Trama: Welcome to the Hotel Transylvania / Such a shitty place x2
La cricca sudicia di Adam Sandler, la stessa capace di rubare soldi alla produzione per andarsi a fare le vacanze tra amici pagate e quando c'hanno due minuti fanno un film (che forse ho appena detto una cazzata, visto che credo sia lo stesso Sandler a produrre), ormai è una sorta di Adam Pack, sempre gli stessi... e infatti anche in questo BRUTTO cartoon ci sono Adam che doppia Dracula, e gli altri bamboccioni che doppiano gli altri mostri. E Steve Buscemo che ci casca.
Ora. Io non vorrei dire, ma mi chiedo a che punto sia la causa legale - perché ci DEVE essere una causa legale - tra Sandler e i detentori dei diritti di quel CAPOLAVORO che fu Mad Monster Party, film (ri)scoperto da Ciebbì me medesimo qualche tempo fa e assoluta genialata in stop-motion.
La storia? La storia è che Dracula fa una figlia e diventa padre amorevole (poi ditemi se IO non ho SEMPRE ragione: padri is the new madri) e per proteggerla dagli umani cattivoni (boooring!) la "rinchiude" nel castello trasformandolo in un hotel/SPA per mostri. Poi arriva un umano i due si innamorano e bleah bleah bleah
Non fatevi fregare, uno o due minuti secondi di film possono sembrare carini, poi i mostri sono sempre personaggi amabili (Che paura ci fa? L'uomo lupo Frankie il Conte Dracula? Il conte Dracula! Nessuna). La CGI ai minimi storici (quando vedi un mantello che svolazza e noti che hanno creato un loop continuo per una scena che dura sì e no 6 secondi, è davvero penoso); il character design è indignotoso (per la mummia hanno palesemente trafugato gli schizzi del Babau di Nightmare before christmas) e le cose che fanno ridere sono 3. Contate. E la cosa peggiore è che ridi, ma dentro di te sei sicuro che sono uguali a qualcosa che hai già visto, per tutte e tre le volte. La cosa più bella del film è il character poster dell'Uomo Invisibile:
Peccato che anche questo l'ho già visto:
E anche sul comparto puccismo stiamo veramente messi male (per dire, Brave ha gli orsetti, Il gatto con gli stivali il gatto, Kung Fu Panda 2 il panda bebè) qui siamo ad una specie di sorcio con un naso orrendo.
Brutto di quella bruttezza che possono raggiungere i film fatti senza passione e senza rispetto per un pubblico smaliziato. Magari al ragazzino fa pure ridere Frankenstein che fa la scoreggiona verde, ma io che ho visto TUTTE le puntate di questo: che me ne faccio? Bleah bleah bleah
E dopo che ieri abbiamo visto che fine sta facendo la bionda protagonista di Spider Man (detto tra noi una fine non proprio gloriosa), ora ci andiamo a capare il ragno dal buco, nello specifico vediamo un attimo a che punto sta quel frollino di Tobey Maguire.
Che fine ha fatto Tobey? Insomma, non proprio il dimenticatoio come alcuni di quelli che - per fare un esempio - hanno fatto Il signore degli anelli (tipo il ciccione che fine ha fatto? E quello che faceva l'altro hobbit? E il nano? Il nano che fine ha fatto? E le candidature agli oscar?), ma neanche una carriera sgargiante (forse sgargerà con le lucine deco del Grande Ga(y)bsty?).
Mi ricordo quel film dove si faceva mettere le corna da Natalie (non con me, con Jake), ma poi? Ho il vuoto. Sarà che diventare grandi, per certi attori, è difficile. E non aiuta il fatto che il tuo corpo non cambia di molto, la barba stenta a crescere, il tuo sex appeal rimane legato al tuo essere eterno sedicenne, solo che chi è che se lo vuole davvero fare un sedicenne? Forse solo altre sedicenni. Ad un certo punto poi le donne vogliono l'uomo, non il ragno. Ad esempio Tobey che fa il marito, il medico (manco dottore, dottorino) e soprattutto fa delle scene di sesso (argh), proprio non funziona, non è credibile. E non funziona questo film, che è veramente, ma veramente eh!, irrisolto e irrisorio.
Volevano fare una dark comedy, una di quelle pellicole cattivelle, dove la facciata patinata della famiglia americana e del suo stile di vita perfetto vengono rosicchiate (da dentini di procione) fino a rivelare gli animi sudici, egocentrici e egoisti, persone che si danno daffare per la comunità ma per cui l'unica cosa che conta è il giardino sempre verde, anche a costo di concimarlo col corpo del vicino. Una roba alla Desperate Housewife, solo che se la prima stagione di DH era ben riuscita, questo film è quattro stagioni dopo, in vacca.
La noia regna sovrana, gli attori fanno la parte dei procioni, Tobey si barcamena tra faccine e faccette (e scene di sesso da mani sugli occhi), le attricisi riducono al ridicolo (si riducolano, quindi): Laura Linney macchietta, Elizabeth Banks trasparente, Ray Liotta sta in questa lista per quanto non sembra appartenere neanche al genere maschile.
Mi ha annoiato talmente che mi annoia continuare ad elencare le cose che non mi sono piaciute. La cosa più decente sono un paio di alternaposter, non come quello là sopra che poi quel pianoforte che cade no? Ma è il pianoforte di Barbie? Che male pò fa? Un bernoccolo te fà... Prospettiva anyone?
Kristen Dunst c'ha la fissa dei baci al contrario. Ricordiamo che già si pomiciava l'uomo ragno a testa inggiù (ma perché? Forse perché la lingua messa da quel lato se ne va a titillare parti altrimenti nascoste? Indagare. Provare. Volontarie?), in questo film invece pacca con quella specie di tubero lamentoso di Jim Strugge - l'avete notato, no? Che sa solo struggersi, quel patetico omuncolo. Sta SEMPRE con l'espressione del perenne innamorato sognante che aspetta la sua bella che viene da un altro pianeta o dai strawberry field, aspetta forever, ecchepalle
E i due appunto devono fare le zozzerie a testa inggiù, che all'inizio può anche sembrare divertente ma poi sai che sciatica
Dunque, che succede in questo film? Succede che ci sono due pianeti (e aridaje coi pianeti per la Dunst, e aridaje coi due pianeti per il cinema) che sono quasi quasi attaccati... tipo divisi da pochi chilometri. Ognuno dei due pianeti ha la sua gravità, quindi gli abitanti di pianeta di su, se vanno a pianeta di giù, volano, o quantomeno cascano, ma verso l'alto? Capito come? Come un po' quella scena di Inception (largamente citata, anfatti). Quelli di sotto sono poveri e sfruttati da quelli sopra. Insomma Pianeta Su ruba le risorse naturali di Pianeta Giù. Quelli sopra sono tutti fichi, quelli sotto degli sfigati. Quelli sopra pensano alla carriera, quelli sotto all'Amore, insomma un po' come qui, con la differenza di gravità. I due devono superare le correnzi gravitazionali, quindi.
Inutile a dirsi, Kirsten e Jim si innamorano da bambini, poi lei si scorda lui le fa cu-cu te ricordi? lei, boh... ma questa è la storia del film, il flebile canovaccio, non ve lo rovino. Voglio anche vedere quando non puoi fare quella cosa di te che stai sopra e lei di lato e poi lei davanti e tu di sotto, voglio vedere. Poi vai a capire poi come fanno su&giù, cioè proprio tecnicamente no, cioè tipo metti che io sto lì e voglio fare quella cosa che poi... finisce che me lo faccio da solo... vabbé.Diciamo che infatti la cosa si mantiene abbastanza sul Platonico/telefonico.
La parte fantascientifica (che comunque è un pretesto per raccontarci la storia d'amore, che è un po' quel trend già bello che iniziato e brutto che finito di fare le storie d'amore in ambiente fantascienza) vive di un WTF grosso così, questo: se i due pianeti sono attaccati tra di loro da palazzi che "convivono", uffici compresi, quindi con all'interno dello stesso palazzo la doppia gravità. Agevolo diapositiva:
Allora vuol dire che non hanno rotazione sull'asse?! No perché se ruotassero ognuno con la sua rotazione, allora i palazzi si spezzerebbero? Giusto? Assistente, venga giù dal soffitto e agevoli diapositiva 2:
Oppure ruotano insieme? Cioè come uniti da un perno centrale? Cioè tipo che prendo due mandarini ci ficco dentro un bastoncino cinese e li butto giù per la scarpata? Perché se fosse così allora solo una parte del pianeta sarebbe attaccata, cioè giusto qualche kmq, mentre il resto sticazzi, il resto dei due pianeti tutto come prima? Tipo che ai poli opposti manco se ne accorgono, no? Assistente, faccia lei che io mi sono perso al "ruotano":
Vi sono piaciuti i grafici? Manco Wired, manco.
Dunque ci ho messo più tempo a farmi domande parascientifiche che a darmi la risposta più semplice: sticazzi della fisica, a vincere è l'amore e il bel cinema. Be', in questo caso no (sì ok che ha vinto quel film agli Awards ma mica mi sono totalemente rincojonito!), perché infatti il film è proprio smoscio, non lo tiri sù manco con la forza di gravità contraria, dai Jim Strugge non ti struggere, ti metti a testa in giù e fai finta che sei uno col nerbo ritto, magari qualcuna ci casca, dall'alto, qualcuna tipo Kirsten, in questo film noiosa e schiava della sua faccina svedese-style. Basta un poco di Strugge e il pianeta va giù.
Volevo il delirio citazionista, quello, per intenderci, dato da un'illustrazione come questa (che non sto dicendo che è disegnata bene. Ma rende quello che voglio dire):
[clicca XO☐▲ per ingrandire]
Volevo quelle scene finali dove tutti i personaggi dei videogames combattevano insieme e sconfiggevano il cattivo e tu stavi lì, inforcando gli occhiali rotti con lo skotch bianco al centro, facevi ❙❙ mille volte quando poi ti eri comprato il VHS e ti mettevi lì a vedere chi c'era e chi non c'era.
Ma ricominciamo, spingiamo "restart" (quanti ne ho spinti in vita mia, un'inifinità. Vite infinite.)
Ralph Spaccatutto, quando ci hanno detto che lo stavano facendo, ci ha subito alzato l'hype a settimila punti, tipo come quando fai Mario Bros con una vita sola, o come ad Hurricane che se nel primo quadro primo livello invece di partire in quarta andavi indietro c'era uno scalino lo salivi c'era una vita! Oppure come quando ho ammazzato quel cacchio di Albinoide sull'aeroplano di Resident Evil:Code Veronica, oppure quando ho "vissuto" questa avventura qui:
Già vi ho raccontato un po' della mia vita precedente da videogiocatore (oggi a dire il vero un po' a riposo, ho appeso il joypad al muro). Ecco. L'operazione Ralph era fatta apposta per ME. Uno splendido 34enne di cui 25 vissuti a partire dai Nintendo a cristalli liquidi (qui capite quali) passando per Nintendo 64, Amiga 500, PS2 (ho fatto un salto con la PS1, mai amato Lara Croft), XBox e via via fino ai Pikmin.
L'operazione nostalgia di Ralph è la stessa identica di Toy Story per gli americani 50enni: lì vecchi giocattoli-cowboy di pezza eroi della TV, qui videogiochi rétro. Io sono stato videogiocatore - parlo al passato perché appunto, tranne rari casi (GTA, la serie ICO/Shadow of the Colossus, Silent Hill, Resident Evil e come detto gli amati Pikmin) gioco poco, ho perso un po' la voglia - e credevo che avrei rivisto dentro Ralph tutti gli eroi dei miei videogiochi preferiti... U.A.U. Ero già nel DELIRIO, con il telecomando puntato verso lo schermo a dire "Guarda! I tentacoloni di Maniac Mansion! Il tizio di PANG!Jungle Boy! I tre vichinghi! Vib Ribbon! Ico!)
E invece non c'è stato il delirio che volevo.
Certo, c'è una favolosa scena iniziale, quella con i Cattivi Anonimi (già anticipata nel trailer, purtroppo)
dove ci si diverte a vedere Winky moderatore e Zangief fare "ammenda", ma poi?
Poi c'è quello che sembra Halo. Ok. C'è quello western con il barman... C'è Q*Bert... ma, poi? E poi fine.
Ah sì, c'è un hangar (diciamo la stazione di "smistaggio" videogiochi... da cui i personaggi possono passare da un gioco all'altro) che ospita in una sola scena molte conoscenze (ho visto Zelda, ho visto Sonic, ho visto Pong, ho visto giocatori di football e uomini dello spazio, ho visto Blanka), ma io volevo, ripeto, il DELIRIO.
Invece, ad un certo punto, il film diventa un film di corse, un film di "sembro cattivo ma sono buono", un film di Toy Story meets Monsters & Co., un film, in definitiva, come tutti gli altri; non brutto, quello no, francamente, il film è davvero carino, realizzato a puntino, Ralph è adorabile oltre ad essere identico a un mio amico (il cinema e la realtà si fondono, nel favoloso mondo di C&B) e alla fine evviva Ralph e le sue manone. Però, come vogliamo fare con quella promessa di DELIRIO?
CGI ottima, invenzioni più che accettabili, anche se non proprio innovative, mondi fatti solo di cibo li abbiamo già visto, e neanche poche volte, poi lascia stare che ok, è fatto strabene) Però, non è il film totally-nerd che volevo. E come me tutti gli altri 34enni. Chiaro, dovevano pensare al pubblico pagante, ai "bambini". Non potevano sperare di fare un film "solo" per videogiocatori invecchiati con l'invidia del pixel che avevano vent'anni fa, dovevano comunque accontentare chi quei giochi non sa cosa siano. Lo capisco. Lo accetto. Ma io volevo il DELIRIO, uffa! IO SONO GRANDE E VOLEVO IL DELIRIO! OH! VOIO DELIRIO!!! Io volevo un film che - seppure partiva dall'assunto ormai "vintage" dell'immaginarsi l'umanizzazione di cose strane (ti ricordi Osmosis Jones? Ti ricordi quello brutto coi pesci uscito lo stesso anno di Nemo? Ecco...) - mi faceva uscire dal cinema con la voglia di andare al mercatino dell'usato e comprarmi l'Atari!
Vedetevi Ralph Spaccatutto, per carità vedetelo che è carino, solo che ecco, i videogiochi, quelli che ci ricordiamo noi bambini cresciuti, ci sono solo i primi 15 minuti, il resto è una favoletta kawaai, con personaggi kawaii e un cattivo mediocre troppo in odor di "Oz pazzerello". Ora lo sapete.
Poi - ultima cosa - volevo dire a quei genitori che portano i figli piccoli al cinema e per tutto il tempo sbuffano, guardano l'orologio, fanno telefonate (!), guardano l'orologio facendo telefonate, dicono ad alta voce "Ahò, ma guanno finisce", ecco, a loro volevo dire: «Perché?» Perché hai fatto un figlio se non sei pronto a vedere un film d'animazione? Guarda che è importante: se non sei pronto a 90 minuti di cartoni (che spesso sono più intelligenti della tua intera vita) ma perché fai figli? Vuol dire che quando poi a casa ti raccontano di come la loro bambola o macchina dei pompieri si è svegliata e ha corso per tutta la stanza con loro, tu sbuffi? Guardi l'orologio? Dici "Ahò, ma guanno finisce?". Ecco. Ti vorrei chiedere: «Perché?».
Per rifarci della mezza-delusione (non cocentissima, ripeto..) ecco una collezione rétro di varia ed eventuale (più che altro dedicata a Pac Man non so bene perché):
A proposito di Infinite Pac: aprite questo se avete il coraggio, e il tempo. E poi un fumetto assai cinematografico per Space Invaders addicted:
E spero davvero che abbiate visto almeno cento volte questo:
Game Over. (Contento? Ecco "guanno finisceva...") Ah! No! Ho trovato un neo grande grosso e verdone del film: c'è un personaggio, lui, doppiato talmente male che per tutto il tempo pensavo "ti prego dimmi chi hanno scelto dall'orribile mondo della televisione per doppiare in "toscano" questo coso, ti prego dimmelo che lo voglio spaccare". Poi l'ho scoperto:
Sono sempre un po' cauto, quando definisco un film itagliano, un bel film italiano. Perché sì, È stato il figlio è effettivamente un bel film italiano, e ce ne sono talmente pochi, dovrei esserne contento no? In fondo la critica spicciola che trovate su C&B verso il cinema dello stivale non è come quella di quegli scettici che smascherano i maghi solo perché sono spinti dall'incoscia voglia di trovarne uno realmente capace di magie?
Però non erano magie vere mai.
Ma allora, non è colpa (o merito) proprio di questo? Lo so, magari mi sto lambiccando il cervello, dovrei solo accettare la realtà - per quanto assurda, grottesca, crudele essa sia - che ho visto un bel film italiano, originale, autoriale, recitato alla perfezione; da quando, esattamente, Toni Servillo è la Sicurezza attoriale del cinema del Bel Paese? So solo che quando fa questo pezzo è geniale, e se avessi visto il film solo otto giorni fa, la frase del 2012 sarebbe stata certemente
«Bisogghia gombrare a' maghina».
Crudele e spietato fino alla ferocia pura, animalesca, inaudita e senza un solo buono che sia uno. Anzi no, uno c'è, la vittima designata, lo vedete lì su quella locandina (anche lei bella e coraggiosa visti gli standard itagliani della scritta rossa su fondo bianco e personaggi scontornati). E i cattivi? I cattivi sono i tipi umani che si muovono in questa specie di teatro degli orrori assurdo e macchiettistico, al tempo stesso umano.. o disumano? Boh, è solo la vita. E il cattivo più cattivo di tutti sta anche lui (o lei?) lì, a guardarti dall'alto, e tu sotto, schiacciato dal peso di tutto quel brutto cinema che ci ostiniamo a produrre.
È stato il figlio è un film da salvare di certo, forse guadagna punti per il solo fatto di essere circondato dallo schifo vanziniano o prot.romantico, ma anche preso puro, pensato in solitaria, è quello che tutti ci dobbiamo augurare.
Ho pensato, guardandolo, all'esordio lo scorso anno di Gipi, che cercava lo stesso tipo di andamento, lo stesso straniato assurdo realismo, e falliva, quasi miseramente.
Ciprì, possiamo dire, crea un nuovo genere cinematografico (il No-Realismo?), che affonda di certo a mani basse nella tradizione italiana (dalla commedia al teatro dell'arte, per i caratteri, gli eccessi, i visi maschere), ma poi "blobba" tutto con la sua esperienza di narratore cinico, come lo era anche in Tv:
Buoni propositi per questo 2013 (avete visto che bravo non ho detto subito duemilaCredici come TUTTI quelli che conoscete compresi voi stessi?): fare recensioni sensate.
E cercare di scordare che poi la cosa più bella dei buoni propositi è che vanno regolarmente in cacca. Li chiamerò popòsiti.
Ma intanto riprendiamo da dove eravamo rimasti: dai film.
Dunque lo scorso natale, armato di bontà e di mamma, sono andato a vedere Vita di Pi, in 3D, vita pi 3d, vabbé. E mi è piaciuto ma proprio tanto, talmente tanto che non riesco a dire altro che: mi è piaciuto tanto. Vi sta bene come recensione? No ve'...
A dispetto della sua storia assai originale e del fatto che il romanzo da cui è stato tratto sia stato definito infilmabile (perché non avevano presente cosa si può fare con il computer. Metti la foto della trigre poi con photoshop fa tutto lui, no? Quanto ci metti? Dieci minuti...), non si può negare che Vita di Pi non sia un film "semplice" (non ho detto semplicistico): dico solo che Ang Lee ha fatto proprio il compito perfetto. Emozioni che, proprio come le diverse correnti muovono i flutti, ti smuovono in tutti i modi: dalla calma piatta al mare in tempesta forza 9 uscire sì ma dove. Tutto calibrato al millesimo di secondo con una sola rotta: la voce rotta (anche se, per fortuna, il finale ci risparmia il pianto tipico da "morte di tirgre").
Vita di Pi però è anche un pochino complicato, quella complicazione facile da capire. Insomma l'opposto secco del cinema di Kaufman, per dirne uno complicato. Prima uomo vs tigre, poi uomo = trige.
Ecco, questo è l'andamento del film: semplificazione delle complicazioni. Che poi, credo, è anche un po' la nostra natura di uomini (ho detto uomini, non donne. No dai, anche le donne, diciamo uomini come specie. Ritrovare la nostra natura, quella che ci definisce animali, "epiteto" che proprio non vogliamo accettare. Ci crediamo migliori degli animali perché facciamo le megacostruzioni, poi arrivano i ragni. Ci crediamo migliori perché facciamo pensieri conseguenziali, poi arrivano i felini. Ci crediamo migliori perché abbiamo creato le società e le leggi, poi arrivano le scimmie.
Forse l'unica cosa che davvero ci rende "migliori" è la Poesia. L'Astrazione. La Creatività, anche quella di scrivere la storia di un uomo che naufraga e si ritrova su una scialuppa con una zebra, un orango, una iena e una tigre. E nel finale scoprire che... Certo, elogi lìIntelligenza dell'Essere Umano, poi pensi che siamo della stessa specie di lui:
...e ditemi chi vi sembra il più intelligente della foto.
Vita di Pi è un bellissimo film, come lo sono quei film che non sbagliano nulla, che sono accondiscendenti con sè stessi e a cui non puoi dire nulla (il che non è sempre una nota di merito). Passata la sbornia natalizia di dolci e caramelle, non posso esaltarmi al 100% per Vita di Pi, posso dire che davvero le intere due ore della sua lunghezza vanno via con lo stupore negli occhi (un 3D difficilmente così piacevole), CGI perfetto, scene marine davvero bellissime, una storia di formazione e di condivisione, e logicamente tirgre.
Eppure qualcosa, qualcosina, una cosa minuscola, manca. Forse quella reale goccia di Amore puro. Quella persa definitivamente dalla nostra lurida specie la prima volta che abbiamo ammazzato un animale, tipo non per mangiarlo, ma per farci, chessò, un paio di mocassini...