lunedì 21 novembre 2016

Equalsitalia

Equals
Trama: Equals casca l'asino

Da quando è successa quella cosa che il cinema cinese ha fatto più soldi che quello americano, sta succedendo un mezzo casino, se non proprio completo. 
Film che a malapena riescono ad arrivare al proprio finale senza causare vittime come Warcraft si beccano sicuro un sequel perché in Cina hanno fatto i fantamiliardi.
Attori una volta conosciuti come "sono bravo, bello, intelligente, frequento le compagnie giuste e magari un giorno vinco anche un oscar" come Matt Damon si impelagano in film davvero improbabili come questo:

E, senza che tu ti accorga che sono film che "vantano" una produzione (o proprio di soldi o come scelta di location e mano d'opera) per la maggior parte cinese almeno fino a quando durante i titoli di coda iniziano ad apparire tutti nomi tipo Cin C'han Pai, Fur Gon Cin, Chon Full.
Quindi adesso i cinesi vogliono tutta una filmografia loro, ma americana come stile e tematiche, come quando fanno le app che ti allargano gli occhi, vogliono occidentalizzarsi. E cosa succede quando hai un cast e un regista (e presumibilmente anche il catering sarà tutto hamburger e patatine, mica pollo con le mandorle e nuvolette di gamberi) ma porti tutti a girare a Singapore che ok proprio Cina Cina non è ma non è neanche Los Angeles insomma? 
Succede che questi film diventano copie. Il che se pensi a Piazza Vittorio ha anche una sua logica. 
Una volta ci sono andato in Cina. Mi hanno detto: portati i vestiti che hai che ti stanno bene perché li dai ai sarti e quelli in un giorno te li rifanno uguali con le stoffe che vuoi tu. Ancora le uso le giacche cinesi, che se ci pensi meglio, quando poi vedi queste gigantesche sartorie, non sono copie proprio per nullla, cartellino MADE IN CHINA anche su capi firmati anyone?
Insomma i film "cinesizzati" sono copie. Fanno parte di una filmografia che ripropone e ricicla, ben oltre il sequel o lo reboot, sono proprio film già visti, rifatti.
Equals è la summa al negativo di questa politica. Basta raccontare in due parole il plot: In una società futura distopica e dispotica (e già qui, che novità...) i sentimenti sono crimini, quindi gli uomini non ne provano più grazie a una mutazione genetica gli scienziati dell'università di qualche stato (gli stessi che dicono sempre che se sei pigro sei più intelligente, se sei disordinato sei più intelligente, se sei scemo sei più intelligente). Solo che una malattia risveglia i sentimenti, se te la becchi inizia ad amare. In effetti paura.
Gli uomini vivono una vita piatta fatta solo di routine lavorativa, zero svaghi e scambi con il prossimo limitati a un qualche "buongiorno". In più sono tutti vestiti di bianco.

Guarda, con la sola differenza che io vesto di nero e non di bianco, non ci vedo poi 'sto dramma.
Due ragazzi contrarrano la malattia, si innamoreranno e dovranno combattere contro tutto e tutti per vivere il loro amore. 

Ah be', ora sì che si comincia a intravedere qualcosa di originale, sì, sì. Il sarcasmo è permesso in questa società?
Capite voi che già con una trama così la domanda non è più perché loro l'hanno fatto, ma perché io l'ho visto, nessun cinese è venuto a casa mia offrendomi una fornitura di involtini primavera per un anno. Che comunque non avrei accettato.... fosse stata di ravioli alla griglia sì.
In quanto a originalità (di storia e messa in scena) mi basta scartabellare velocissimamente l'archivio broccolo per trovare almeno due film che partono dallo stesso identico presupposto. Primo fra tutti L'uomo che fuggì dal futuro

film graphics films robert duvall george lucas
e poi The Island. 

Ecco, Equals pare proprio The Island, senza le esplosioni e al posto di quei due fichi di Ewan McGregor e Scarlett Johansson, due tipi con il fascino di due moscerini nella stagione degli amori come Nicholas Hoult (Bestia dei nuovi X-Men, ma anche il bambino di About a boy, vedi come crescono) 

Kristen Stewart, mai così lessa dai tempi di Twilight.


Tutto sembra già visto mille volte sin dagli anni 70 (e siamo sempre al solito discorso che se leggessi novelle di fantascienza anni 50 troverei già tutto pure lì), ma superato questo problema dell'originalità - "Nulla di oliginale si clea mai", dice il plovelbio del vecchio saggio ChickenBloccoli - Equals ha un brutto difetto insopportabile: ti fai veramente due coglioni così.

È noioso, verboso, finto-stiloso. Roba che allora ti riguardi Equilibrium o Aeon Flux o Ultraviolet (che con Equals condividono quella visione di futuro in cui un Grande Fratello qualunque controlla la società e dei tizi si ribellano) e almeno ci sono gli spari e le tutine di pelle su gente ben più figa di Hoult e Stewart, tipo la Theron, Bale e la Jovovich.
Oppure se vogliamo andare a vedere una società in cui i sentimenti sono banditi, meglio vedersi quel pazzo film di The Lobster.
Se il futuro del cinema, come dice anche Variety in questo articolo che tanto non leggerete poi dite a me che scrivo troppo e clamorosa cover

è di vedere film cinesizzati, l'unico riso che ci si stamperà in faccia sarà quello alla cantonese.
Faceva ride? Ne ho un'altra buonissima: Sono un cinese felice al mare. Lido.

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