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mercoledì 30 novembre 2016

CB ANTEPRIMA • Sully

Sully
Trama: Se le cose non le sai, Sully

Le cose per fortuna di questo film sono:
Per fortuna che non è una pippa fascista di Eastwood (l'unico contento della vittoria di Trump, ricordiamocelo sempre...) come American Sniper.
Per fortuna che non è noioso come Flight, quel film del Pippa (aka Zemeckis) in cui la scena dell'incidente aereo era bella ma faceva da apertura a due ore di sonno e il culo flaccido di Denzel Washington.
Per fortuna che c'è Tom Hanks, proprio per fortuna che esiste perché quando c'è da trovare un attore che interpreti un uomo medio, eroe per caso, il vicino di casa, il tipo anonimo, il tizio della strada, basta che chiami lui e sai già che mezzo film è fatto. Lui sta lì, fa le sue cose normali, gli sguardi normali, dice le parole normali e hai fatto. Normalità a pacchi, anceh quando fa pipì

Per fortuna che è una storia vera, perché nonostante Eastwood imprima alla vicenda un patos pari allo zero: nessuna piroetta registica, nessuna colonna sonora altisonante, nessuna storia strappacore (anzi se c'è qualcosa che proprio stona sono le due tre storielle inutili dei passeggeri dell'aereo, troppo poche e troppe stupide)... se ce l'ha uno stile, questo film, è quello di non avere stile. Secco. Asciutto. Documentaristico. Chiamatelo come volete, ma tutto si può dire di Sully tranne che sia emozionante, in senso stretto (pronti a vedere dieci minuti di simulazioni aeree dentro quelle cabine finte Preparatevi...)
Certo. La STORIA VERA. Quella del pilota che nel 2009 ha scelto proprio la città meno amante degli aerei di linea per fare un frontale con uno stormo di uccelli e vedersi costretto ad ammarare nell'Hudson (che è quell'acqua alla sinistra di Manhattan.
Ecco come andò:

Quando successe fu strano, stranissimo.
Perché NYC ha questo debito con gli aeroplani che non sarà mai saldato, questa ferita che non si rimarginerà mai. E quindi pensare che a NYC vengono già aerei come gatti e cani, fa sempre impressione.
E infatti nel film i rimandi al 9/11 sono molti e palesati.

Ma questa, al cotrario di quella, è una storia a lieto fine (anche se stava per non averlo, visto che dopo che Sully ha salvato 155 persone, la compagnia di assicurazioni gli ha pure tentato di dire "eccerto però adesso a noi l'aeroplano chi ce lo ripaga? I colossi della musica?" con tanto di processo e rischio licenziamento con disonore e senza pensione. Vabbé ma se succedeva era la volta che mettevano tutti su un'aereo e a pilotarlo ci mettevano l'ultimo kamikaze vivo, uno che tengono ancora in prigione da Pearl Harbor, dovesse servire...), è una storia in cui si sono salvati proprio tutti grazie alla prontezza di spirito e l'esperienza di questo tizio normalissimo qui, la quintessenza della qualunquaggine

Una storia di quelle che ti fanno vedere che l'eroismo non è solo quello dei soldati americani con il corpo dei marine, che gli eroi si possono nascondere nei più comuni dei Tom Hanks, insomma tutte quelle cose che sono uguali e opposte all'eroismo dei cowboy e dei padri fondatori. American Way of Heroism un tanto al chilo, solo che invece di quello che esce dalla battaglia senza gambe e senza testa, qui ammara sull'Hudson e si prende pure la giacca da pilota prima di uscire, mica perché è un fico, ma solo perché, come dire, fa parte del suo lavoro.
monsters inc sully off duty
La mancanza di patos, dicevo, è tangibile; ok lo so che non poteva e non doveva essere Armageddon, ma le scene dell'incidente sono troppo, come dire, placide (per quanto placida possa essere una scena di un incidente aereo). Forse però sono io abituato male e per me ogni incidente aereo deve finire con loro che si mangiano a vicenda e poi scalano le Ande.
Certo, ripensare a United 93 fa tutto un altro effetto. Vederlo a due giorni dalla squadra di calcio andata già ancora di più.
Però esci dalla sala e pur avendo la netta sensazione che Sully non sia un film fondamentale né per Eastwood, né per Hanks, né per New York, né per i film di aerei e né per te spettatore, pensi che lo sia per il concetto di "vita" in senso generalissimo. 
Ci sono - durante i titoli di coda, dell'aereo - delle scene vere in cui i sopravvissuti  veri incontrano Sully vero in un hangar vero dove ora sta l'aeroplano ripescato vero. 
Sono 155 persone in più nel mondo, persone più felici di quando erano partite, e con loro i famigliari e gli amici. Vita che ancora esiste e darà vita ad altra vita e vi(t)a dicendo. Insomma se proprio vogliamo dire una cosa iper-americanoide, Sully ti fa capire quanto dovresti apprezzare la Vita, pure se sei un semplicissimo Tom Hanks, perché magari la prossima volta che sali su un aereo alla cloche non c'è quello che sa fare l'ammaraggio. Generalmente quando sento cose del genere faccio la faccia da Clint Eastwood

ma questa volta no. Forse perché c'era Clint Eastwood a guardare. 
Comunque Tom Hanks sempre un grandissimo normale in tutta la carriera

Sstasera vado a parlare dell'infografica sui film di Aeroplani che devo fare da un anno. Intanto ripassiamo le norme di sicurezza base:

Vi lascio con una considerazione 
Pensiamo un attimo a questo
e a questo 
Che conclusione possiamo trarre? Una soltanto:
NON DATE PIÙ IN MANO UN QUALSIASI MEZZO DI TRASPORTO A TOM HANKS VI PREGO CHE FINISCE A SCHIFIO OGNI VOLTA!
Ecco cinque (+1 falso) piloti da cui farei guidare ogni aereo di linea:


martedì 29 novembre 2016

Nazi Sausage Party

Yoga Hosers

Trama: I'm hoser baby so why?

«Cosa. Cazzo. Ho. Appena. Visto.»
Questa è ormai la reazione che quel matto di Kevin Smith vuole suscitare sul pubblico quando vedi i suoi film... che poi.. film... ormai non lo sembrano neanche più. Sai cosa sembrano, sembrano dei video che lui fa per cazzeggiare, per farli vedere dopo il BBQ con gli amici, prima di una partita di hockey, hockey, ok?
Da una parte fanno cagare, sono proprio assurdi, fatti male, girati in digitale brutto, ma non con la grana grossa tipo che ne so Super8 o Telecamerina no, anzi col digitale tutto lindo e pinto che ti sembra tutto che hanno girato nella stanza accanto o in cantina... (cosa probabilissima, ora che ci penso...), dall'altra è talmente troppo triste pensare che il regista di Clerks e di altri fim più che decenti come il sempre poco ricordato In cerca di Amy, uno dei film sui fumetti(sti) più bello che mai, si sia ridotto a fare questi prodottacci mezzi horror mezzi Troma mezzi nonsapreicomedefinirli mezzi boh.
Ricordate l'altr'anno, Tusk, la storia di uno che va a intervistare un tipo strambo e viene fuori che questo è un ex medico nazista pazzo e lui finisce trasformato in tricheco (Human Centipede reloaded). Letteralmente:
Questa volta le protagoniste sono due teenagers.


Una (quella a sinistra) è la figlia stessa di Smith, si chiama Harley Quinn Smith (!), è un po' cesso e non sa manco recitare e che quindi al suo primo, e speriamo ultimo, film già si è stampata la scritta Figlia di Papà in fronte. L'altra è carinissima invece, è la figlia di Gionni Deppe e Vanessa Paradis, e FALLA PURE ESSE' BRUTTA!


Le due stanno attaccate tutto il tempo tra di loro e ai loro cellulari

fanno yoga

(fate finta che questa gif l'ho messa tra un anno quando diventa maggiorenne). 
hanno una band rock, lavorano part-time in un deli (rimembranze clerksiane, che ti mettono ancora più tristezza)

e a un certo punto scoprono che nella cantina del market abita un nazista canadese (la parte canadere è molto importante) pazzo che ha creato degli omini salsiccia alti 20 centimetri 

a forma di Hitler grasso che ammazzano la gente entrandogli nel culo.
Esattamente. Li intepreta Smith proprio, peraltro
Mi fa sempre un po' specie vedere un film la cui idea di base è così palesemente partorita da una mente sotto l'effetto pesante di sostanze pakistane purissime, con additivo di birra e amici cazzoni (Smith si crea sempre una combriccola di attori con cui lavora, solo che una volta erano Matt Damon e Ben Affleck, adesso sono Justin Long e quel cicciopalletta del ragazzino del Sesto Senso e altra gente che sembra già arrivata a fine carriera ancor prima di averla davvero iniziata) intorno a un tavolo a fare a gare di chi spara le idee più sceme e assurde per un film, come fanno ad esempio quelli del Rat Pack (sempre salsicce vengono fuori, ah, gli uomini e il loro rapporto con la salsiccia). 
Però dal cazzeggiare con gli amici a farci davvero un film, dovrebbe almeno passare una notte e un giorno di lucidità. Anche due.
Poi oh, non è che gli spunti di un film come Bad Taste (per fare il primo esempio che mi è venuto in mente perché l'ho rivisto da poco per fare una STUPENDA RECENSIONE SU FAME FANZINE! COMPRATELA! Oppure sfogliatela ma non è la stessa cosa.
Fame #4 - Bad Taste
siano poi tanto diversi, qui ci sono uomini salsiccia assassini, lì c'erano alieni brutti che venivano sulla Terra per trasformare gli esseri umani in hamburger. E anche il grado di caciottaggine gore e comica cazzone era uguale, se non peggio:

ma le due cose non vanno minimamente confuse. Non sono neanche lo stesso sport. 
Questo film è solo Kevin Smith che fa un timone olandese a Gionni Deppe:

Mentre le due figlio sono costrette a guardare. Bella immagine eh? 

Yoga Hosers non ha nulla a che vedere con la fantasia pazza e fumettosa e piena di spunti anche stramboidi di cui Smith ha riempito in certi suoi film. Quella c'era ed era gustosissima in un film come Dogma, ma adesso è solo un vecchio che pensa di capire i gggiovani di oggi solo perché presenta i personaggi con delle schermate di un simil-social, fa apparire le scritte tipo PAW! KAPOW! BOOM! durante il combattimento finale (fatte malissimo peraltro, vatti a rivedere Scott Pilgrim, allora...), e perché parlano per frasette fatte o accenti strani. 
Kevin Smith, si sa, è un appassionato ai limiti dell'ossessione di fumetti e roba da nerd, tanto da essere diventato lui stesso un fumetto, ma non quello fico di Clerks o Jay & Silent Bob disegnato da Jim Mahfood, no, più lui cinquant'enne che si veste ancora e SEMPRE con la maglietta da hockey 

con Fat Man cucito sopra per ricordare quando era grasso troppo

Uno che più gli dicono che fa film brutti, più li imbruttisce solo per il gusto di fare quello col dito medio alzato, che a cinquant'anni è un comportamento giusto un po' infantile, no? Il film è ovviamente dedicato ai critici che lo perculano, e lui infatti che fa, fa finire tutto con una vendetta contro i critici, che se c'è una cosa che non devi MAI fare è prendertela coi critici, che poi ti rovinano il triplo.
Certo anche mettersi un mirino in testa e aspettare i cecchini non è una mossa tanto furba. Insomma, tra i protagonisti c'è proprio Gionni Deppe conciato così:

Nei panni e nasone e accento francese del suo personaggio più ridicolo di sempre (e dire che ne ha fatti, ormai fa solo quelli, ci tiene talmente tanto che rovina anche film altrimenti fichissimi). Ma come si fa? Qualcuno li fermi! Se non ci riesce qualcuno che ama i film ci provi qualcuno che ama i fumetti!
Come? C'è un cameo di Stan Lee?

Evvabbéddai.
È un po' triste pensare che, a conti fatti, e rivisto poco fa per il CHICKENBROCCOLISCOPE, dopo almeno dieci anni dalla volta precedente, l'unico vero grande film di Smith sia stato Clerks, il suo primo film. Non si è mai più ripetuto (di certo non con orrende cose tipo Clerks 2, Cop Out e l'episodio di Holidays di qualche mese fa, e neanche con cose carine come Zack & Miri make a porno o la trichecofollia di Tusk) e credo che non ci sia davvero più speranza: il prossimo film di Smith chiuderà la trilogia horror canadese e si intitolerà Moose Jaws. 

Mi pare superfluo continuare.

lunedì 28 novembre 2016

28 treni dopo

Train to Busan
Trama: Binario morto

ZOMBI ON A TRAIN! Già erano stati in aereo, ricordate, ora causa delle ristrettezze economiche devono viaggiare
Prendete 28 giorni dopo (ad oggi ancora uno dei più grandi zombi movie di sempre) perché qui gli zombi corrono come dannati e ci diventano a pochi secondi dal mozzico
mischiatelo con World War Z (che comunque a me non era dispiaciuto) perché questi zombi sono capaci di creare delle piramidone umane che paiono il branco di lupi di Cicogne in missione, capace che in Train to Busan 2 si trasformano in un robot gigante
Viene da sé che vedi questo 
e pensi alle 8 di mattina della Linea A di Roma di un qualsiasi giorno della settimana
 
Comunque portate tutto in Corea e avrete un film di zombi che è una bomba nucleare in quanto a regia e scene assurde
 
Dove gli zombi sono proprio dei cattivi figli di puttana che non perdonano, virulenti, scatenati, tantissimi, ti inseguono finché non ti hanno mozzicato le chiappe.
Plot che sembri averlo letto mille volte, ma che quando stai sul treno funziona sempre. Su un treno per Busan si ritrova varia ed eventuale umanità, tutti tipici prodotti di una sceneggiatura quasi infantile: ci sta il padre che lavora troppo e la figlia trascurata - se fanno il remake americano questo lo fa Jim Carey, ci sta la squadra di baseball, ci sta il barbone, ci stanno le vecchine, ci sta lo stronzo che pur di salvarsi butta gli altri addosso agli zombi
tutti nei vari scompartimenti la prima classe costa won la seconda cento la terza paura e spavento
Apri, non vedi che busan.


Evvabbè.


Fuori dal treno scoppia l'apocalisse zombi, quella che in tre ore è già un macello. Un infetto fa in tempo in tempo a prendere il treno

e da quel momento macello. Fuori
e dentro
La ragazza morta del treno.
Il film, come avete visto dalla marea di gif, è fichissimo quando si tratta di far fare agli zombi le cose da zombi, tutti belli compressi nei vagoni che certe scene mettono impressione vera
ma quando poi si prendere le pause, e deve reggersi sulla recitazione degli attori, be' quello è tutto un altro paio di maniche. C'è sempre questo gap tra la ficaggine (comunque occidentalizzata) che riescono a raggiungere con regia ed effetti speciali che non sfigurano di fronte al migliore dei blockbuster


e che invece fa un contrasto astruso con certe facce che fanno mentre recitano che pare che ti stanno prendere in giro. Sono situazioni, particolari, momenti che sembrano bloopers

e situazioni che non vedevamo dal secondo tragico Fantozzi
Sembra proprio esserci dell'imbarazzo nei modi, nei visi, in tutto, proprio nel loro essere vivi ed occupare uno spazio fisico nel mondo. Lo dimostrano recitando, e non:
Non riescono proprio ad essere FIGHI.
Quando ci sono quelle scene di combattimento che magari dovrebbero gasarti
niente. Finisce che non hanno
È una questione di muscolarità (altra parola che può essere adattata a mille utilizzi, come il in cucina), non riescono ad averla. L'ultimo che ci riuscì era OldBoy (come mi minimo mi aspetto un esperto (mi asperto, quindi) di cinema koreano che nei commenti mi fa una lista di dieci film pazzeschi koreani di botte koreane).
Comunque due ore sono troppe per qualsiasi viaggio, anche quello con gli zombi. Certo se ripenso al viaggio che ho fatto proprio ieri e quella davanti che da Bologna a Roma ha SOLO PARLATO DEGLI STRACAZZACCI SUOI (per nulla interessanti, peraltro...) quello con gli zombi mi pare un posto in prima classe carrozza silenzio:

Stiamo vivendo un momento in cui la moda degli zombi ha fatto in tempo a scoppiare e a morire e, mi pare, ancora non è resuscitata. Walking Dead è l'unica cosa rimasta, ma la vedo spirare inesorabilmente, non l'ha risvegliata neanche l'arrivo del supercattivone Negan.
Ma il momento senza zombi è il nostro momento (derivativo dall'America), perché Train to Busan invece è stato il MAGGIOR incasso della Storia del cinema coreano. Maggiore. Di sempre. 
Già c'è un prequel animato, immagino che da questo momento in poi partiranno convogli pieni di non-morti per tutte le città della Corea, Train to Ulsan, Train to Pusan, Train to Incheon... pare il bollettino dei treni per il Veneto.
I Koreani scoprono gli zombi, questo è il risultato

Tutta colpa della mamma di Bambi che non era morta manco per il cazzo