Arrival
Trama: Arrival i mostri
Arrival arriva e porta con sé due interrogativi per me interessantissimi. O meglio, una teoria e un interrogativo.
La teoria: la lingua che parliamo determina le nostre azioni.
Ci credo. Mi piace. Mi sembra una teoria con una base solida. Perché insomma proviamo un attimo a immaginare, chessò, i nazisti parlare portoghese. Dài, non avrebbero convinto nessuno, non avrebbero fatto paura a una mosca.
Tedesco: ACHTUNG! Jetzt werden wir Sie alle töten!
Senti, senti che paura...
Portoghese: CUIDADO! Agora vamos matar todos vocês!
Dài su...
Tedesco: ACHTUNG! Jetzt werden wir Sie alle töten!
Senti, senti che paura...
Portoghese: CUIDADO! Agora vamos matar todos vocês!
Dài su...
Questo per dire che sì, secondo me la lingua parlata può determinare le scelte o comunque l'indole (che determina le scelte).
Pensa agli italiani. I veneti che anche quando non bevono parlano come ubriachi, i romani che anche se ti dicono buongiorno sembra che ti stanno sempre coglionando, i sardi che... boh, valli a capire i sardi. Tipo a me piacciono le ragazze con gli accenti. Ah, non era questo di cui si stava parlando?
Pensa agli italiani. I veneti che anche quando non bevono parlano come ubriachi, i romani che anche se ti dicono buongiorno sembra che ti stanno sempre coglionando, i sardi che... boh, valli a capire i sardi. Tipo a me piacciono le ragazze con gli accenti. Ah, non era questo di cui si stava parlando?
Si stava parlando del fatto che l'idioma ci modella, e non il contrario, e quindi, continua la teoria, se imparassimo un'altra lingua e iniziassimo a parlare solo quella, potremmo in un certo senso resettare il cervello.
Mi piace.
Mi piace.
Poi c'è l'interrogativo: tu, se potessi conoscere il futuro e sapere che una tua certa scelta porterà a un finale tragico, ma il viaggio fino a quel finale sarà pieno d'amore, di gioia e di vita, sceglieresti lo stesso di farla, quella scelta? Lo faresti quel viaggio? (Non c'entra nullaTitanic).
Non rispondere di getto, perché guarda che è difficile eh! Ovviamente si parla di anni, non è che se ti dico che buttarti da un palazzo ti regala 10 secondi di Paradiso ma poi ti spiaccichi vale, parlo di anni di Bellezza che però finiscono in Tragedia, e la cosa peggiore è che tu lo sai. Sai quello che ti aspetta, perché tu conosci il futuro.
Ecco, Arrival è un film di fantascienza che unisce molti elementi tipici e ne crea uno tutto soomato originale, proprio come sempre le stesse parole messe in posti diversi creano frasi sempre nuove. Tutto il contrario della matematica, o no?
Ci sono gli elementi simil-Independence Day, ma proprio quelli: 12 navi gigantesche (alte 400 metri!) a forma di stimolatore clitorideo
appaiono in dodici parti del globo
con la gravità tutta loro tipo Tagadà
e un design minimale e cavernoso (Filosofia. Filosofia a pacchi.)
Dentro ci sono degli alieni e sono schifosi, hanno sette gambe, sono eptopodi
Ci sono gli elementi simil-Independence Day, ma proprio quelli: 12 navi gigantesche (alte 400 metri!) a forma di stimolatore clitorideo
appaiono in dodici parti del globo
con la gravità tutta loro tipo Tagadà
e un design minimale e cavernoso (Filosofia. Filosofia a pacchi.)
Dentro ci sono degli alieni e sono schifosi, hanno sette gambe, sono eptopodi
e a guardarli sono proprio minacciosi e rettilosi e multipiedosi come ce li aspettiamo dai film in cui gli alieni arrivano e ci spaccano il culo finché l'eroe di turno non li rimette in riga. E questa peraltro è una scelta ben precisa, perché la minaccia fisica può anche non corrispondere a quella reale, è la solita regola del Signor Tono e del Signor Ivo. O anche di Hodor o Hagrid, per dire.
Poi ci sono gli elementi della fantascienza un po' più autoriale. Il primo debito da pagare è senza dubbio con Incontri ravvicinati del terzo tipo, sì perché questi alieni non sono cattivi neanche un po', anzi vogliono solo parlare. Vogliono parlare capito. Come quando ti dicono "vediamoci, dobbiamo parlare" e tu proprio preferiresti essere investito da un Tir e farti tutta la A1 sul cofano piuttosto che "dobbiamo parlare".
Ma come fai se arrivano gli alieni e vogliono solo parlare? Non puoi chiamare Will Smith o usare l'harmonizer come l'altra volta con le lucini e le notine, questi calamaroni giganti sputano inchiostro e scrivono a cerchi:
Devi chiamare una linguista, una vera, di quelle esperte di scrittura, calligrafia, lettere, parole, frasi. Devi chiamare Amy Adams. E poi già che ci sei chiami anche Jeremy Renner nel ruolo di scienziato buonissimo che un po' di LOVE (parola universale per intendere una cosa di fantascienza che non esiste) ci sta bene
Poi ci sono gli elementi della fantascienza un po' più autoriale. Il primo debito da pagare è senza dubbio con Incontri ravvicinati del terzo tipo, sì perché questi alieni non sono cattivi neanche un po', anzi vogliono solo parlare. Vogliono parlare capito. Come quando ti dicono "vediamoci, dobbiamo parlare" e tu proprio preferiresti essere investito da un Tir e farti tutta la A1 sul cofano piuttosto che "dobbiamo parlare".
Ma come fai se arrivano gli alieni e vogliono solo parlare? Non puoi chiamare Will Smith o usare l'harmonizer come l'altra volta con le lucini e le notine, questi calamaroni giganti sputano inchiostro e scrivono a cerchi:
Devi chiamare una linguista, una vera, di quelle esperte di scrittura, calligrafia, lettere, parole, frasi. Devi chiamare Amy Adams. E poi già che ci sei chiami anche Jeremy Renner nel ruolo di scienziato buonissimo che un po' di LOVE (parola universale per intendere una cosa di fantascienza che non esiste) ci sta bene
Quindi Lois Lane se la fa con Occhio di Falco, chissà cosa pensa Superman, che poi è alieno pure lui eh. Qui gatta ci cova.
Insomma i due prendono contatti con gli alieni e ne diventano i maestri elementari con l'aiuto di lavagnette dove scrivono i concetti fondamentali dell'umanità:
E altre cose
E come gli alieni iniziano a capire la lingua terrestre (l'inglese in questo caso, ma passa anche un bel messaggio di collaborazione di tutto il globo) Amy e Jeremy (JerAmy) iniziano a imparare quella aliena, e se teniamo presente la Teoria espressa all'inizio, che imparare una lingua resetta un cervello, allora imparare una lingua aliena cosa comporterebbe?
Non posso andare avanti senza rovinare il film a chi lo vedrà, e spero in molti perché il consiglio è andateci, perché Arrival è un film di fantascienza dotto, filosofico come fu Interstellar, ma con un finale meno "amoroso", o meglio, il finale "amoroso" è sviluppato su piani fisici e temporali che emozionano di più, paradosso compreso.
Esatto, piani fisici e temporali. Non fatemi andare avanti che ve lo rovino davvero.
Un film ambizioso come lo sono quelli della nuova fantascienza filosofica (ri)lanciata nell'iperspazio hollywoodiano proprio da Nolan (che è ben diversa dalle cazzate di alieni al sapor di anni 90 e alle storie d'amore uguali uguali a qualsiasi film amoroso solo che nella galassia), ambizione che Villeneuve gestisce benissimo, d'altronde ha già ha mostrato il suo valore registico in Prisoners e in Sicario. Ci fa ben sperare per Blade Runner, anche se personalmente non me ne frega niente perché non ho alcun mito del primo. ERESIA?! Fosse stato un film polacco, forse... Come si dice sarcasmo in swahili?
Comunque tra la Teoria e l'Interrogativo è un film che mi ha costretto ad addormentarmi con delle domande. Io che scelta avrei fatto?
Certo a ben pensarci la cosa non mi avrebbe riguardato mai perché COL CAZZO che vado nella nebbia con quegli alieni schifosi, ma pussa via brutto alieno, perché non li facciamo fritti 'sti moscardini giganti?
Non fanno più quei begli alieni di una volta:
Non fanno più quei begli alieni di una volta:
Anzi le fanno, ma ti ammazzano.
Che poi guarda che la lingua di questi alieni è facilissima non si capisce perché hanno chiamato i linguisti, bastava uno di Trastevere, Roma.
O.
O!
OOO! DICO A TE! ASTRONZOOO O O!
Facilissima.
Che poi guarda che la lingua di questi alieni è facilissima non si capisce perché hanno chiamato i linguisti, bastava uno di Trastevere, Roma.
O.
O!
OOO! DICO A TE! ASTRONZOOO O O!
Facilissima.
Arrival è di certo il film da vedere della settimana, forse addirittura del mese. Non so bene se sarà anche dell'anno, è iniziato da troppo poco tempo questo 2017 per dirlo, e si sa che inevitabilmente Gennaio cade nel dimenticatoio una volta arrivato Novembre, quando si comincia a pensare agli Awards (che poi io, come vedete, ci stia già pensando, è un altro discorso, fatto proprio in un'altra lingua).
Amy Adams ha lisciato la sua ennesima candidatura ai Golden Globe (la 4a, con altri due vinti), se venisse candidata all'Oscar e lisciasse anche quello per l'ennesima volta (sarebbe la sesta) direi che possiamo tranquillamente farne la nuova Leonardo Di Caprio in quanto a bullismo telematico (peraltro inutile visto che a conti fatti sono loro ad abitare nelle ville con dieci piscine e a fare il lavoro più bello del mondo).
Arrival qualche illustrazione un po' meh, ma vabbé:
Amy Adams ha lisciato la sua ennesima candidatura ai Golden Globe (la 4a, con altri due vinti), se venisse candidata all'Oscar e lisciasse anche quello per l'ennesima volta (sarebbe la sesta) direi che possiamo tranquillamente farne la nuova Leonardo Di Caprio in quanto a bullismo telematico (peraltro inutile visto che a conti fatti sono loro ad abitare nelle ville con dieci piscine e a fare il lavoro più bello del mondo).
Arrival qualche illustrazione un po' meh, ma vabbé:
Comunque se domani gli eptopodi di Arrival arrivano in Italia io non gli mando Amy Adams, gli mando Enrico Brignano:
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