Che vuoi che sia
Trama: Giùporn
Nelle PRECENSIONI di qualche giorno fa - SI! PARLO SOLO DI QUELLO OK! È LA MIA NUOVA FISSA OK! VOGLIO FARE SOLO QUELLE OK! BASTA SPRECARE TUTTO QUESTO INCHIOSTRO! BASTA DISBOSCARE L'AMAZZONIA PER TUTTA QUESTA CART...ah... - le definivamo "commediole anpassan", cioè quelle commediole che servono solo ad allungare il CV degli attori coinvolti.
In Italia siamo esperti. Oddio non che non lo siano anche in America, di commedie che te le scordi dopo un secondo. Qualcuno si ricorda questa? O questa? E questa? E soprattutto questa, che è un po' la base di partenza di questo filmetto di Leo, infatti parla sempre di una coppia un po' disperata, sempre di loro coinvolti in una disavventura che riguarda un filmetto porno amatoriale, sempre di come alla fine l'amore è più forte anche del porno. Tiè.
Ci sono Leo e Foglietta (che passa dall'essere toscana a romana a siciliana a milanese con un colpo di spugna, no, devo dire brava, non sono sarcastico) che sono due pinguani che vivono a Milano e fanno la vita di due pinguani: lavoro poco, amore normale, famiglia ok, sogni nel cassetto troppi, scopare anche stasera facciamo domani, insomma il solito.
Poi a un certo punto Leo apre un crowdfunding per un progetto lavorativo ma nessuno se lo caga (non è mica facile! Lo sappiamo bene, no?) e si ubriaca, e mette un video nella pagina crowdfunding in cui promette di fare un pornazzo con la moglie se arrivano i soldi. Arrivano 250.000 euro. Cazzo se lo sapevo che era così facile alzare (!) 250.000 soldi la facevo anche io quella promessa. Invece noi a fare le cose con le maschere. Evvabbeddai.
Insomma quando arrivano i soldi loro disperati perché devono farlo davvero quel porno. Certo disperati proprio. Pensa che stronzi tutti quelli che lo fanno gratis. Siamo davvero stronzi... SONO! SONO gli altri sono... giusto giusto...
Insomma mezzo ridere e mezzo critica sociale già vintage del tipo "a questi social rovineranno la gente buona e onesta e i rapporti tra persone e che brutto i social andiamo subito a condividere su facebook un video di quanto è brutto stare sui social".
Lo faranno 'sto porno? Non lo faranno? Se cerchi "che vuoi che sia gif" su Google esce questa
Ma sono Leo e la Foglietta? No. Ma sarebbe stato bello se avessero fatto una roba trash così, voglio vedere se gli davano i 250mila denari.
Leo come regista adesso si è specializzato in quelle commediole che non fanno male a nessuno, che per fortuna non prevedono battute alla "AISIDEEFAMMENAPOMPA" e neanche derive scatologiche, ma che il più delle volte diluiscono un briciolo di idea per un'ora e mezza di scene messe lì senza il minimo sforzo di scrittura o regia o quel che è. Insomma sono quelle commedie che "dai almeno non sono volgari come i cinepanettoni", ma non per questo allora sono belle eh.
A Leo gli era riuscitissimo DAVVERO Noi e la Giulia, questo qui è lontano mille miglia da quella alchimia di attori (una cosa è avere Buccirosso e Amendola come vecchia guardia, una cosa Papaleo), e a parte due, massimo tre scenette divertenti (merito di Leo attore che è diventato bravo a fare quello "passavo qui per caso" e a Foglietta attrice brava a fare quella "sembro una ficasecca ma se mi metto i tacchi vedi"), il resto del film è banale e rasenta il fastidioso quando poi racconta dei giovani smart che parlano di start up ai "vecchi babbioni" trentenni.
Forse l'avrei visto bene inserito in una serie di film per la TV con temi molto attuali dedicati ai social, una sorta di Italian Mirror, meno tragico e più commedia, più local, ma come film stand alone non lascerà traccia. Ripensi a Perfetti Sconosciuti (che c'era Leo, che c'era Foglietta. Poi dici che non esistono più di dieci attori in Italia...) e dici be' allora quello è un capolavoro sì. Pensa come stiamo messi.
Quando mi vedo queste commediole italiane mi vengono sempre in mente quelle di quando ero piccolo, perché insomma ci siamo andati avanti tutti a commedie italiane, e mi chiedo se mi piacevano perché ero piccolo io o erano meglio loro.
Domande profondissime, se le inizia a fare CB.
Sta di fatto che la cosa italiana più divertente che ho visto negli ultimi mesi è questa:
Ad ogni modo, senza lanciarmi in discorsi profondissimi e socialissimi sulle derive che possono prendere le chat e tutte quelle robe zozzine lì, vi lascio con un'istruzione sempre valida nel caso vi debba far vedere qualcosa sul mio cellulare:
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