse), e zero arrosto. O almeno: se c'era dell'arrosto me lo sono stra-perso. C'è una storia d'amore senza amore, anzi due storie d'amore senza amore. Poi c'è della scienza piuttosto pasticciata e caricaturale, con questi scienziatoni con gli occhialoni spessoni che dicono "amino-acidi" ogni tre per due e scrivono coi pennarelli sulle finestre, senza che si capisca esattamente cosa scrivono apparte nomi in latino casuali. Poi c'è tutto il filone pseudo-religioso in cui ci regala insieme a un malditesta notevole delle perle immortali su: fantasmi, Dio, il Dalai Lama, la reincarnazione, e i pavoni che non ho capito benissimo che c'entravano ma in qualche modo c'entravano? Ok, ok, mi sono fatta prendere la mano, riassumo: non ci ho capito niente, ma non in senso buono. Potevi fare un film sull'ammore, o un film di fantascienza, o una roba fricchettona sugli spiriti, e invece hai fatto un film sugli occhi(ali). Mannaggia?
CB: E dunque, alla luce di questa risposta, come hai approcciato la realizzazione del poster?
Marghe: Ecco! Splendida domanda! Esattamente come ho approcciato il film: con grande confusione. Scusate lo spoilerone: la mia scena preferita è quella in cui la tipa bellina viene tagliata in due. E non solo perchè mi piacciono le cose splatter e mi stava antipatico il personaggio: quella scena condensa tutto quello che non va in questo film. Troppa roba, troppo superficiale, troppo casuale, non riesce a smuoverti neanche quando letteralmente fanno a pezzi la protagonista. Il poster è un omaggio a quella scena.
CB: Mettiamo che la reincarnazione esiste davvero - oculistica a parte. Secondo te chi eri prima di Margherita? E chi sarai dopo di Margherita?
Marghe: Secondo me ero un mozzo, grossissimo e altissimo, che voleva esplorare il mondo e invece passava le giornate a pulire la cabina del Capitano, con l'acqua fredda e senza guanti. Dopo aver disperso il mio seme in ogni casa di piacere e essermi tatuato ogni variante possibile di un'ancora sui miei possenti bicipiti devo aver pensato: basta! Mi ammutino! Dai crimini orrendi commessi in quella sede derivano probabilmente la mia attuale scarsa statura e il fatto che vomito su ogni cosa che galleggia. Nella prossima vita non so, spero di migliorare. Diciamo che mi accontenterei di: classe media, paese caldo, terza abbondante, campionessa di scacchi. Se come quella del film dovessi rinascere orfana in uno slum di Bombay protesterei vivamente.
Marghe: Eh. Vediamo, andiamo con ordine. Questo film ha un sacco di fumo (ma un sacco eh, tipo almeno tre o quattro linee narrative diverse), e zero arrosto. O almeno: se c'era dell'arrosto me lo sono stra-perso. C'è una storia d'amore senza amore, anzi due storie d'amore senza amore. Poi c'è della scienza piuttosto pasticciata e caricaturale, con questi scienziatoni con gli occhialoni spessoni che dicono "amino-acidi" ogni tre per due e scrivono coi pennarelli sulle finestre, senza che si capisca esattamente cosa scrivono apparte nomi in latino casuali. Poi c'è tutto il filone pseudo-religioso in cui ci regala insieme a un malditesta notevole delle perle immortali su: fantasmi, Dio, il Dalai Lama, la reincarnazione, e i pavoni che non ho capito benissimo che c'entravano ma in qualche modo c'entravano? Ok, ok, mi sono fatta prendere la mano, riassumo: non ci ho capito niente, ma non in senso buono. Potevi fare un film sull'ammore, o un film di fantascienza, o una roba fricchettona sugli spiriti, e invece hai fatto un film sugli occhi(ali). Mannaggia?
Marghe: Ecco! Splendida domanda! Esattamente come ho approcciato il film: con grande confusione. Scusate lo spoilerone: la mia scena preferita è quella in cui la tipa bellina viene tagliata in due. E non solo perchè mi piacciono le cose splatter e mi stava antipatico il personaggio: quella scena condensa tutto quello che non va in questo film. Troppa roba, troppo superficiale, troppo casuale, non riesce a smuoverti neanche quando letteralmente fanno a pezzi la protagonista. Il poster è un omaggio a quella scena.
CB: Mettiamo che la reincarnazione esiste davvero - oculistica a parte. Secondo te chi eri prima di Margherita? E chi sarai dopo di Margherita?
Marghe: Secondo me ero un mozzo, grossissimo e altissimo, che voleva esplorare il mondo e invece passava le giornate a pulire la cabina del Capitano, con l'acqua fredda e senza guanti. Dopo aver disperso il mio seme in ogni casa di piacere e essermi tatuato ogni variante possibile di un'ancora sui miei possenti bicipiti devo aver pensato: basta! Mi ammutino! Dai crimini orrendi commessi in quella sede derivano probabilmente la mia attuale scarsa statura e il fatto che vomito su ogni cosa che galleggia. Nella prossima vita non so, spero di migliorare. Diciamo che mi accontenterei di: classe media, paese caldo, terza abbondante, campionessa di scacchi. Se come quella del film dovessi rinascere orfana in uno slum di Bombay protesterei vivamente.
Ma io dico! Se questo è il risultato, mammenomale! Io dico che dovreste comprarlo ORA
Se spingi questa immagine sotto lo vedi grandi, e facendo uno sforzo di immaginazione lo vedi anche appeso in quel muro che proprio ne ha bisogno:
Nessun commento:
Posta un commento