giovedì 9 giugno 2016

Rutt'n'rolla

Grimbsy - Attenti a quell'altro
Trama: Sacha Sboron Cohen

Che Sacha Baron Cohen sia un mezzo genio (se non un genio totale) l'ha già dimostrato ampiamente. Ha creato personaggi borderline con cui ha sfottuto tutto e tutti, dai dittatori arabi ai gay e anti-gay, dai DJ ridicoli a tutto l'Est europeo, con quest'ultimo infatti ha vinto anche un Golden Globe. Fa sempre il coglione esagerato, ma in realtà ha un'intelligenza sopraffina, è palese.
E ha dimostrato che è anche un grande attore, magari sempre molto truccato ed esagerato (Sweeny Todd, Hugo Cabret, Les Miserables, Ricky Bobby e ultimamente l'unico che ci fa una bella figura nel seguito di Alice), ma davvero sa il fatto suo.
I suoi film magari non sono il massimo della comicità intellettuale, anzi tutto il contrario, ma funzionano tutti, tranne questo.
Eppure l'idea non era malvagia: unire il mondo delle spie, agenti segreti, 007 che tanto di moda sono tornate negli ultimi paio d'anni (qui la lista completa degli spioni in giro per il mondo, pensavano di essere sotto copertura, invece io ho fatto la lista) e quello dei cockney hooligans "fukin' wat" delle periferie inglesi in piena epoca Tatcher (quelli di This Is England, ma cento volte più idioti, per capirci) e farli incotrare/scontrare creando una caciara assoluta.

Il cast anche funziava: a Sacha il solito personaggio fuori ogni schema, un'occasione per sfoggiare un accento inglesissimo e dei basettoni alla Noel Gallagher, un vestiario da "firm" e dei modi da coatto, contrapposto a Mark Strong, di nome e di fatto, uno che come sapete mi piace sempre tantissimo (e che comunque continua a ricordarmi mio padre non idea del perché, manco è pelato mio padre... almeno credo, l'avessi visto negli ultimi dieci anni. Ma questo non c'entra nulla con Sacha Baron Cohen né con Mark Strong), che fa la spia serissima, iperallenata/barra/accessoriata/barra/militarizzata... insomma un vero badass. Lui mi piace e penso sempre dovrebbe essere molto più considerato da Hollywood. Lo penso sempre, tranne dopo aver visto questo film.
I due sono fratelli e sono costretti per tutta una serie di eventi a stare insieme - nello specifico due eventi: Sacha vuole ritrovare il fratello sparito. Lo trova senza spiegazioni. Lo segue nelle avventure di spionaggio. Fine. - quindi, si sarebbe detto, una classica situazione buddy cop o per dirla meglio tipo "strana coppia", funziona sempre, tranne questa volta.
Insomma, questo Grimbsy, che si distanzia da altri suoi personaggi solo per la parlata inglese, per il resto è il solito coglione che ama le donne, si ritrova incosciente in situazioni più grandi di lui e con la stessa incoscienza le risolve, e fa e dice roba ai limiti del ritardo, non funziona bene, non gira, diventa, duole dirlo, esagerato.
Eppure l'esagerazione a Sacha Baron Cohen la si è perdonata tantissime volta, perché è la sua cifra stilistica ed era innegabilmente inserita in contesti perfetti, che accoglievano l'esagerazione come un elemento che faceva esplodere le fondamenta del contesto (l'etichetta, la musica, l'omosessualità, la geopolitica).
Questa volta non c'è contesto da distruggere (quale? il mondo delle spie? E chi lo conosce?) e quindi ogni esagerazione diventa gratuita.
Quindi finché certe risate le fai e anche se ti senti un po' colpevole a farle (la scena del cartonato) le fai lo stesso:





Ma poi ecco partire la versione "cinepanettone" di Cohen.
Si comincia con un petardo nel culo, una cosa quasi sopportabile se non fosse degna di un Massimo Boldi d'antan

Ma bastano pochi minuti ed ecco che raggiungiamo già lo zenith dello schifo paradossale che ti chiedi com'è possibile che Mark Strong, uno con quella faccia seria, abbia accettato di girare certe scene. Come quella in cui il suo scroto finisce in bocca al fratello:

Questo è già più degno di un Best of Er Cipolla.
Coehn è stato da Kimmel e hanno fatto questa prova di "reaction" del pubblico qui:

Ora forse vi rovino il film (ma più probabilmente vi salvo) e vi spiego cosa desta quelle risate isteriche e indignate nell'intelligentissimo cervello americano.
I due fratelli sono in fuga da dei terroristi cattivi. In Africa. Memori della cosa più schifosa mai fatta da Jim Carrey:

si nascondono qui:

Esatto. Ma ecco che succede questo:

Il seguito è quasi indescrivibile. E siccome mal comune mezzo gaudio ora vi metto anche delle diapositive e che devo soffrire solo io?



Capito come? Già. L'hanno pensato, scritto, sceneggiato, diretto e montato davvero. E dura pure cinque minuti buoni. Neanche A serbian film. Neanche Human Centipede. Neanche Natale sul Nilo. Forse sarà il caso di inizare a chiamarlo Mark Stronz.
Dunque capirete che ogni cosa che riesce nel film - c'è un buon ritmo, anche se è vero che dura 80 minuti, fallo pure lento non lo so - viene subito annullata da una disperata ricerca della risata grossolana, perdipiù ingiustificata, la peggiore che può esistere. Se l'oltraggio non è rivolto a qualcuno che nella sua ostentata grandezza si rivela in realtà un coglione, allora che oltraggio è? In questo funzionava molto Il Dittatore (praticamente un remake del Grande Dittatore di Chaplin, di fatto) o anche, chessò, The Interview.
La forza sovversiva del cattivo gusto funziona se è giocata con intelligenza estrema, è doppiamente difficile far ridere con intelligenza facendo cose imbecilli. Sacha ci era sempre riuscito, tranne questa volta.
La regola che Cohen si è dato per creare i suoi personaggi e i suoi film:

questa volta non ha quel contorno che la giustifica. Davvero sembra solo di vedere uno squallido cinepanettone brutto con attori inglesi che fanno cose ai limiti della denuncia, o del vomito.
Il finale non è da meno:

Sì, sono razzi quelli lì.
Solo in una cosa sarebbe bello che Cohen ci avesse azzeccato:

La presenza abbastanza trasparente di Penelope Cruz, che segue quella in Zoolander 2, mi fa pensare che la ragazza è meglio che non faccia più commedie. Certo gioca facile a fare la bella del film se le altre sono Rebel Wilson 

e la cicciona di Precious.
L'ultima domanda è: come l'ha presa Harry Potter?

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