lunedì 11 luglio 2016

SIAMO SERIAL • LOVE strapazzato

LOVE - Stagione 1
Trama: Camera a Gus


Varie cose pensate provate scritte di getto dopo la visione tuttadiseguito (seguendo il consiglio di questa maglietta 
• È molto difficile che non vi piaccia. 
Le puntate durano mezzora, sono piene di battute scritte bene, puro stile Apatow (uno che ha cambiato profondamente il modo di scrivere la commedia romantica, modernizzando di netto tutte le produzioni post-harry ti presento sally, carine anche quelle, ma assolutamente legati agli anni 90 e soprattutto inventando di fatto le commedie romantiche che anche gli uomini vogliono vedere, con film come 40 anni vergine, Molto Incinta, This Is 40, Funny People) che è l'evoluzione americana e attualissima di quel racconto - non ricordo mai se era di Ennio Flaiano o di Carlo Vanzina - in cui uno scrittore si malediceva perché ogni volta che stava per addormentarsi gli venivano le idee più geniali, allora una sera si mette un blocchetto + penna sul comodino e proprio prima di dormire appunta l'idea geniale, per poi risvegliarsi la mattina e leggere "Ragazzo ama ragazza".
In pratica LOVE è un serial che non racconta NULLA di nuovo (una storia d'amore tra un ragazzo e una ragazza) ma che riesce a dimostrarci che l'Amore è proprio il tema più inesauribile che esiste. L'amore e gli zombi.
• È fantastico come, di puntata in puntata, i due protagonisti si alterneranno nel rendersi adorabili o odiosi al tempo stesso, non c'è nessuna perfezione nei due, ma neanche una demenziale inettitudine (non è il nerd che si mette con la cheerleader o la sfigata che si mette con la rock star). Ed è perfetto nel raccontarci di come una volta sbaglia lei (se vai ad una serata che piace a LUI e a te no, non rompere rendendoti odiosa, sopporta e la prossima volta non ci vai più) e una volta sbaglia Lui (se vuoi scoparti anche un'altra prima di fare sul serio, evita di invitare tutte e due alla stessa festa). Insomma, le dinamiche.
• Vi dovrete comprare queste ciabatte
che se non sono indossate da Mark Zuckerberg o da Sacha Baron Cohen, sono fichissime:
(A proposito, sono già passate di moda)
• Vi riconoscerete tantissimo - anche se non vivete a LA, non siete dei tutor di piccole star, non suonate la chitarra col cantante degli Eels o scorribandate in metro con Andy Dick (ve lo ricordate Andy Dick?
nei due protagonisti, semplicemente perché non c'è nulla di speciale in quello che fanno o dicono; e devo dire che se siete abbastanza sarcastici e spiritosi, non è detto che le sceneggiature della vostra vita non siano molto vicine a quella di LOVE, voglio dire, si ride, ma non di cose impossibili da ritrovare nella vita vera, capito che intendo? Basta avere un po' di cervello ovviamente...
• Love + Netflix è un mix perfetto. Com'è possibile che ci sia arrivati solo nel 2016?

• Il finale - non so a voi - mi ha lasciato di primo acchitto un po' "m. be', si poteva sprecare di più, Gus", ma poi ripensandoci, visto l'andamento di tutto il serial, così lontano dalle rom com di un tempo, non potevamo certo aspettarci un incontro sull'Empire State Building

o rose rosse portate sulla limo bianca

ci sta anche che una storia d'amore inizi con un bacio in una stazione di servizio, senza tanti fuochi d'artificio. A parte quelli che non si vedono.
Tanto per rimanere realistI: speriamo non finisca così

• Illustracose molto adatte alla serie (leggi: hipster)
• Ok. I
Gillian Jacobs. 
Certo sarò molto più facile per il pubblico maschile innamorarsi di Lei (che però, a contraltare di una deliziosa pazzia e piacevolezza fisica, è anche una cagacazzi patentata) piuttosto che per quello femminile innamorarsi di Lui, ma l'alchimia tra i due vi piacerà di certo. In pratica LOVE ti fa pigliare bene quella cosa lì, dai quella cosa, come direbbe Ruggero:
Proprio perché non ti racconta le favolette, ma le normali situazioni di Lui e di Lei, che sono quelle di tutti, da sempre, e per sempre, a Los Angeles come a Kuala Lumpur.

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