Sully
Trama: Se le cose non le sai, Sully
Le cose per fortuna di questo film sono:
Per fortuna che non è una pippa fascista di Eastwood (l'unico contento della vittoria di Trump, ricordiamocelo sempre...) come American Sniper.
Per fortuna che non è noioso come Flight, quel film del Pippa (aka Zemeckis) in cui la scena dell'incidente aereo era bella ma faceva da apertura a due ore di sonno e il culo flaccido di Denzel Washington.
Per fortuna che c'è Tom Hanks, proprio per fortuna che esiste perché quando c'è da trovare un attore che interpreti un uomo medio, eroe per caso, il vicino di casa, il tipo anonimo, il tizio della strada, basta che chiami lui e sai già che mezzo film è fatto. Lui sta lì, fa le sue cose normali, gli sguardi normali, dice le parole normali e hai fatto. Normalità a pacchi, anceh quando fa pipì
Per fortuna che è una storia vera, perché nonostante Eastwood imprima alla vicenda un patos pari allo zero: nessuna piroetta registica, nessuna colonna sonora altisonante, nessuna storia strappacore (anzi se c'è qualcosa che proprio stona sono le due tre storielle inutili dei passeggeri dell'aereo, troppo poche e troppe stupide)... se ce l'ha uno stile, questo film, è quello di non avere stile. Secco. Asciutto. Documentaristico. Chiamatelo come volete, ma tutto si può dire di Sully tranne che sia emozionante, in senso stretto (pronti a vedere dieci minuti di simulazioni aeree dentro quelle cabine finte Preparatevi...)
Certo. La STORIA VERA. Quella del pilota che nel 2009 ha scelto proprio la città meno amante degli aerei di linea per fare un frontale con uno stormo di uccelli e vedersi costretto ad ammarare nell'Hudson (che è quell'acqua alla sinistra di Manhattan.
Ecco come andò:
Quando successe fu strano, stranissimo.
Perché NYC ha questo debito con gli aeroplani che non sarà mai saldato, questa ferita che non si rimarginerà mai. E quindi pensare che a NYC vengono già aerei come gatti e cani, fa sempre impressione.
E infatti nel film i rimandi al 9/11 sono molti e palesati.
Ma questa, al cotrario di quella, è una storia a lieto fine (anche se stava per non averlo, visto che dopo che Sully ha salvato 155 persone, la compagnia di assicurazioni gli ha pure tentato di dire "eccerto però adesso a noi l'aeroplano chi ce lo ripaga? I colossi della musica?" con tanto di processo e rischio licenziamento con disonore e senza pensione. Vabbé ma se succedeva era la volta che mettevano tutti su un'aereo e a pilotarlo ci mettevano l'ultimo kamikaze vivo, uno che tengono ancora in prigione da Pearl Harbor, dovesse servire...), è una storia in cui si sono salvati proprio tutti grazie alla prontezza di spirito e l'esperienza di questo tizio normalissimo qui, la quintessenza della qualunquaggine
Una storia di quelle che ti fanno vedere che l'eroismo non è solo quello dei soldati americani con il corpo dei marine, che gli eroi si possono nascondere nei più comuni dei Tom Hanks, insomma tutte quelle cose che sono uguali e opposte all'eroismo dei cowboy e dei padri fondatori. American Way of Heroism un tanto al chilo, solo che invece di quello che esce dalla battaglia senza gambe e senza testa, qui ammara sull'Hudson e si prende pure la giacca da pilota prima di uscire, mica perché è un fico, ma solo perché, come dire, fa parte del suo lavoro.
La mancanza di patos, dicevo, è tangibile; ok lo so che non poteva e non doveva essere Armageddon, ma le scene dell'incidente sono troppo, come dire, placide (per quanto placida possa essere una scena di un incidente aereo). Forse però sono io abituato male e per me ogni incidente aereo deve finire con loro che si mangiano a vicenda e poi scalano le Ande.
Certo, ripensare a United 93 fa tutto un altro effetto. Vederlo a due giorni dalla squadra di calcio andata già ancora di più.
Però esci dalla sala e pur avendo la netta sensazione che Sully non sia un film fondamentale né per Eastwood, né per Hanks, né per New York, né per i film di aerei e né per te spettatore, pensi che lo sia per il concetto di "vita" in senso generalissimo.
Ci sono - durante i titoli di coda, dell'aereo - delle scene vere in cui i sopravvissuti veri incontrano Sully vero in un hangar vero dove ora sta l'aeroplano ripescato vero.
Sono 155 persone in più nel mondo, persone più felici di quando erano partite, e con loro i famigliari e gli amici. Vita che ancora esiste e darà vita ad altra vita e vi(t)a dicendo. Insomma se proprio vogliamo dire una cosa iper-americanoide, Sully ti fa capire quanto dovresti apprezzare la Vita, pure se sei un semplicissimo Tom Hanks, perché magari la prossima volta che sali su un aereo alla cloche non c'è quello che sa fare l'ammaraggio. Generalmente quando sento cose del genere faccio la faccia da Clint Eastwood
ma questa volta no. Forse perché c'era Clint Eastwood a guardare.
Comunque Tom Hanks sempre un grandissimo normale in tutta la carriera
Sstasera vado a parlare dell'infografica sui film di Aeroplani che devo fare da un anno. Intanto ripassiamo le norme di sicurezza base:
Per fortuna che non è una pippa fascista di Eastwood (l'unico contento della vittoria di Trump, ricordiamocelo sempre...) come American Sniper.
Per fortuna che non è noioso come Flight, quel film del Pippa (aka Zemeckis) in cui la scena dell'incidente aereo era bella ma faceva da apertura a due ore di sonno e il culo flaccido di Denzel Washington.
Per fortuna che c'è Tom Hanks, proprio per fortuna che esiste perché quando c'è da trovare un attore che interpreti un uomo medio, eroe per caso, il vicino di casa, il tipo anonimo, il tizio della strada, basta che chiami lui e sai già che mezzo film è fatto. Lui sta lì, fa le sue cose normali, gli sguardi normali, dice le parole normali e hai fatto. Normalità a pacchi, anceh quando fa pipì
Per fortuna che è una storia vera, perché nonostante Eastwood imprima alla vicenda un patos pari allo zero: nessuna piroetta registica, nessuna colonna sonora altisonante, nessuna storia strappacore (anzi se c'è qualcosa che proprio stona sono le due tre storielle inutili dei passeggeri dell'aereo, troppo poche e troppe stupide)... se ce l'ha uno stile, questo film, è quello di non avere stile. Secco. Asciutto. Documentaristico. Chiamatelo come volete, ma tutto si può dire di Sully tranne che sia emozionante, in senso stretto (pronti a vedere dieci minuti di simulazioni aeree dentro quelle cabine finte Preparatevi...)
Certo. La STORIA VERA. Quella del pilota che nel 2009 ha scelto proprio la città meno amante degli aerei di linea per fare un frontale con uno stormo di uccelli e vedersi costretto ad ammarare nell'Hudson (che è quell'acqua alla sinistra di Manhattan.
Ecco come andò:
Quando successe fu strano, stranissimo.
Perché NYC ha questo debito con gli aeroplani che non sarà mai saldato, questa ferita che non si rimarginerà mai. E quindi pensare che a NYC vengono già aerei come gatti e cani, fa sempre impressione.
E infatti nel film i rimandi al 9/11 sono molti e palesati.
Ma questa, al cotrario di quella, è una storia a lieto fine (anche se stava per non averlo, visto che dopo che Sully ha salvato 155 persone, la compagnia di assicurazioni gli ha pure tentato di dire "eccerto però adesso a noi l'aeroplano chi ce lo ripaga? I colossi della musica?" con tanto di processo e rischio licenziamento con disonore e senza pensione. Vabbé ma se succedeva era la volta che mettevano tutti su un'aereo e a pilotarlo ci mettevano l'ultimo kamikaze vivo, uno che tengono ancora in prigione da Pearl Harbor, dovesse servire...), è una storia in cui si sono salvati proprio tutti grazie alla prontezza di spirito e l'esperienza di questo tizio normalissimo qui, la quintessenza della qualunquaggine
Una storia di quelle che ti fanno vedere che l'eroismo non è solo quello dei soldati americani con il corpo dei marine, che gli eroi si possono nascondere nei più comuni dei Tom Hanks, insomma tutte quelle cose che sono uguali e opposte all'eroismo dei cowboy e dei padri fondatori. American Way of Heroism un tanto al chilo, solo che invece di quello che esce dalla battaglia senza gambe e senza testa, qui ammara sull'Hudson e si prende pure la giacca da pilota prima di uscire, mica perché è un fico, ma solo perché, come dire, fa parte del suo lavoro.
La mancanza di patos, dicevo, è tangibile; ok lo so che non poteva e non doveva essere Armageddon, ma le scene dell'incidente sono troppo, come dire, placide (per quanto placida possa essere una scena di un incidente aereo). Forse però sono io abituato male e per me ogni incidente aereo deve finire con loro che si mangiano a vicenda e poi scalano le Ande.
Certo, ripensare a United 93 fa tutto un altro effetto. Vederlo a due giorni dalla squadra di calcio andata già ancora di più.
Però esci dalla sala e pur avendo la netta sensazione che Sully non sia un film fondamentale né per Eastwood, né per Hanks, né per New York, né per i film di aerei e né per te spettatore, pensi che lo sia per il concetto di "vita" in senso generalissimo.
Ci sono - durante i titoli di coda, dell'aereo - delle scene vere in cui i sopravvissuti veri incontrano Sully vero in un hangar vero dove ora sta l'aeroplano ripescato vero.
Sono 155 persone in più nel mondo, persone più felici di quando erano partite, e con loro i famigliari e gli amici. Vita che ancora esiste e darà vita ad altra vita e vi(t)a dicendo. Insomma se proprio vogliamo dire una cosa iper-americanoide, Sully ti fa capire quanto dovresti apprezzare la Vita, pure se sei un semplicissimo Tom Hanks, perché magari la prossima volta che sali su un aereo alla cloche non c'è quello che sa fare l'ammaraggio. Generalmente quando sento cose del genere faccio la faccia da Clint Eastwood
ma questa volta no. Forse perché c'era Clint Eastwood a guardare.
Comunque Tom Hanks sempre un grandissimo normale in tutta la carriera
Sstasera vado a parlare dell'infografica sui film di Aeroplani che devo fare da un anno. Intanto ripassiamo le norme di sicurezza base:
Vi lascio con una considerazione
Pensiamo un attimo a questo
a questo
a questo
e a questo
Che conclusione possiamo trarre? Una soltanto:
NON DATE PIÙ IN MANO UN QUALSIASI MEZZO DI TRASPORTO A TOM HANKS VI PREGO CHE FINISCE A SCHIFIO OGNI VOLTA!
Ecco cinque (+1 falso) piloti da cui farei guidare ogni aereo di linea: