lunedì 27 marzo 2017

SIAMO SERIAL • LOVE sodo

Sono uscite 2 nuove stagioni di 2 serie dell'amore, quello quotidiano e quello con le cose assurde grottesche di ridere. Il fatto che io mi sia immedesimato più in quello assurdo grottesco di ridere la dice lunga sul momento attuale.
L'amore al tempo del 2017:
Come sapete bene, qui da queste parti l'amore e la fantascienza sono la stessa identica cosa. Ma più vado avanti, più inanello esperienze in quel frangente (l'amore, non la fantascienza) e più mi convinco di essermi sempre sbagliato. Non sono l'amore e la fantascienza a essere la stessa cosa, sono l'amore e proprio tutte le cose che vi vengono in mente che NON ESISTONO a esserlo. La fantascienza in confronto è il verismo di Verga, cazzo.
L'abominevole uomo delle nevi? Visto visto, c'ho le foto dove fa la V coi ditoni.
Atlantide? Ci sono stato, era un po' triste molto grande.
Gli unicorni? Eeeh, ci stanno interi maneggi sulla Cassia Bis. Molto spesso vengono investiti dai camion perché escono dai recinti. Un casino pulire tutto quel sangue argentato.
La fatina dei denti? Si è dilapidata un patrimonio a furia di premolari.
Insomma 'st'amore, l'unica cosa che riesce a ispirare più film e serie tv e canzoni di quell'altra cosa che non esiste ma che tutti vorremmo esistesse, i supereroi.
La prima delle 2 serie è:
Man Seeking Woman - Stagione 3
Trama: Josh three

Una prima stagione esaltante, zeppa di idee pazzesche e spassose come non se ne vedevano dai tempi pazzi di certi sketch su MTV. Poi una seconda serie molto più scialba
E ora la terza stagione, che segna la totale debacl.. deblack... debàkle... insomma la rovina della serie.
Il giovane Josh, dopo che l'abbiamo visto affrontare indicibili peripezie per amore delle sue belle, peripezie che andavano dal uscire con una troll, litigare con la propria mano delle pippette, rosicare di Hitler che gli aveva rubato la ragazza, vedersela con alieni fatti di peni, letteralmente
ha finalmente trovato l'amore. Chiamalo stronzo, è questa qui
Una ragazza che finalmente lo accetta per quello che è (uno sfigato) e con cui può fare bing watching selvaggio fino a farsi cavare gli occhi da Netflix (che ormai è il requisito fondamentale per stare insieme, più di scopare bene).
Dal momento in cui la coppia diventa coppia però, non scordiamocelo mai, funziona per noi come per loro nei film e telefilm, subentrano le DINAMICHE, che sono di fatto la dleba... debbal... la distruzione di ogni coppia
Se io faccio così lui penserà - se lei fa così allora vuol dire - non faccio questo perché poi lei - faccio così almeno poi lui - le telefono o no le telefono o no io non cedo per primo e via dicendo all'infinito e poi muori, o di noia, o di rabbia, o ti cade un vaso in testa che sfiga.
Il fatto che il fidanzamento serio di Josh e i preparativi per il matrimonio possano anche sembrare la naturale evoluzione della storia (raddoppi i personaggi per il doppio delle gag e soprattutto con le cose che succedono a una coppia hai materiale tutto nuovo che, raccontando solo la vita da single, già si era esaurito alla seconda serie) non deve distrarre da quanto povera di idee sia questa terza stagione. 
Non mancano le cose assurde, certo, ma si ripetono tutte con lo stesso ormai stanco canovaccio: Josh deve affrontare l'incontro coi suoceri, la delusione dell'amico che si sente tradito, la nuova ragazza che sovverte le sue abitudini, gli ex della sua nuova fidanzata e, come da stile della serie, ognuna di queste cose si trasforma in un'occasione per raccontare quel momento in maniera assurda.
Cambiare l'arredamento di casa? Ecco che i due si trasformano in Jesse e Walter che sciolgono nell'acido i fumetti di Josh
i coinquilini di lei non vogliono Josh tra i piedi? Mettono una frontiera come fosse il confine USA-Messico e Josh può solo scavare un tunnel fino alla stanza dell'amata. 
Josh deve scegliere il testimone di nozze? Parte premiazione tipo Oscar coi candidati. 
Tutto così, e ok. Ma dieci puntate fatte solo di questo, ripetitivo.
Si vede proprio che non avevano tanti soldi. Effetti speciali ai minimi (nella prima stagione era pieno) e solo una trita ripetizione del meccanismo "normalità-assurdità" e soprattutto una stanchezza di scrittura imperante, come si dice, si sono seduti sugli allori.
Si ride molto meno, molto molto meno. Anche per la quasi assenza di Eric Andrè e della sorella di Josh, a favore di un'onnipresenza dei genitori, molto meno spassosi.
Dovrebbero chiuderla qui.
UPDATE DI UN MESE DOPO* L'hanno chiusa qui. Man Seeking Woman è finita. Bene.
RImane ipercarina (ma che aggettivi scrivo) la sigla iniziale, che cambia un po' ad ogni stagione e si arricchisce di grafiche animate dedicate a diversi elementi
E le locandine:
L'altra serie dell'amore, come si può intuire anche dal titolo, si chiama:
LOVE - Stagione 2
Trama: LOVEst

Vi ricordate quanto mi era piaciuta la prima stagione? MA TANTO. Tanto tanto tanto. Tanto che non ci credevo neanche io. Era bello vederla e riconoscersi in Gus e Mickey che anche se non facevano nulla di speciale lo erano proprio perché non lo erano (eccerto facile esse speciali quando sei un principe o una principessa o un eroe o un'eroina, o l'eroina) ma ci si sentivano.
E ora sono tornati. Gus e Mickey (e Judd Apatow, colui che ha reso l'amore una merce più a portata di maschio) e ritrovandoli, sempre pazza e irresistibile lei, sempre pedante e inspiegabilmente affascinante lui, mi auguravo di trovare le stesse sensazioni, quel misto friccicarello di divertimento e novità che mi mancava da tanto. nel guardare le serie.
Invece niente, in queste dieci puntate c'è un'idea di quello che erano Mickey e Gus nella prima stagione, un neanche troppo velato annacquamento del tutto.
Sono io che non sono più stupito dal loro andamento così quotidiano? 
Mi hanno già stancato? 
Hanno perso il loro fascino ai miei occhi? 
Può essere, deve essere così, in un anno succedono tante cose, e una serie che l'anno prima ti era piaciuta tanto forse l'anno dopo non è più fatta per te, che sei diverso. 
Oppure, molto più banalmente, era quello che ti stava intorno ad averti dato una spinta emotiva verso quella serie, che ora, cambia tutto e tutto cambia, ti appare meno interessante.
Ecco. Sentire che una cosa è fatta per te. Ma io sono italiano, vivo a Roma, ho 38 anni, che c'entro io con due tizi di Los Angeles, che peraltro sono pure finti, perché sono personaggi di un serial ben scritto?
E allora seguite questo fine ragionamento dei miei: se questa serie piace a me, e piace a un 20enne finlandese che per vivere intreccia cappelli di renna, e piace a una cinquantenne messicana che fa la cardiologa, e piace a un giornalista cinese, a un cuoco indonesiano o un edicolante irlandese, e tutti ci sentiamo chiamati in causa, e magari ci riconosciamo in Gus quando giudica con fare passivo-aggressivo Mickey con quel senso di superiorità che gli esce da chissà dove, o con Mickey quando proprio non riesce a non ferire Gus trattandolo male, negando quello che prova per lui, imponendosi di fare qualcosa che faccia scoppiare la bomba, perché sono fatti così, perché siamo fatti così, siamo proprio fatti così, tutti dannatamente uguali, tanto da immedesimarci nelle storie, nelle dinamiche, nell'amore, allora, tutto questa diversità che si immedesima nella stessa cosa, non fa che annullarmi quella potenza? Se parla a tutti, non è come stesse parlando a nessuno? Se tutti si immedesimano, non è che allora è di una sconvolgente banalità?
Frantumando in migliaia di pezzettini (tanti quante sono le persone che si sentono chiamate in causa da "una serie che parla di una coppia e delle sue paturnie") il suo potere comunicativo, a me quanto ne arriva? Non ne arriva una parte infinitesimale, che anzi, invece di farmi sentire unico, mi fa sprofondare in un gorgoglio di piatta eguaglianza (sono uguale a tutti gli altri. Al cazzo che sono speciale.) che mi fa anche un po' storcere il naso, no?
ATTENZIONE: tutto questo vale anche per le canzoni che ci fanno strappare il cuore perché "cazzo sta parlando di me. di lei. di noi. di me senza lei. di lei senza me? chissà."
Certo. Tutto questo ragionamento è solo una grande pippa (che manco porta al godimento finale, passa direttamente alla tristezza postorgasmica che viene dopo la masturbazione.), perché la risposta più facile sarebbe "elamadonna e fattela 'na pippa risata ognitanto eh", ma se sostituisci la parola Serie con la parola Amore, non è uguale? 
Se l'amore è speciale, ma poi finisce, passa, ritorna, rifinisce, ripassa, ritorna... che roba speciale è? E se una serie parla a tutti ma proprio tutti anche a quello diversissimo da te, non è che magari è solo una furberia scritta ad arte, per nulla speciale.
E se non è speciale, non esiste. 
LOVE esiste, ed è piacevole da guardare. 
Forse con l'amore bisognerebbe avere un approccio Houdini. (Lo sapete che AMO Houdini. È l'unico che amo.)
Houdini ha passato metà della sua vita a scappare dalle catene. L'altra metà a smascherare falsi medium. Tutti lo osannavano come un realista convinto talmente fermo della sua sfiducia per il soprannaturale da iniziare la sua crociata contro i falsi spiritisti che promettevano di poter parlare coi morti. Houdini aveva solo una cosa in testa, ogni volta che conosceva un nuovo spiritista: che quello fosse vero. Fosse quello giusto. Fosse colui che l'avrebbe messo in contatto con la madre morta.
Non credere in qualcosa, smascherare chi te lo vende come reale e segretamente, in cuor tuo, sperare di incontrare chi ti dimostri che esiste. In questo consiste l'approccio Houdini all'amore.
Per ora io ho incontrato molte Sorelle Fox.
E allora diciamolo, che pur se pensiamo a quella persona OGNI FOTTUTISSIMO GIORNO che diaccio manda in Terra  (Sì tu. Aspe', ma intendo tu o no?) poi dobbiamo solo stare fermi. Perché se una cosa è passata, è passata. 
Come la freschezza di LOVE, che è passata. Non è ancora diventato un brutto serial, ma non è più come prima.
Come la mia passione per le serie TV, che è passata. 
Cose che non torneranno mai più.
Mai. 
Tipo una macchina di Uber* che se n'è già andata. 
*Uber ha palesemente pagato tutta la serie, la nominano in OGNI puntata, fino a farlo diventare il vero terzo incomodo tra Mickey e Gus.

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