Vi presento Toni Erdmann
Trama: Little Big Toni
Leggo testuali sulla locandina italiana "Un padre così non lo avete mai visto". Ecco, vero per niente, perché, al cinema, un padre così l'ho visto mille volte.
Immaturo, caciarone, inadatto, imbarazzante, dolce, di gran lunga migliore di quelli tutto lavoro ed educazione che si credono padri modello, incapace di mantenere un rapporto con la figlia - donna in carriera algida e scostante - se non attraverso la buffoneria. Francamente un personaggio così non è nuovo per nulla. Voglio dire:
per non parlare di lui:
e al limite pure lui, non è che gestiva la sua paternità al massimo proprio:
Se lo guardi bene - e ce ne vuole a guardarlo bene perché dura quasi tre ore di cui almeno una, se non di più, del tutto inutile (sì! ho appena detto che c'è un'ora di film inutile! teoria che va a braccetto con quella volta che dissi "un film dura quanto deve durare"... da qualche parte l'ho detto, vai a ricordare dove) - Toni Erdmann, film tedesco multipluriiperpremiato (è arrivato fino alla candidatura all'oscar), non brilla in originalità. E neanche in ritmo.
Tre ore. Tre ore sono tante, ma tante che aiutami a dire tante, e qui, vi assicurano, percepite sono sei.
Lungo, (spesso) noioso, a tratti persino incocludente. Che uno si dice pure: "Sono i film europei. È colpa mia. Sono io che non sono abituato a questo ritmo, a questa cadenza, a queste scene un po' "boh", sono io è colpa mia", e intanto ti cala la palpebra.
Ma poi ci sono quelle quattro scene (che sembrano pure tante da ricordare, mica sono tanti i film con addirittura quattro scene memorabili, ma su tre ore vi assicuro che non lo sono). Quattro singole scene che risollevano l'attenzione e, cosa più importante, l'emozione, anzi le emozioni.
Tralasciando il disgusto per l'inaspettata scena del cupcake (che potrebbe essere annoverata in quelle scene cibo-sesso disturbante tipo burro-parigi e pollo-mcconaughey), si provano divertimento e imbarazzo per la scena della festa, quasi rabbia per la scena del karaoke, e infine amore e liberazione per quell'abbraccio peloso che è il cuore del film.
L'abbraccio peloso che infatti si è guadagnato una locandina.
Non vi ricorda un abbraccio da Creature Selvagge? A me sì. Ed è una scena fantastica, una trovata fantastica, un'emozione pure.
Infatti ci hanno anche un po' giobbato, mandando qualche povero uomo mascotte in giro per i festival così
Allora, questo costume merita due parole, anche perché durante le PRECENSIONI, quando precriticammo Toni Erdmann, avevo fatto il saputo a metà, il classico tuttologo che dice "lo so io!", e poi confonde le acque perché non è che lo sa davvero. Insomma 'sti costumoni bizzarrissimi sono effettivamente dei costumi tradizionali bulgari che si chiamano Babugeri e Chaushi, guardate la bellezza
Ah no...
Poi dici dove certi performer prendono le loro idee:
Prossimo viaggio prenotato. Prossimo film Toni Erdmann? Certo noioso è noioso, tanto che ti fa venire voglia di consigliare direttamente il remake che stanno preparando con Jack Nicholson (già punta all'oscar, lo so. Ci avrei visto benissimo anche Bill Murray.) e Kristen Wiing (mi duole dirlo perché lei non mi piace mai, ma ci sta), dove saranno di certo più "faciloni" e furbi (forse useranno addirittura quella scaltrissima cosa che si chiama COLONNA SONORA! MALEDETTI FURBASTRI ACCHIAPPALIKE!), ma questo film è capace di non farsi dimenticare presto, che oggi, nell'anno delle signore 2017, è davvero qualcosa di eccezionale.
Ad ogni modo è già grande trend 2017 Rapporto Padre-FigliA: Logan, Proprio lui?, Un tirchio quasi perfetto e poi fanno pure lo spin-off di Bad Moms, Bad Dads.
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