The Night Of
Trama: Poco tenera è la notte
Ho ormai accetato da tempo (oserei dire ANNI, sempre bello sottolineare le cose) che le serie tv sono belle che morte, che sono diventate un calderone ribollito con dentro centinaia di cose che se uno volesse davvero vedersele tutte l'unica cosa che può fare è ammazzare qualcuno, farsi incarcerare e finalmente avere tutto il tempo per recuperare, che poi, recuperare cosa? La maggior parte ormai va col pilot automatico (nel senso che il primo episodio magari è pure bello e poi la noia) e tutto il discorso "ormai le serie sono meglio dei film" è solo un ricordo.
Parlo di crimini e incarcerazioni non a caso, visto che la serie dell'estate (quella che tra le centoquarantatrè che ogni volta si assumono l'onore e l'onere di essere "la serie dell'estate", "la serie dell'inverno", "la serie delle 2 di pomeriggio") parla di questo, di crimini e incarcerazioni, di avvocati e giudici, di innocenti e colpevoli.
The Night Of parte in maniera folgorante. Un primo episodio bellissimo. Sono restio a raccontarvelo, perché io l'ho visto senza sapere assolutamente nulla e voglio lasciarvi provare quella sensazione del tipo "Ah, di questo parla? Fico." Vi faccio vedere qualche frame, come foste la giuria, voi dovete dedurre cosa è successo "la notte che":
Posso dire che The Night Of è la diretta conseguenza del successo di alcune serie con crimine + processo + ragionevole dubbio tipo The Jinx (questa se non l'avete vista, davvero, smettete di parlare di Stranger Things che ormai è tardi e recuperatela), Making a Murderer e quello su OJ Simpson che non ho finito di vedere.
Un crimine, un colpevole che forse è innocente (o è un innocente che forse è colpevole?), una coppia di avvocati assortiti malissimo (che ovviamente adori) e un sistema giudiziario che fa a gara per essere peggiore di quello carcerario.
Mettiamolo così, la serie è un lungo film procedurale di quelli Anni Ottanta e Novanta che ci piacevano tanto, coi processi, il colpevole (o no? o sì? o no per tutto il film e poi!), i 12 giurati, il giudice, l'avvocato della controparte, i possibili sospetti e la vita del carcere che ti piega e anche se controvoglia ti forgia, roba che entri così
e se vuoi sopravvivere
esci cosà
esci cosà
È la metamorfosi del profeta, quello del film, non Maometto.
Quei film Legal Mommy Thriller alla Presunto Innocente, alla Schegge di paura, alla Doppio taglio, alla L'ombra del dubbio, alla Conflitto di Classe, alla Il mistero Von Bulow, alla Suspect - Presunto colpevole, alla Legge crimnale, alla Per legittima accusa alla Mio cugino Vincenz... no forse questo ultimo no.
Insomma aule di tribunali, cavilli, arringhe finali, e intanto il povero sospetto se la deve vedere con le docce della prigione, che la leggenda vuole che attentino al tuo osso sacro, invece è più probabile che ti fanno fuori con una lametta che taglia la giugulare.
Il paragone con questi film è più che lecito, visto che in effetti, nonostante la serie sia buona, quando non buonissima, si respira a volte l'odore di brodo allungato.
Per fare un esempio, se The Night Of fosse stato un film, non ci saremmo dovuti sorbire tutte quelle scene di quei piedacci con la psoriasi orrendi di John Turturro, al massimo un paio. Lo stesso dicasi per alcune chiacchiere e alcuni passaggi del tribunale. Ma i piedacci è la cosa peggiore da vedere più e più volte.
Un bel film diluito in una bella miniserie. E con un finale che ti fa rosicare tantissimo ma anche dire "giusto così".
Un bel film diluito in una bella miniserie. E con un finale che ti fa rosicare tantissimo ma anche dire "giusto così".
Ecco, a proposito degli attori. La serie la tiene in piedi (anzi piedacci) Turturro, col suo avvocato triste che in confronto Saul Goodman è Perry Mason, con tanto di intelligente ADV da parte dell'HBO
e ci regala la sorpresa pakistana Riz Ahmed
che giusto ieri abbiamo visto alle prese con Bourne (nei panni dello Zuckerberg di turno) e che rivedremo entro l'anno nel nuovo Star Wars. Attorone destinato a belle cose, trasformazione da giovane sfigato a carcerato cazzuto in 8 episodi gestita benissimo, degna di un vero Genny Savastano. Lo avevamo già notato qui, e fa anche il rapper:
Mi sa che è meglio che continua col cinema, però.
Insomma, se è vero che le serie tv sono cadavere, quasi in putrefazione, ogni tanto dal cappello spunta qualcosa che ancora vale la pena vedere davvero. Il più delle volte - l'ho già detto - sono miniserie. 8 episodi e poi addio.
Insomma, se è vero che le serie tv sono cadavere, quasi in putrefazione, ogni tanto dal cappello spunta qualcosa che ancora vale la pena vedere davvero. Il più delle volte - l'ho già detto - sono miniserie. 8 episodi e poi addio.
Ho un'idea che non mi sembra tanto criminale: e se tornassimo a concentrarci sui film? Che non se ne può più di sequel, franchise, reboot, prequel, spin-off. Grazie, firmato CB (che parla parla ma intanto Narcos 2 come se lo vede).
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