The Infiltrator
Trama: Quel bravo infiltrato
Facciamoci a capì, 'sto Chicken un po' regalato lo è. Lo ammetto.
Perché il film è il solito film di criminalità, droga che ha avuto in Scorsese il suo massimo esponente degli ultimi 50 anni, poi un rigurgito anni 2000, poi è arrivata la moda pure in Italia che ha ricordato i suoi Anni Settanta di Piombo da Nord a Sud, e ora padroneggia nei serial Tv, che ormai sembra che la criminalità sia bella anche se fa male e torneremo ancora a sparare a farci fare le bare, le bare dal carabiniere.
In questo periodo tira la cocaina (!), tira Narcos, tira Pablito e tutta quella storia del Cartello di Medellin che comunque io non mi tolgo dalla testa che questo c'entri qualcosa
E allora ecco la storia vera verissima certo come no di un infiltrato (Bryan) che entra nel cartello della droga e finisce col volere più bene ai trafficanti che alla sua famiglia.
Ovviamente il corto circuito è costante. Come fai a vedere un film con Cranston che parla di droga, traffico, pistole, che ha a che fare con criminali cattivissimi, a cui sparano addosso, e che si incattivisce sempre di più perché l'unico modo di sopravvivere è essere sempre più come loro, e non pensare tutto il tempo al caro, dolce, placido Walt?
Impossibile. E infatti secondo me il film ci gioca pure un po' sopra. Non che ci siano inside joke evidenti o chissà che riferimenti a BB, ma è ben consapevole del bagaglio che Cranston di porta dietro, e lo sfrutta per pura osmosi.
Certo poi lo vestono tutto elegante
(non c'entra nulla ma dovevo metterla, questa scena con Sam Rockwell di Iron Man 2,
era troppo troppo troppo un mash up facile, non ho resistito)
e il personaggio si comincia a distanziare dalle camicie improponibili e le mutande di Heisenberg.
Devo dire che, nonostante Cranston sia sempre sopra la media attoriale generale, questa volta si ha l'impressione che sia un po' troppo adulto per la parte, non ho detto vecchio, ma più che altro per rispetto, però vabbé, è solo un'impressione che viene fuori ogni tanto, per il resto è talmente un piacere vederlo alle prese con le cose del cartel, coi criminali pazzi e quelli invece tutti seri e quindi ancora più pericolosi, con la moglie che subisce il suo cambiamento e con l'ansia di non sapere se quello che hai di fronte sa o no che sei un infiltrato (funziona ogni volta, la scena del boss che fa domande strane e l'infiltrato pensa che lo stia coglionando prima di fargli saltare il cervello, ogni volta) che l'impressione passa subito.
Devo dire che, nonostante Cranston sia sempre sopra la media attoriale generale, questa volta si ha l'impressione che sia un po' troppo adulto per la parte, non ho detto vecchio, ma più che altro per rispetto, però vabbé, è solo un'impressione che viene fuori ogni tanto, per il resto è talmente un piacere vederlo alle prese con le cose del cartel, coi criminali pazzi e quelli invece tutti seri e quindi ancora più pericolosi, con la moglie che subisce il suo cambiamento e con l'ansia di non sapere se quello che hai di fronte sa o no che sei un infiltrato (funziona ogni volta, la scena del boss che fa domande strane e l'infiltrato pensa che lo stia coglionando prima di fargli saltare il cervello, ogni volta) che l'impressione passa subito.
Per il resto siamo ampiamente nella routine di questi film, dove Donnie Brasco rimane un esempio ancora esemplare e The counselor resta una merda inguardabile.
The Infiltrator è più di una volta banalissimo e va sempre sul sicuro in ogni scena e personaggio: il compadre poliziotto portoricano buono di cuore (qualcuno ha detto Gomie?), lo spacciatore col grilletto facile, Pablito (che viene solo nominato, non avremmo retto un altro Pablito al cinema, non lo avremmo proprio retto)
che pare fatto con lo stampino. Ma è un buono stampino, ancora non da buttare. È come accettare le regole delle commedie romantiche o dei film sportivi, stesse scene, stessi personaggi, si chiama genere, biatch.
Se vi va andate sul solito sito di riferimento quando si parla di STORIA VERA a leggere quali cose del film sono vere e quali no, ma dopo averlo visto altrimenti è spoiler.
Fa bene ritrovarsi lui in giro per i film, è sempre bellissimo:
e fa ridere che per almeno 6 ore tutti hanno creduto che questa locandina fosse vera
Bryan rimane un attore bravissimo, che probabilmente non si staccherà più di dosso Mister White, ma che merita tutto il successo che ha.
Vediamolo fichissimo in queste foto desiderando ardentemente di arrivare anche noi (le lettrici lo desiderino ardentemente per i loro mariti, compagni, fidanzati, amanti) così a sessant'anni:
Lo sapete che ha sessant'anni no? L'avete visto questo, no? NO!? Vedetelo:
Top 7 infiltrati che non possono pensare di guardare la criminalità negli occhi senza che la criminalità guardi loro e dica "che te lo dico a fare":
Top 7 infiltrati che non possono pensare di guardare la criminalità negli occhi senza che la criminalità guardi loro e dica "che te lo dico a fare":
Posso consigliare un seguito che mi sembra proprio geniale? La storia di un uomo che deve far venire alla luce le malefatte del cartello delle lavanderie a ore:
Nessun commento:
Posta un commento