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giovedì 24 novembre 2016

CHICKENBROCCOLI & MARGHERITA alla FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 • Giorni 4 e 5

E quest'anno è andata così, è andata strana, è andata con una partenza a bomba (nel senso che la bomba ero io che la prima volta nella stessa sala con Margherita per poco non scoppiavo per l'emozione che poi ci facevano la gif come quella di Akira, solo che al posto di Tokyo 2020 ci stava Roma 2016). Poi un seguito che proprio si è quasi spaccato il mondo in due perché DI NUOVO un altro film nella stessa sala con Margherita ma ci avrestii mai e poi mai creso? Io no. 
Poi è successo che al terzo appuntamento lei non c'era, e io le avevo anche tenuto il posto con la giacca! Sai quando tieni il posto con la giacca? È una cosa che odio fare perché quando sto dall'altra parte, cioè dalla parte di quello che arriva e trova i posti occupati dalle giacche, io penso MA STICAZZI DELLA GIACCA TUA MO' QUI ME CE SIEDO IO ECCHELLALERO che l'amico tuo arriva quando cazzo je pare tanto ci sta giacca che gli tiene il posto se se voleva sede arrivava in orario non mandava giacca a prende il posto! (attenzione: il pensiero potrebbe avere altre parolacce aggiunte. Non valido se chi ha messo la giacca è carina.) E insomma però quando sei tu a mettere la giacca (Per Margherita poi!) ti senti molto in colpa, te ne stai lì a fare il vago sperando che nessuno ti faccia la fatidica domanda: È libero? Come quando vedi una vecchia incinta zoppa e cieca che sale sull'autobus ma tu il posticino seduto non glielo vuoi proprio dare, sai no quelle volte... 
Ovviamente tutto il discorso non vale quando becchi la gente che mette la giacca a posto 1, poi si siete a posto 32 e così occupa TUTTA la fila per gli amici suoi.
Insomma giacche o non giacche, finisce che per quest'anno Margherita vi saluta e scappa via, perché sì. E quindi rimango io, che non vi basto?! Ah perché allora venite qui solo una volta l'anno quando c'è lei? Cioè tipo come quando inviti una coppia ma in realtà uno dei due ti sta sul culissimo ma che devi fa', so una coppia. No, non sto ammiccando. Purtroppo io e Margherita non siamo una coppia. Almeno che lei sappia. 
Mi sa che tutta quella storia dello scleroderma infestante del legno non è proprio l'allegoria giustissima per fare colpo. Strano perché sono degli esserini così teneri
Comunque la verità è questa volta, A'A FESTA DER CINEMA DE ROMA, in questo splendente 2016, è stata proprio sottotono, e già il tono di quando è in tono è un tono kaki tendente al grigiotopo; insomma non ce l'ha mai avuto questo grande smalto di quelli rossi scarlatti affascinanti, non me ne vogliano quelli che ogni anno fanno il poster che copia quelli di Venezia o Cannes, dài ammettiamolo eddài.
Lo dimostrano i due ultimi film che ho faticosamente visto al giorno 4 e al giorno 5.
Al giorno 4 ho visto:
The Accountant
Trama: Chi s'accountant non gode

Un film in cui Ben Affleck sbaglia praticamente tutto.
Ora, a parte che l'ho visto un mese fa e mi ricordo poco e nulla, 
Vediamo cosa ricordo
- Ben Affleck fa uno che da piccolo aveva la sindrome di asperger, o era proprio autistico
- Il suo autismo lo aiuta a diventare mago dei numeri
- Il suo essere mago dei numeri lo aiuta a diventare contabile
- Il suo essere contabile lo aiuta a diventare il tesoriere dei più grandi criminali del mondo, dai mafiosi italiani, ai terroristi arabi, agli yakuza giapponesi
- Il suo essere contabile lo aiuta a diventare il tesoriere dei più grandi criminali del mondo, dai mafiosi italiani, ai terroristi arabi, agli yakuza giapponesi, lo costringe ad essere anche superesperto di arti marziali, un cecchino eccellente, un pilota provetto
Mi sfugge la linea temporale che porta da autistico a tesoriere della mafia, ma tant'è.
- Vive una vita fatta di regole ferree e ha una roulotte dove ci dorme da solo perché di notte fa dei rumori col naso (la famosa roulotte russa) con dentro dei quadri da milioni di dollari che se li guarda gli fanno passare le crisi autistiche tipo mettere in ordine le uova
- Si innnamora di una tizia, amore aspergeroso ovviamente (controllare)
- Per il bene della tipa mette a repentaglio la copertura (controllare)
- Un killer arcinemico che lo vuole ammazzare per tutto il film alla fine è il fratello (controllare) recitato come fosse uno scemo da quello di Walking Dead e Punisher che di solito è fichissimo e muscolare qui va in giro con un gilet piumino. Un. Gilet. Piumino.
Poi che altro c'era? Sai che mi ricordo davvero poco altro. Ah sì:
- Ci sono delle scene di botte che vorrebbero tanto ma tanto essere degne del confronto con la serie Bourne (dell'amico Matt), ma proprio non ce la fanno
- La sorpresa finale, anche se ce l'avevi avuta davanti agli occhi tutto il tempo, potrebbe sorprendere (controllare se mi sono sorpreso solo perché erano le 00:15 di un qualunque giovedì).
Un film sbagliato su tanti fronti, primo fra tutti quello di farti scordare di averlo visto.
Ben mi sta!
Qualcuno ha fatto anche una fan art ma mi sa che era Bruce Wayne e ha sbagliato titolo
Il giorno dopo, ormai vinto dalla disperazione, perché A'A FESTA DER CINEMA DE ROMA non era più la stessa dopo aver visto due film due con Margherita, tutto era grigio, come un film in bianco e nero, infatti la mia faccia era proprio questa:
Questa citazione corta (!) era per introdurre l'ultimo film visto (forse proprio l'ultimo della storia di CB A'A FESTA DER CINEMA DE ROMA?), un biopic del più grande regista tedesco pure se era austriaco me lo ricordo che dovevo dirlo all'esame di Cinema 1:
Fritz Lang
Trama: Fritz Lagn

E con una delle Trama: che mi ha fatto ridere da solo più clamorose di tutta la storia di ChickenBroccoli penso di aver detto tutto.
Sarà stato pure il più grande espressionista, ma questo film fa fare questa espressione tutto il tempo:
Era pazzo, alcolista, drogato, violento, despota, ha avuto anche un'accusa d'omicidio di moglie in combutta con amante quasi sicuramente scampata solo grazie alla celebrità, e tutte quelle cose che sono perfette per farne uscire un biopic coi fiocchi, invece niente.
Poi il film si concentra sul rapporto morbosetto che Fritz instaura con un serial killer in quel momento molto celebre sulla cronaca, diventandone quasi amico (l'amico Fritz, infatti). Rapporto che sta alla base della nascita di M, un film che, non sapevo, fu un vero instant movie, girato in fretta e furia per farlo uscire prima del verdetto del processo. Poi dici delle fiction italiane.
Peccato che nonostante il personaggio, il film sia di una noia mortale, recitato da cani, girato con l'iPhone. 3.
L'ho capito per che sta quella M. Per Merda.
CIAO ROMA! CIAO FESTA DER CINEMA! Ci vediamo l'anno prossimo? Il punto interrogativo non è messo a caso.
E CIAO MARGHERITA! Ovunque tu sia ricordati che quando vuoi ho tante giacche.

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